Ascoli-Napoli, nervi e niente gioco di Giulio Accatino

Ascoli-Napoli, nervi e niente gioco Ascoli-Napoli, nervi e niente gioco Una partita da dimenticare - Due espulsi (Colautti e Braglia) e sette ammoniti - I partenopei ancora nel tunnel della crisi -1 padroni di casa senza lo smalto necessario (Dal nostro inviato speciale) Ascoli, 2 febbraio. Una partitacela, con due gol — uno per parte — susseguenti ad altrettanti calci di punizione, con molti falli e poco gioco, sette ammoniti e due espulsi. Una partita da dimenticare, che dice come il Napoli non sia ancora uscito dal « tunnel della crisi ». che ha bloccato il suo brillante volo iniziale, e come l'Ascoli debba faticare ancora parecchio prima d'intravedere la « spiaggia della salvezza ». Abbiamo notato giocatori nervosi, scontrosi, più disposti al fallo che al gioco, ed erano giocatori comandati da un arbitro che interpreta il regolamento a suo modo, ed è un modo sbagliato. Non diciamo che la colpa sia di Picasso, però è certo che egli ha contribuito a rendere difficile una gara che difficile già era di per se stessa. L'Ascoli « voleva » vincere per continuare a sperare nella salvezza, il Napoli « non voleva » perdere per inseguire i sogni di grandezza. Però dalla volontà alla pratica il passo è lungo, e sia i bianconeri sia gli azzurri oggi hanno presentato atleti stanchi e cattivi, irritabili al primo contrasto. E di contrasti ne abbiamo contati mille, e di conseguenza mille reazioni. Dopo l'insperata vittoria con la Lazio, i marchigiani attendevano questa gara contro il Napoli con molta speranza. Un'altra vittoria infatti avrebbe permesso l'aggancio al gruppo delle pericolanti. Ed è con questo spirito di rimonta che i marchigiani sono entrati in campo. Il Napoli ha cominciato a reggere il gioco con autorità, ma ben presto le velleità degli azzurri si sono infrante contro la caparbia barriera dei centrocampisti bianconeri. Braglia non azzeccava un tiro, Clerici sembrava « nascondersi » dietro il suo avversario (il roccioso Castoldi). Rampanti correva molto ma non con il solito ordine. Esposito, arretrato per compiti tattici, si perdeva in duelli con tutti gli avversari che incrociava sul suo cammino. L'Ascoli lottava, lottava a denti stretti, ed al primo assalto passava in vantaggio. Per un fallo a centrocampo Morello batteva una punizione servendo Zandoli, che di corsa arrivava a fondo campo. Il suo centro era perfetto, e Silva sorprendeva La Palma, leggermente in ritardo, e di testa buttava in gol. Il brio del Napoli calava di col¬ po, e subentrava molto nervosismo. La partita diventava un rischio per tutti, perché — ad un Napoli che attaccava, si contrapponeva un Ascoli decisissimo a conservare il vantaggio. Cominciavano le prime mischie, e sul taccuino di Picasso scorrevano veloci i nomi degli ammoniti: al 29' Silva e La Palma per reciproche scorrettezze, al 32' Vezzoso per fallo, al 33' Esposito per proteste, al 40' Braglia per simulazione di fallo, al 44' Gola per gioco scorretto. Poco prima (42') Picasso aveva mandato negli spogliatoi Braglia, che aveva fatto una corsa di 50 metri per protestare contro un fallo di Vezzoso ai danni di Burgnich, fallo del resto già rilevato dall'arbitro. Gioco e manovre scarsissimi. Soltanto qualche attacco del Na- poli con la conferma dello scarso grado di forma attuale di Braglia e di Clerici. Si riprendeva con gli animi sempre più eccitati. Al 55' Juliano si urtava con Colautti. che rispondeva con una spintarella. Fallo « veniale », ma per Picasso era fallo « mortale », e anche Colautti veniva espulso. II Napoli prendeva coraggio e sfiorava il pareggio con Orlandlni, rimasto libero per il gioco chiuso dei marchigiani. L'uno a uno comunque veniva poco dopo: al 62', sempre su punizione per fallo di Zandoli su Esposito a pochi metri dall'area di rigore marchigiana. L'esecuzione del tiro era elaborata ma efficace: fintava Clerici, Juliano toccava a Rampanti che serviva Orlandini; la palla giungeva a Massa che da tre metri batt^/a Grassi. La partiva si spegneva con il Napoli teso verso la vittoria, ma con i suoi attaccanti veri (Clerici) e occasionali (Orlandini) disposti a sbaqliare sempre. Finiva con la settima ammonizione. Toccava a Bertini completare l'elenco. Uno a uno, quindi, con malto rimpianto per la mancata vittoria da parte dell'Ascoli e con molto rincrescimento da parte del Napoli per aver fallito almeno tre occasioni da gol. Forse è meglio così. Oggi ad Ascoli nessuno meritava di vincere, non l'Ascoli meno fresco e più nervoso di quello visto sette giorni fa contro la Lazio, e neppure il Napoli che non è stato capace d'imporre la sua maggior classe ad un avversario intimidito dalla responsabilità di dover conquistare due punti ad ogni costo. Giulio Accatino Ascoli 1 Napoli 1 ••• Grassi ••• Carmignani •• Vezzoso •• Bruscolotti •• Bertini •• Orlandini •• Colautti • » Burgnich • Castoldi •• La Palma •• Morello •• Esposito •• Minigutti •• Massa ••• Salvori ••• Juliano •• Silva • Clerici 88' Vivani •• Rampanti •• Gola • Braglra •• Zandoli •• Mazzone •• Vinicio Arbitro: •• Picasso Gol: 10' Silva, 62' Massa

Luoghi citati: Ascoli, Lazio, Napoli, Zandoli