Il gol di Corradi rilancia i "rossoblù,, verso l'alto

Il gol di Corradi rilancia i "rossoblù,, verso l'alto Il gol di Corradi rilancia i "rossoblù,, verso l'alto (Dal nostro inviato speciale) Reggio Emilia, 19 gennaio. Forse per il Genoa sta girando il vento. La partita sul campo di una Reggiana disperata che avrebbe potuto dare il colpo decisivo alla crisi dei rossoblu ha invece regalato ai liguri un prezioso, anche se poco brillante successo in trasferta Guido Vincenzi, che restava in panchina dopo una settimana piuttosto turbolenta, conseguente alla disastrosa sconfitta con la Sambenedettese, ora può legittimamente tirare un sospiro di sollievo. Le riserve sulla fiducia «a termine» confermatagli lunedì scorso dal Consiglio di amministrazione del Genoa, sono cadute per merito di questo uno a zero in trasferta che avrebbe potuto legittimamente essere anche un due o un tre a zero, data la pochezza degli avversari andati completamente in barca nell'ultima mezz'ora. Non è stato un successo brillante perché logicamente il Genoa non ha potuto cancellare in una sola settimana tutti i suoi problemi. L'atteso rientro del libero C'ampidonico ha consentito tuttavia di dare immediato ed efficace rimedio alla falla più grave nell'edificio rossoblu, quella della difesa. L'ex tarantino, comprensibilmente titubante negli interventi, dopo la lunga assenza per la lesione al menisco, ha dato tuttavia ordine e fiducia a tutto un reparto che solo di questo aveva bisogno per funzionare ad un livello perlomeno accettabile. Il vero Campidonico ovviamente vale almeno il 50 per cento in più di quello che si è visto qui a Reggio Emilia giocare misurando io slancio negli interventi e cercando solo raramente gli appoggi in avanti. Ma la sua rassicurante presenza, il suo senso della posizione sono bastati a dar ben altro nerbo al gioco genoano consentendo alla squadra di trarre profitto da una giornata finalmente propizia di fronte ad un'avversaria così povera dì idee e di gioco, da risultare un bersaglio abbastanza facile per chiunque. Gli sconsolanti limiti della Reggiana (per il cui allenatore Tito Corsi è partita già stasera la lettera di licenziamento) hanno consentito al Genoa di vincere bene al di là del risultato, anche se i rossoblu, saliti di tono grazie a Campidonico in fase difensiva, non hanno ancora ritrovato una passabile sostanza di gioco offensivo. Le note di merito per Mosti e per Rosato, gladiatore come sempre fino al momento dell'uscita per una botta ad una tibia, si accompagnano infatti a giudizi non altrettanto positivi su Bittolo — l'ombra di se stesso —, sull'evanescente Corradi che ha tuttavia il grosso merito del gol, sullo stesso Frazzo che si è sfiancato in un poco appariscente lavoro a metà campo, senza mai trovare lo spiraglio per inserirsi all'offensiva alla sua maniera. Va detto tuttavia che Bergamaschi, Mendoza ed Arcoleo, alternando spunti pregevoli ad errori incredibili e lo stesso Corradi rimanendo in posizione quasi sempre arretrata, hanno fatto mancare al centravanti quel punto di appoggio ravvicinato di cui avrebbe avuto bisogno. E' un Genoa comunque che sta faticosamente cercando di ritrovarsi e che per intanto ha riconquistato il risultato, una preziosa vittoria che gli consente almeno di restare ai margini della lotta per la promozione sperando che gli errori altrui gli consentano prima o poi di rientrare nel grande gioco. La Reggiana, come si è detto, era poca cosa. Ha aggredito il Genoa con lo stesso entusiasmo ma anche con lo stesso discernimento della squadra di un ipotetico «bar degli amici». I rossoblu, vedovi di C'ampidonico forse avrebbero ceduto a questo assalto alla cieca; sotto la calma regia del ritrovato libero, 1 liguri hanno invece resistito ed i granata emiliani, dopo mezz'ora di corse a vuoto, si sono in pratica spenti da soli. Al 32', dopo che un'acrobatica girata di Pruzzo era stata deviata in corner, il gol di Corradi ha dato alla partita il suo logico indirizzo. Su un centro di Mosti dalla destra, l'impreciso intervento del terzino Parlanti ha involontariamente servito Corradi che, al volo, col collo del piede destro, ha staffilato imparabilmente in rete. L'affannosa carica della Reggiana per rimontare il gol non è servita a niente, nemmeno quando Rosato, contuso alla gamba destra, ha dovuto cedere il posto a Mutti. Al 76' Bergamaschi, ben lanciato da Mendoza, si è presentato solo davanti al portiere, ma ha cai- ciato fuori, imitato quattro minuti dopo da Corradi che ha fallito addirittura l'aggancio del pallone. A due minuti dalla fine, ancora Bergamaschi, su servizio di Mutti, ha mandato fuori a fil di palo, a portiere ormai fuori causa. Quasi allo scadere del tempo, infine, Parlanti ha ribattuto sulla linea un pallone di Corradi, ormai destinato in rete. Nessun dubbio, insomma, sulla legittimità della vittoria del Genoa, avviato faticosamente a ritrovare la stima dei suoi sostenitori. A Reggio Emilia, i tifosi genoani erano una sparuta pattuglia, -19 in tutto, i soli, irriducibili nella loro passione in un momento in cui tutta Genova sembra voltar le spalle alla sua squadra. Ma una vittoria anche modesta come quella di oggi, può servire a far dimenticare 1 rancori, a far ritrovare al Genoa tutte le bandiere rossoblu ammainate per rabbia. Gianni Pìgnata Reggiana: Memo; Parlanti, D'Angiulli; Donina, Carrera, Stefanello; Francesconi (Sacco dal 46'), Savian, Meucci, Passalacqua, Vitali. Genoa: Girardi; Rossetti, Mosti; Bittolo, Rosato (Mutti dal 64'), Campidonico; Bergamaschi, Mendoza, Pruzzo, Arcoleo, Corradi. Arbitro: Barbaresco. Rete: Corradi al 32'.

Luoghi citati: Genova, Reggio Emilia