Uccise migliaia di ebrei e di partigiani italiani
Uccise migliaia di ebrei e di partigiani italiani E' morto Hofer, la "iena del Tirolo,, Uccise migliaia di ebrei e di partigiani italiani Era stato "gauleiter" di Hitler per Bolzano, Trento e Belluno, dall'8 settembre '43 al maggio '45 - Dal '64 viveva indisturbato in Germania - Un'attività imprenditoriale lo aveva reso ricco Bolzano, 23 febbraio. «Era di quella razza di uomini che meritano assai poca pietà». Con questa frase un giornale di Bolzano commenta oggi la morte di Franz Hofer, ex gauleiter nazista di Bolzano, Trento e Belluno dall'8 settembre 1943 al maggio del 1945, definito «la iena del Tirolo». A 72 anni, Franz Hofer è morto a Muehlheim, nella Ruhr, dove viveva indisturbato dal 1964 quando, grazie ad amnistie e prescrizioni, potè riprendere il vero nome e continuare un'attività imprenditoriale che l'ha reso ricco. Aveva otto figli e nel suo testamento aveva scritto di voler essere sepolto in terra ti¬ rolese. Il che non sarà possibile perché contro di lui, in Austria, pendeva un procedimento per crimini di guerra. «I tedeschi che se lo son tenuto da vivo, protetto e impunito — scrive l'Alto Adige — se lo tengano anche da morto». A Bolzano Franz Hofer, di famiglia tirolese, è ricordato molto amaramente. L'ex senatore Franz Volgger, esponente della Suedtiroler Volkspartei, arrestato dalla Gestapo nel 1943 per attività antinaziste e deportato a Dachau, afferma categoricamente: «Era un individuo cattivo». Sindaco di Bolzano, nell'epoca del «dominio» di Hofer, era Fritz Fuehrer. Anch'egli ricorda con dolore il periodo in cui ebbe a subire le brutali direttive dell'inviato di Hitler in Alto Adige. Padrone assoluto, in virtù della costituzione dell'«Alpenvorland», il «Gau» (provincia) istituito da Hitler dopo l'8 settembre del 1943, similmente all'«Adriatisches Kuestenland», Hofer instaurò nelle zone di Bolzano, Trento e Belluno un regime di terrore, dedicandosi particolarmente alla persecuzione degli ebrei. Era stato educato alla scuola nazista fin da giovanissimo e fu tra i teorici della soppressione delle cosiddette «boecfte inutili» (i malati di mente, gli inguaribili, i grandi invalidi). Trentamila di questi infelici vennero soppressi, con la sua collaborazione, ad Hartheim. Gauleiter del Tirolo e del Vorarlberg dal 1931, fece deportare migliaia di ebrei tirolesi dopo l'Anschluss e, fedelissimo di Hitler, fu nominato alla stessa carica nel territorio prealpino italiano dopo 1*8 settembre. A Belluno, il 3 aprile del 1945, fece fucilare una dozzina di partigiani, innumerevoli furono i massacri da lui ordinati nelle zone sottoposte alla sua giurisdizione. In Aito Adige ebbe ai suoi ordini una specie di polizia asservita alle SS e fomentò il nazionalismo tirolese, convinto che «l'ultima parola» non fosse stata ancora detta per la questione altoatesina, in ciò mostrando una certa indipendenza dalle direttive di Hitler che, con l'accordo delle opzioni, aveva praticamente riconosciuto il confine italiano al Brennero. Nel suo fanatismo nazionalsocialista, Hofer mise anche in pericolo la conclusione delle trattative fra il generale delle SS Wolff e gli emissari degli alleati in Svizzera, condotte fra la fine del 1944 e sii inizi del 1945. (Ansa)
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