Preparavano un'esplosione per evadere da Alessandria

Preparavano un'esplosione per evadere da Alessandria Il fallito tentativo di fuga Preparavano un'esplosione per evadere da Alessandria Il brigatista Bertolazzo tavano di far scoppiare e altri detenuti progetalcune bombole di gas (Nostro servizio particolare) Alessandria, 23 febbraio. (f. m.) Altri particolari si sono venuti a conoscere sul tentativo di fuga, fallito ancor prima di essere messo in atto, dal carcere giudiziario di via Parma ad Alessandria. Secondo le «indiscrezioni» che erano trapelate e che hanno permesso di sventare l'evasione, al tentativo erano interessati alcuni detenuti comuni e un appartenente alle Brigate rosse, quel Pietro Bertolazzo che i testimoni hanno riconosciuto come il sedicente ingegnere nucleare Luigi Bertini, responsabile dell'acquisto a Tortona del villino dove la scorsa settimana è stata scoperta la prigione del popolo che «ospitò» per trentacinque giorni il giudice Mario Sossi. Bertolazzo, in carcere da qualche tempo, è accusato con altre sei persone del sequestro Sossi, da tre mesi si trova detenuto ad Alessandria. Le prime voci di un preparativo di evasione erano trapelate lunedì 17 scorso. La mattina di martedì, poi, poche ore prima dell'assalto di un commando al carcere di Casale Monferrato con conseguente liberazione di Renato Curcio, in una cella del «giudiziario» ad Alessandria venivano scoperti alcuni seghetti. Si pensò potessero servire per tagliare le inferriate. Nel giro di poche ore veniva deciso il trasferimento di Bertolazzo alla casa penale di piazza don Soria, quella della rivolta di maggio, ritenuta più sicura. Secondo i nuovi particolari emersi, il piano di fuga non avrebbe contemplato però il taglio delle inferriate, ma qualcosa di ben più spettacolare. I detenuti hanno a di¬ sposizione bombole a gas per alimentare i fornelli per il caffè. Ora, secondo quanto è dato sapere, avevano pensato di saturare l'atmosfera di un locale del carcere con il gas e l'avrebbero poi fatto esplodere con una scintilla (bastava la cicca di una sigaretta). La deflagrazione, oltre ad aprire un varco per la fuga, avrebbe creato anche quegli attimi di confusione iniziale necessari per favorire l'evasione. Prosegue intanto l'inchiesta per l'assalto al carcere di Casale. Domani arriverà nella zona la commissione d'inchiesta nominata a Roma e incaricata di far luce sulla vicenda, in riferimento particolare agli allarmi che sarebbero stati diramati. Ne fanno parte due magistrati di Cassazione — Consonni Fulceri e Calla —, l'ispettore di polizia Perris e il generale dei carabinieri Dalla Chiesa.

Luoghi citati: Alessandria, Casale, Casale Monferrato, Roma, Tortona