Azzurri in giornata no ad Arezzo: piegati 2-1

Azzurri in giornata no ad Arezzo: piegati 2-1 Gli uomini di Seghedoni sciupano un rigore Azzurri in giornata no ad Arezzo: piegati 2-1 (Dal nostro inviato speciale) Arezzo, 2 febbraio. Più che una partita una pesca di beneficenza nella quale ha vinto chi ha pescato meglio nel campionario di errori dell'avversario. Diceva Seghedoni, l'allenatore del Novara, prima di scendere in campo, che la sua esperienza gli consigliava di diffidare di una rivale apparentemente squinternata come l'Arezzo: « Giudicando individualmente i giocatori — questo è il parere dì Seghedoni — essi meritano di più della loro mediocre classifica. Possono anche trovare la giornata giusta contro di noi e soprattutto mandando in campo una formazione rabberciata zeppa di centrocampisti che senza schemi tattici prestabiliti potrebbero metterci più a disagio che non schierando tutti i titolari ». Perplessità che si sono ri¬ velate purtroppo legittime anche perché Seghedoni non aveva previsto che proprio oggi il « suo » Novara avrebbe infilato una delle giornate più grame del campionato. Gli azzurri hanno in pratica regalato all'Arezzo una vittoria che finisce con l'essere più che legittima, ma che gli amaranto toscani, pur giocando con la forza della disperazione, si sono trovati in mano, soprattutto grazie alla piramide di corbellerie messe insieme da attaccanti e difensori della squadra piemontese. Il Novara, dopo aver sfiorato il gol quasi all'inizio per un tentativo di autorete da parte di Casone, si è trovato in svantaggio dopo appena sei minuti, grazie ad un errore collettivo decisamente pensono per difensori ricchi di esperienza come quelli in maglia azzurra. Dopo un fallo di Vivian su Maggioni, nessuno è rimasto sulla traiettoria della palla e Fara ne ha approfittato per toccare sulla destra al liberissimo Di Prete che ha aggirato facilmente Bachlechner mettendo in rete a colpo sicuro da pochi metri. L'occasione per il pareggio si è presentata al 18' e nel modo più clamoroso: un traversone di Carrera all'avanzato Bachlechner c'ze, appena entrato in area veniva falciato da Cencetti. Riccardo Lattanzi irremovibile indicava il dischetto, ma Vivian, altre volte infallibile, questa volta riusciva soltanto a mettere fuori uso il portiere Condussi, sparandogli addosso una gran fucilata di destro che gli provocava una distorsione al ginocchio. Riprendeva la respinta Ghio sparando però altissimo. Il Novara reagiva al doppio choc del gol e del rigore fallito nel peggior modo pos- sibile. La squadra si muoveva goffamente, insistendo in una ragnatela di passaggetti, dalla quale veniva la conferma che nessuno aveva lucidità sufficiente per assumersi la responsabilità di una controffensiva degna di questo nome. L'assenza di Ferrari, rimasto fuori all'ultimo momento per un dolore ad un ginocchio, pesava nettamente sulla manovra a centrocampo, mentre la giornata negativa di Ghio faceva mancare all'unica punta Turella palloni buoni da sfruttare. Senza idee, senza schemi, a disagio contro un Arezzo che con i suoi centrocampisti in sovrabbondanza aveva buon gioco ad amministrare il vantaggio, il Novara ha finito con il far degenerare il suo gioco a livello da oratorio: si portava palla senza sapere a chi darla, nessuno copriva la zona dell'uomo avanzato con il pallone al piede ed ogni errore dava vita quindi ad impetuosi ma sfortunatamente imprecisi contropiedi dell'Arezzo. I toscani, dopo aver mancato in modo incredibile il secondo gol al 36' con Di Prete e un minuto dopo con Villa, andavano a segno al 38' grazie ad un altro pasticcio difensivo del Novara: nessuno riusciva ad interrompere uno scambio fra Villa e Casone, da ultimo Vivian mancava l'intercettazione ed il centravanti poteva avanzare solo in area e battere imparabilmente Pinotti. Nella ripresa gli azzurri, presi metaforicamente per gli stracci da Seghedoni negli spogliatoi, hanno giocato meglio ma hanno sbagliato ancora troppo per poter rimediare. Dopo aver fallito un gol con Turella, hanno accorciato le distanze al 58' grazie ad una disgraziata deviazione di Marini su cross di Gavinelli, ma sul più bello della loro controffensiva, sì sono fatti in pratica harakiri. Ghio si è lasciato cogliere in uno scambio dì cortesie con Marini, e Lattanzi, dopo aver consultato il segnalinee li ha espulsi entrambi. Il guaio è stato tutto per il Novara rimasto in pratica con un solo attaccante. Seghedoni ha tentato di rimediare chiamando in campo Galli al posto di Gavinelli, e proprio il numero « 14 » a un quarto d'ora dalla fine, ha sbagliato l'occasione più clamorosa per pareggiare mandando altissimo un pallone respinto dal portiere su gran tiro di Vivian. Al 42' ancora un'occasione per il Novara, bucata da Bachlechner e poi la fine di una partita evidentemente segnata. Gianni Pignata Arezzo: Candussi (Ferretti dal 33'); Maggioni, Vergani; Marini, Papadopulo, Cencetti; Zazzaro (Burgassi dall'85'), Fara, Villa, Casone, Di Prete. Novara: Pinotti; Bachlechner, Veschetti; Vivian, Udovicich, Navarrini; Gavinelli (Galli dal 67'), Carrera, Ghio, Del Neri, Turella. Arbitro: Riccardo Lattanzi. Reti: Di Prete (Arezzo) al 6', Villa (Arezzo) al 38', Marini (Arezzo) autorete al 58'.

Luoghi citati: Arezzo, Marini, Novara