Molte cose sono cambiate in 10 giorni alle Molinette di Cosimo Mancini
Molte cose sono cambiate in 10 giorni alle Molinette Dopo l'inchiesta di "Stampa Sera,, Molte cose sono cambiate in 10 giorni alle Molinette Cardiochirurgia: si opera a cuore aperto - Cucine: più pulizia e maggiore scelta di cibi • Medicina: degenti passati da 270 a 200 Molte cose sono cambiate alle Molinette negli ultimi dieci giorni. Da quando cioè «Stampa Sera» ha preso ad occuparsi dei reparti che più erano vicini al collasso (cardiochirurgia) o quelli in cui nulla o quasi era cambiato del 1936, anno della inaugurazione dell'ospedale (cucine). Molte soluzioni, da anni nel cassetto, sono state realizzate a tempo di record. Nel reparto dì cardiochirurgia, come avevamo già annunciato in un precedente articolo, si è ripreso ad operare a cuore aperto ed a sostituire valvole cardiache. In cucina l'attività è diventata febbrile. I locali sono ora perfettamente puliti ed igienici. La grattugia, che aspettava da tempo di essere riparata, è stata addirittura rimpiazzata con una nuova. Un inserviente, armato di secchio e strofinaccio, sta lavando le parecchie decine di metri quadrati di vetri. Il locale destinato originariamente a servire da dispensa ed in cui passano ora i tubi del riscaldamento, diventerà un'immensa cella frigorifera. In settimana dovrebbe cambiare il sistema di distribuzione della prima colazione. I cuochi non dovranno più alzarsi alle tre del mattino per preparare caffè e latte. Saranno anche aboliti i bidondicl con cui viene fatta la distribuzione. Nei reparti il latte arriverà in busta, senza subire quindi manipolazioni. I malati potranno quindi scegliere se berlo bianco o col caffè. Potranno anche bere il solo caffè, senza latte. Innovazioni e mutamenti anche in altri reparti. Quello di degenza temporanea (medicina) ha subito una prima ristrutturazione. Non più 270 ricoverati da curare per i dodici medici ed i ventuno infermieri, ma soltanto 200. Quaranta degenti sono stati affidati alla divisione medica del prof. Migheli e trenta al reparto di geriatria del prof. Fabris. Gli altri, i più gravi, sono rimasti nei corridoi. Il problema del reparto di degenza temporanea infatti, non è di personale, ma di spazio. Dal pronto soccorso arrivano 70-80 persone al giorno. Alcuni sono casi gravissimi (trombosi, emorragie cerebrali, infarti), altri sono persone anziane che vivono da sole e che hanno bisogno di un'assistenza continua. «L'età media — dice uno dei medici del reparto — è di 70 anni. Ormai è diventato un cronicario. Mancano così i letti per i casi gravi». «Alcune sere — aggiunge — quando ogni angolo del reparto è occupato, viviamo nell'angoscia che durante la notte sia necessario ricoverare qualcuno mandatoci da altri ospedali. Il Mauriziano ha degli enormi corridoi. Li chiudano, come abbiamo fatto noi, e ricoverino la gente invece di mandare tutti qui». Cosimo Mancini Pulizia sulle grandi vetrate della cucina delle Molinette
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