L'uomo fermato a La loggia avrebbe ritirato il riscatto

L'uomo fermato a La loggia avrebbe ritirato il riscatto Le indagini dei carabinieri sul rapimento di Pietro Garis L'uomo fermato a La loggia avrebbe ritirato il riscatto La sua posizione viene definita "estremamente delicata" - E' un toscano, driver dilettante dì trotto, traffica in cavalli - Due casellanti dell'autostrada lo avrebbero notato quella notte al volante di un'Alfa 2000 blu Pochi dubbi sul fatto che l'uomo fermato sabato mattina appartenga alla banda che ha sequestrato il piccolo Pietro Garis. L'estremo riserbo degli inquirenti, mantenuto anche sui minimi particolari, sembra inoltre confermare che l'indagine è ormai a buon punto ed anche gli altri rapitori stanno per essere smascherati. Si attendono sviluppi di ora in ora. Il colonnello Oresta dirige l'inchiesta, con i capitani Formato e Ruggeri, dalla caserma di Moncalieri che sembra essere nel cuore della zona operativa dei criminali. A disposizione ci sono molti carabinieri in borghese, armati come se da un momento all'altro dovessero entrare in azione. lì colonnello Oresta, in serata, ha emesso un comunicato: « In merito ai motivi del fermo di polizia giudiziaria operato dai carabinieri del Gruppo di Torino, nel quadro delle indagini sul rapimento di Pietro Garis, in giornata è stato presentato un rapporto giudiziario alla procura della Repubblica. « Il magistrato inquirente, dott. Savio, nei prossimi giorni esaminerà gli indizi fin qui raccolti e interrogherà al più presto il fermato, il cui nome al momento è coperto dal segreto istruttorio ». La posizione di quest'uomo è stata verbalmente definita « estremamente delicata ». Si tratta di un trafficante di cavalli che spesso opera a Vinovo. Avrebbe anche partecipato a gare come driver di trotto in ippodromi non ufficiali. E' originario di un paese presso Arezzo ed abita alla periferia di Moncalieri, presso La Loggia. Convive con una donna, ha un figlio. Il fratello è titolare di una trattoria della zona. Durante la perquisizione nella sua casa — cui è seguito il fermo — gli è stata sequestrata l'auto, un'«Alfa 2000» di colore blu. Su questa macchina, la notte tra giovedì 30 e venerdì 31 gennaio, sull'autostrada Torino-Savona, l'uomo avrebbe ritirato il riscatto versato dai familiari del bambino che fu poi rilasciato all'alba, nei pressi della caserma dei carabinieri di Villastellone. A mettere gli inquirenti sulle sue tracce, sono stati due casellanti dell'autostrada, un certo Sola che abita in una frazione di Carmagnola e Cesare D'Anna di Mondovì. Essi si sono spontaneamente presentati ai carabinieri per raccontare i sospetti destati dall'«Alfa» blu in quella drammatica notte. Il guidatore uscì dal casello terminale di Carmagnola nella tarda serata e si diresse verso Torino. Non c'era traffico, fu quindi notato quando pochi minuti dopo riapparve sulla corsia opposta e ripassò lasciandosi la città alle spalle. Il tempo impiegato tra i due passaggi era troppo breve, perché fosse riuscito ad arrivare fino alla fine dell'autostrada ed a tornare regolarmente indietro. I casellanti si insospettirono, convinti che avesse effettuato un'inversione di marcia commettendo una grave infrazione. E' assai probabile che abbiano annodato la targa. L'indomani, leggendo sui giornali del pagamento del riscatto avvenuto sull'autostrada, collegarono i due fatti. Evidentemente il racconto fatto nei giorni scorsi sulle modalità dell'incontro tra l'avvocato Paolo Emilio Perreri, lo zio di Pietro ed i rapitori, è stato alterato per favorire l'inchiesta. Si disse che avevano lasciato il denaro sotto il ponte tra Cascine Savarino e Rio dei Cocchi. Oltre la recinzione, era stato fatto loro un segnale con una torcia elettrica. La mattina dopo erano state rilevate le impronte di due uomini che risalivano la scarpata fino alla strada che passa sul ponte. Qui erano state rilevate anche tracce di pneumatici da « fuoristrada ». La consegna del denaro, evidentemente, è avvenuta in tutt'altro modo. Ed è evidente che la banda ha compiuto l'errore fatale proprio nella fase che, in questo tipo di reati, è la più delicata e difficile per i criminali. Nella giornata di ieri, a conferma che le indagini proseguono senza soste, sono state compiute numerose perquisizioni nella zona « scottante » che comprende Moncalieri, Carmagnola e Vinovo, in alcuni appartamenti in città ed in alcuni altri centri della provincia. Riforma sanitaria — Questa sera alle 21,15, al teatro Gobetti, tavola rotonda sul tema: « La riforma sanitaria: Stato, Regioni, Enti locali ». Partecipano Carlo Bruno, Ezio Enrietti, Giorgio Perinetti e Carlo Fiordaliso.