Junior, sfortuna e crisi

Junior, sfortuna e crisi Junior, sfortuna e crisi Casalesi battuti (0-1) a Mantova - Angoscia per la sorte del figlio del presidente e nervosismo per alcune decisioni arbitrali (Nostro servìzio particolare) Mantova, 19 gennaio. Si inizia in leggero ritardo e in un clima di profonda angoscia. Da pochi minuti il vicepresidente del Juniorcasale, prof. Sergio Broglia, è stato informato del rapimento del figlio Fabio. Un ufficiale di P.S. ha raggiunto il pullman su cui viaggiava la squadra e ha dato la penosa notizia. Il prof. Broglia, che è primario dell'ospedale psichiatrico di Casale, è ripartito immediatamente accompagnato dal questore di Mantova, dott. Mazzamuto. In un primo tempo si era anche pensato di chiedere un rinvio della partita, ma è stato lo stesso prof. Broglia a scartare questa ipotesi. (In serata si è appreso che il rapimento era simulato, come pubblichiamo in prima pagina - N.d.r.). A fine incontro nello spogliatoio piemontese la tensione è a un punto di rottura. Si attendono invano notizie da Casale. Ma nello sport, spesso, dimensioni e limiti delle cose sfumano fino ad intrecciarci quasi irriverentemente. Cosi ci passa dalla preoccupazione per le sorti del giovane rapito, al rammarico per la cocente sconfitta. Ne fa le spese il sig. D'Astore protagonista di un arbitraggio mediocre e a volte palesemente fazioso. Alcuni dirigenti hanno anche un battibecco con il direttore di gara, lo accusano di aver innervosito i giocatori con decisioni sballate, con due rigori inesistenti e con una interminabile teoria di ammonizioni. Finalmente gli animi si placano, all'allenatore Vatta il compito di fare il punto sulla partita: «La nostra colpa è di essere una modesta matricola del torneo e quindi paghiamo errori altrui. Nella prima mezz'ora stavamo dominando, ma l'arbitro invariabilmente è riuscito a fermarci. Impossibile giocare in queste condizioni... I miei giocatori avevano i nervi a fior di pelle». Sostanzialmente si può essere d'accordo. Al di là del risultato, peraltro legittimo, non si può certo affermare che il Mantova abbia dominato l'incontro; vero che ha sciupato due rigori e infilato almeno una decina di calci d'angolo r.el giro di pochi minuti. Ma è altrettanto scontato che senza l'infortunio della difesa piemontese in occasione del gol, la supremazia dei padroni di casa raramente è sembrata pericolosa, quasi mai lucida e ficcante. Se si eccettuano alcuni sprazzi isolati di Jacovone e di Fait, 11 lavoro di Nardini e compagni non è andato di là dall'ordinaria amministrazione. Nella ripresa il Mantova sembra aver perso in lucidità. Ci pensa l'arbitro però a ravvivare l'incontro Al 60' per un mani involontario di Fait su cross da fondo campo di Fagni concede un calcio di rigore. Tira Cherubini, ma Garella intuisce la traiettoria e devia In angolo. Al 75' i padroni di casa passano in vantaggio: Montepagani si libera di Pellegrini e scende sul fondo, cross al centro che Garella non trattiene. Jacovone raccoglie e insacca da pochi passi. Il Junior non si arrende e riparte all'attacco. Con Catarci ha anche la possibilità di pareggiare, ma sull'azione successiva l'arbitro non si fa sfuggire l'occasione per un nuovo rigore: Malservisi lancia a Fagni che evita l'uscita di Garella. ma scivola su un intervento piuttosto rude di Chiesa. Anche questa volta Garella compie una prodezza e para il tiro di Jori. Il Junior tenta l'ultima carta lanciandosi in furiosi assalti. L'unico risultato è di «irritare» la suscett'bilità del sig. D'Astore che infatti reprime senza pietà. Franco Mognon Mantova: Recchi; Ceccotti, Montepagani; Pardlni, Loili, Busi; Fagni, Cherubini (71' Jori), Jacovone, Malservisi, Quadrelli. Juniorcasale: Garella; Guardino, Zanella; Nardini, Fait, Depetrlnl; Pellegrini, Trevisani, Catarci, Bosca (46' Chiesa), Grillo. Arbitro: D'Astore.

Luoghi citati: Casale, Mantova