In Piemonte si sceglie tra cinque "canali tv"

In Piemonte si sceglie tra cinque "canali tv"I tecnici catturano Telemontecarlo In Piemonte si sceglie tra cinque "canali tv" Capodistria e la Svizzera oltre ai programmi italiani - Manca un'adeguata legislazione - Presto battaglia in Parlamento? Qualche giorno fa i tecnici della Fiict — una ditta produttrice di componenti elettroniche c parti di antenna televisiva, proprietaria della maggior parte dei ripetitori televisivi che servono Torino — hanno aumentato la potenza del nuovo ripetitore del Monviso che da alcuni mesi trasmette in fase sperimentale i segnali di Telemontecarlo. In tal modo i piemontesi hanno avuto un nuovo canale televisivo che va ad aggiungersi a quelli della Rai, della Tv svizzera e di Telecapodistria. L'estate Il segnale proveniente dal Principato rimbalza sul monte Bigone, sul Beigua, e sul Fasce; il ripetitore del Monviso serve Torino Sud, Pincrolo, Bra, Savigliano, Fossano e Cuneo. I lavori si sono iniziati nel luglio dello scorso anno. «Pensavamo di poter iniziare le trasmissioni regolari in Piemonte soltanto nell'estate — dice Domenico Alessio, titolare della ditta — ma l'inverno, partieolarmente mite, ci ha permesso di accelerare i tempi. Così abbiamo deciso di aumentare subito il segnale e di rendere visibile Telemontecarlo a tutti coloro che hanno l'antenna adatta». — Quanti sono? «Circa mille e cinquecento persone». — Perché avete aumentato il segnale solamente ora? «Dovevamo fare gli esperi¬ menti per essere certi di non di sturbare altre trasmissioni; noi abbiamo il segnale tra la quarta c la quinta banda in un settore delle frequenze che dovrebbe essere libero. E' un segnale non ancora perfetto, ma presto dovrebbe migliorare. Le trasmissioni sono un po' come quelle della Tv svizzera dei primi tempi ». Dai primi giorni della Tv svizzera è passato molto tempo e la novità semiclandestina della tv straniera è diventata una realtà molto rilevante, sia sotto il profilo del gradimento pubblico, sia sotto quello degli interessi economici che ruotano attorno alle nuove trasmissioni. Basta pensare che Telemcnteearlo trasmette i suoi programmi a colori con il sistema « Secam-g ». ponendosi quindi in concorrenza tecnica con la Tv svizzera e Telecapodistria che usano il Pai. per capire come le emittenti straniere, se costituiscono un innegabile contributo alla libertà di informazione ed alla circolazione delle idee, sono anche il campo di scontro di fortissimi interessi economici e commerciali. Con l'arrivo di Telemontecarlo i canali televisivi che possono essere captati in Piemonte sono saliti a cinque: i due della Rai, la Svizzera italiana, Telecapodistria e Principato di Monaco. A Torino il segnale istriano è arrivato per pochi giorni; per diramarlo si impiegava il ripetitore di Corio che captava un segnale proveniente da Vercelli. Poi l'apparecchiatura è stata riportata sulla frequenza di Telelugano e le onde di Capodistiia. che spazzano l'Astigiano, sono slate nuovamente arrestale dalla barriera naturale della collina. Ma vediamo di l'are il punto sulla situazione delle tv stranie- re. I ripetitori che trasmettono i vari segnali sulla città sono quattro: quello di Corio (che appartiene alla ditta Mctalplaslica — componenti di antenna — è stato il pi imo, ha trasmesso per pochi giorni Telecapodistria e ora trasmette la Tv svizzera), quello di Biella (trasmette la Tv svizzera e serve la maggior parte degli utenti della città, quello dell'Aquila, sopra Giaveno (Tv svizzera) ed infine quello del Monviso che trasmette Telemontecarlo. Le trasmissioni straniere vengono, per ora. diramate in una situazione di «vacatio legis» poiché la nuova legge sulle teletrasmissioni e sulla riforma della Rai non è ancora stata approvata definitivamente dal Parlamento che, proprio in questi giorni, sta tentando per la seconda volta di convertire il decreto. Una legge La nuova legge dovrà decidere se le frequenze sino ad oggi usate per diffondere i segnali televisivi provenienti dall'estero sono lecite, oppure assegnarne delle nuove, e dovrà decidere anche in merito alla spinosissima questione della pubblicità I televisiva diramata da queste emittenti. Purtroppo lo Stato italiano è in grave ritardo; le nuove disposizioni o prenderanno atto dello stato di cose esistente, oppure provocheranno un piccolo disastro. «A Torino e in Piemonte la Tv svizzera è captata dall'SO per cento degli utenti che si sono fatti mettere l'antenna apposita — dice Emilio Barroero, presidente del sindacato installatori d'antenne e radioriparatori — se dovessero cambiare le frequenze dovrebbero obbligare tutti quanti a spendere altri soldi per adeguare le antenne». «I regolamenti sulla pubblicità sono stati stilati in modo pazzesco — rincara Domenico Alessio —. Un artìcolo della nuova legge dice ad esempio che le trasmissioni straniere devono essere ritrasmesse simultaneamente e devono essere integrali, mentre un altro impone che la pubblicità, in tutte le sue forme, venga cancellata. Ma per fare questo si deve necessariamente prima registrare hi trasmissione e poi ripulirla: mica possono pensare che io e lutti gli altri proprietari di ripetitori sistemiamo degli uomini sulle montagne per spegnere l'apparecchiatura quando c'è la pubblicità e riaccenderla quando è finita». I costi Intanto i torinesi ignari delle questioni tecniche e legali stanno attrezzandosi con le nuove antenne. «L'ideale — dice il tecnico Franco lannone — è quello di installare l'antenna centralizzata perché si spende di meno e si evita la fungaia di antenne sul tetto che finiscono per influenzarsi l'una con l'altra. Nel momento in cui si ordina l'impianto è bene chiedere che l'antennista impieghi solamente materiali di ditte importanti e si basi su un progetto accurato; in caso contrario la ricezione non sarà mai perfetta». — I costi? «Un impianto singolo per Rai, Svizzera c Montecarlo costa circa 90 mila lire. Se l'impianto è centralizzato e serve una trentina di utenti, il costo prò capite è dimezzalo». Bruno Faussone to a Ferrara ed è laureato in lettere e diplomato di violino ed in composizione, ha preso immediato contatto con il sovrintendente Carlo Alberto Cappelli per predisporre l'elenco artistico della prossima stagione lirica dell'Arena.

Persone citate: Bigone, Bruno Faussone, Carlo Alberto, Cuneo, Domenico Alessio, Emilio Barroero, Savigliano