Agroppi, un gol sognato

Agroppi, un gol sognato Aveva "previsto,, la sua rete, ad occhi chiusi Agroppi, un gol sognato La radiografia accerta, per Sala, una sublussazione alla spalla destra - Con i precedenti infortuni di Castellini e Zaccarelli, per Fabbri una vittoria di Pirro? - Mozzini spiega il "salvataggio" Passeggiare significa storcersi una caviglia, come per Castellini, ma anche riflettere, gioire e soffrire. Per Aldo Agroppi, durante il ritiro di ieri mattina, nel verde del parco di Villa Sassi, passeggiare era anche illudersi. -Ho latto tante considerazioni amare, ma ad un certo punto ho anche sorriso di me stesso giocando con gli occhi chiusi a vedermi segnare un gol, un gol importante e bello: Abituati all'Agroppi di sempre, giocherellone, sarcastico, mai serio e compunto, potrebbe apparire difficile accettare un personaggio diverso, come quello che si è offerto ai cronisti nel dopo parti ta di Torino-Vicenza. A Cesena il centrocampista granata, rientrato dopo un'assenza di quattro partite, aveva svolto con bravura il proprio compito. Fabbri lo aveva sostituito nel finale con Salvador! soltanto perché il toscano fino a quel momento aveva consumato tutte le energie a sua disposizione. Una pacca sulle spalle da parte di Fabbri ed un -bravo» equivalevano alla promessa della riconferma nel successivo incontro al Comunale con il Vicenza. Già al termine di Cesena-Torino, dunque, chi aveva avvicinato Agroppi aveva notato l'inizio della metamorfosi di un personaggio che in altri tempi non avrebbe accettato un dialogo se non scherzoso, sulla sua vita di calciatore, sull'AgroppI uomo o sulla politica: qualunque argomento che a lui sembrasse giusto dover sdrammatizzare. Aldo Agroppi ora non ripudia certamente la «verve» che lo ha caratterizzato nel corso di tutta la sua carriera, nei rapporti con gli amici e con gli odiati-canati (forse più odiati) giornalisti. E' facile però accettare anche un personaggio diverso che non ti mette forse facilmente a tuo agio, ma che scopre finalmente l'altro Agroppi, quello mascherato dalla facciata allegra, dell'uomo vulnerabile e sensibile. ■Ho avuto paura, anche se non avevo grandi colpe, di aver finito la mia carriera sul neutro di Roma, contro il Napoli. L'ultimo incontro qui al Comunale torinese lo avevo giocato con il Varese il 5 gennaio: più di un mese e mezzo, ma a me è sembrato un anno e, oggi non mi vergogno a dirlo, tornando in campo davanti al pubblico torinese, ero emozionato come un esordiente'. E' facile arrivare ad odiare certi tifosi allo stadio. A contatto diretto con II calciatore ogni appassionato è pronto a chiamarlo per nome, orgoglioso quando riesce a stringergli la mano, dirgli una parola magari di consolazione. E' un tifoso sincero che mischiato però nell'anonimato della massa dimentica ogni sentimento di solidarietà umana per diventare all'occasione un critico feroce e impietoso. Ma Agroppi è riuscito a non odiare: 'lo 1 tifosi li ho sempre capiti. Oggi quando ho segnato avrei anche potuto reagire con rabbia, invece la gioia è stata troppo grande ed ho pensato soltanto ad alzare le mani verso la gente ad assaporare il gusto degli applausi, lo il gol lo avevo sognato nella mia fantasia, al mattino, e quando ho visto davvero il pallone colpito da me andare in rete — un pallone importante — no capito che lassù qualcuno mi aveva dato una mano...-. Aldo abbassa gli occhi, il tono della voce: 'lo a queste cose ci credo. Salve, salve a tutti-. Ma chi è giornalista deve conti nuare: -Quando avevi segnato l'ultima rete?". -Mi pare proprio contro il Vicenza, nella prima partita di campionato, con Giagnoni, tre anni fa. Questa però è stata molto più bella, ed utile, visto come sarebbe potuta Unire la partita con quel gol finale di Longoni: La felicità degli altri granata in vece è normale amministrazione di un Torino che di settimana in settimana si abitua sempre più al gusto della vittoria, per quanto sofferta o rocambolesca. 'Devo dire che sono stato fortunato — confessa Mozzini, autore di un salvataggio in extremis sulla linea di porta — la palla inlatti era sulla traiettoria della mia testa. Se fosse arrivata più bassa forse non avrei potuto oppormi con la stessa efficacia. Ho sentito dire che Savoldi giura che la palla aveva già superato la linea di porta. Non credo che sia uno spergiuro, ma devo pensare che non ci veda molto bene-. Lombardo parla serenamente del rigore negatogli su intervento di Vitali: -Il mio avversario ha cercato di colpire la palla, ma io l'avevo già sospinta in avanti, così il suo piede ha agganciato il mio. Era un rigore nettissimo, senza ombra di dubbio-. Fabbri, gongolante, ringrazia il pubblico: -Il tifo sembra sollevare la panchina. Questo pubblico merita di più da noi Merita che iniziamo il primo tempo come abbiamo cominciato II secondo, slamo stati spinti dalla voglia dì vincere ed anche da quel rigore negato che ha infiammato gli animi nostri e dei tifosi-. Abbacchiato Sala che dovrà sottoporsi nei prossimi giorni alle cure del dottore. Per lui, mediante una radiografia, è stata accertata una sublussazione alla spalla destra. Ora Fabbri prega che, considerato lo stato di Castellini, dello stesso Sala, e di Zaccarelli. anche lui dolorante, questa vittoria non si trasformi in una vittoria di Pirro. Salvatore Rotondo

Luoghi citati: Cesena, Roma, Torino, Vicenza