Il "crack,, Sindona accuse al Vaticano di Mario Ciriello

Il "crack,, Sindona accuse al Vaticano Inchiesta di un giornale Il "crack,, Sindona accuse al Vaticano Londra, 2 febbraio. Il titolo dell'articolo ne rivela subito il protagonista. «Il siciliano che ha perso una fortuna del Papa». Chi altri potrebbe essere? Michele Sindona. L'articolo occupa quasi due pagine del do- j menicale Sunday Times ed è il risultato delle indagini compiute da numerosi giornalisti in diverse capitali. Mólti fatti sono già noti: ma alcune osservazioni merita.- ; no di essere riferite. E soprattutto le severe critiche al Vaticano che, con la sua ! mania della segretezza, ha permesso a Sindona di giocare disinvoltamente con i suoi fondi ed ha inflitto un gravissimo colpo ai propri interessi e a migliaia di investitori e risparmiatori stranieri. «Il vero colpevole di tutta la vicenda — sostiene il Sunday Times — è la sistematica segretezza del Vaticano sulle sue attività finanziarie. Questo atteggiamento, che in passato ha impedito agli estranei di mettere il naso nella ricchezza della Chiesa, ha impedito questa volta agli estranei di avvertirla delle sue imminenti perdite». Perdite che potrebbero rivelarsi assai più vaste dei 35 miliardi di lire indicati dall'ex consigliere vaticano Massimo Spada, nella sua recente intervista. Le banche svizzere hanno dichiarato al Sunday Times che la botta finale, per il Vaticano, «potrebbe facilmente superare i 150 miliardi di lire». L'incontro decisivo — leggiamo — avvenne una sera della primavera 1969 nell'appartamento di papa Paolo. E da quel colloquio tra il Pontefice e Michele Sindona cominciò la straordinaria storia. catastroficamente conclusasi negli ultimi mesi. Il Papa, spinto a quanto pare da un genuino desiderio di rammodernare le finanze vaticane, d'essere meno legato ai mercati e alle fortune dell'Italia, si rivolse all'ambizioso siciliano nato a Patii, nei pressi di Messina. L'«affare» discusso quella sera riguardava la Società Generale Immobiliare, di cui la Chiesa aveva il pacchetto di maggioranza. Ma, senza saperlo, il Vaticano — dice il Sunday Times — «diede il suo appoggio ad un farabutto». «E' singolare — secondo il domenicale — che nessuno si sia accorto prima della pericolosità di Sindona (La banca d'Italia cominciò le sue indagini quattro anni fa circa, eppure ancora l'estate scorsa forniva miliardi nel tentativo di salvarlo). Le attività di Sindona consistevano in una sfrenata mistura di credito e speculazione. A Sindona non interessarono mai i beni tangibili, ma soltanto il denaro che questi beni potevano generare. Se un'operazione incontrava difficoltà, egli non faceva che prestarle denaro da un'altra operazione. I suoi collaboratori ricevevano allora l'ordine di pareggiare i conti agendo in un terzo settore, o dedicandosi a febbrili speculazioni sui mercati delle valute e delle merci». Mario Ciriello

Persone citate: Michele Sindona, Sindona, Spada

Luoghi citati: Italia, Londra, Messina