Jolly e Saclà, il gioco è fatto

Jolly e Saclà, il gioco è fatto Il secondo gruppo della serie A di basket ha definito il suo volto Jolly e Saclà, il gioco è fatto Battute Moretti e Rondine, l'ingresso nella poule finale è quasi sicuro I torinesi contro i bresciani hanno giocato una stupenda partita: 94-66 «Saclà, Sarta, Torino è con te». Ritmato Incessantemente dal rullio del tamburi, 11 coro ha accompagnato per larghi tratti il Saclà nella sua esibizione contro la Rondine Brescia. Sì, è il caso di parlare di esibizione tanto è stata incisiva la squadra torinese ed anche travolgente, quando, negli ultimi 12' del primo tempo, ha fatto segnare un parziale di 34 a 9 ribaltando così un risultato fino a quel momento sfavorevole, che appunto all'8 aveva trovato il suo massimo margine in 10 punti (18-8). Il risultato Anale (94-66) è l'espressione del divario che prima del campionato si attribuiva al Saclà nei confronti delle altre squadre, ed ancor più significativo è che sia stato ottenuto, sfiorando cioè i 30 punti di margine, In due occasioni finora: contro la Maxmobili e contro la Rondine, ieri. Contro i pesaresi la partita era stata presentata come lo scontro tra le due vedette dell'« A 2 », contro i bresciani era la partita-verità: in tutte e due le occasioni il Saclà ha giocato concentrato, determinato ed 1 risultati si sono visti. Adesso, grazie anche al Jolly che ha battuto il Moretti Chieti, al squadra di Toth ha un piede in finale ed anche le due trasferte consecutive che l'attendono, contro Maxmobili e Moretti, non possono fare molta paura. Giocando come ieri, il Saclà non può e non deve avere paura di nessuno. Toth ha detto negli spogliatoi: « E' andato tutto bene, ma nei primi minuti ho sofferto ». In effetti, il Saclà ha stentato Inizialmente, ma bene ha fatto l'allenatore a non cambiare gli uomini, lasciando che ciascuno trovasse la forza di reagire. Ed è stato Sacchetti, un Sacchetti buono da fuori (4 su 7) ed implacabile dalla lunetta (8 su 8), a dare la scossa ai compagni. Sacchetti, entrando in continuazione nel vivo della difesa avversaria, andando a conquistare palloni sotto i canestri, ha fatto sì che gli avversari commettessero anche molti falli, frastornandoli poi con la sua precisione dalla lunetta. Si rinfrancava cosi Laing e la « crescita » dell'americano-Saclà coincideva con l'appannamento dell'americano-Rondine, quel Ratlift che reduce da buone prestazioni su tutti i campi, tanto nella partita d'andata a Brescia quanto in quella di ritorno ieri ha trovato nel biondo John la sua bestia nera. Paleari, dal canto suo, metteva un saldo bavaglio a Flaborea, pur senza rinunciare a fare una scorpacciata di rimbalzi (ben 11). Anconetani e Riva, contro Bartolucci e Polzot che cercavano di contenere lo sfilacciamento della Rondine, faticavano forse più degli altri sacrificandosi in un lavoro redditizio ma poco appariscente. Curinga, dalla panchina, tenta¬ va la carta Nava visto che Mascellare non riusciva a contenere Sacchetti, ma il volto della partita non cambiava. Lo stesso allenatore bresciano dirà poi negli spogliatoi che forse gli arbitri avrebbero potuto fischiare qualche sfondamento a Sacchetti e non soltanto falli difensivi ai suoi giocatori. Ma molto lealmente Curinga riconoscerà anche che contro un Saclà come quello visto ieri difficilmente la sua squadra sarebbe riuscita ad evitare la sconfìtta. Tutt'al più ne avrebbe ritardato i tempi. Se il finale del primo tempo degli uomini di Toth è stato travolgente, non meno lo è stata la ripresa dove i torinesi hanno ottenuto un 24 su 36 complessivo nel tiro (e un 4 su 4 dalla lunetta, tutto opera di Cervino che per perfezionare la propria mira negli ultimi tempi ha chiesto ed ottenuto di potersi allenare anche per conto suo in aggiunta ai normali allenamenti con la squadra). Per documentare il 66 per cento di realizzazioni nel secondo tempo, diciamo che Laing e Frediani hanno ottenuto 6 su 8, Sacchetti 4 su 6, Celorla e Paleari 3 su 5. Della Rondine non c'è molto da dire. E' partita forte, forse più di quanto il Saclà non si aspettasse. Ma poi è calata tanto più vistosamente quando i torinesi hanno preso le misure. Flaborea, pur con tutti 1 suoi anni (quasi 35), è rimasto in campo ammirevolmente per tutti i 40 minuti. Ha chiuso anche alla grande con un 7 su 7. Però a marcarlo non c'era più Paleari ma Frediani costretto ad un compito difensivo che non gradisce molto. Degli altri Polzot (7 su 14 complessivamente) pur molto volonteroso è la brutta copia del giocatore di qualche anno fa. Il pubblico è accorso numeroso (circa 4000 persone) approfittando della chiusura dei cinema: lo spettacolo, comunque, non lo ha certo deluso. Giorgio Barberis Saclà: Laing 20, Frediani 12, Riva 6, Mittor 2, Celorla 6, Manetta, Cervino 4, Anconetani 4, Sacchetti 24, Paleari 16. Rondine: Flaborea 21, Amadini, RatlifT 17, Chiarini 1, Nava 1, Polzot 16, Bartolucci 2, Mascellare 8. Non entrati: Solfrini e Romano. Arbitri: Giacobbi e Rosi di Roma. « A 2 » - Risultati: Pinti Inox Roma-Llyod Trieste 80-74; Ausonia Genova-Maxmobili Pesaro 9093; Saclà Torino-Rondine Brescia 94-66; Jolly Forlì-Moretti Chieti 84-72; Prandoni Bergamo-Libertas Brindi =i 79-67. Classijlca: Jolly p. 22; Saclà , 20; Rondine e Maxmobili 16; Mo| retti e Pinti Inox 14; Brindisi | 10; Llcyd 8; Ausonia 6; PranI doni 4.