Rinviati a giudizio 28 neofascisti per violenze, pestaggi e attentati di Adriaco Luise

Rinviati a giudizio 28 neofascisti per violenze, pestaggi e attentati Napoli - Su denuncia della Consulta antifascista Rinviati a giudizio 28 neofascisti per violenze, pestaggi e attentati L'inchiesta dal gennaio del '69 al marzo '73 - Molti dei denunciati sono attivisti e dirigenti del msi-dn - Uno di questi tre giorni fa ha ridotto in fin di vita un giovane socialista: ancora una volta è stato denunciato a piede libero - La vittima è in coma (Dal nostro corrispondente) Napoli, 19 gennaio. Si è conclusa l'inchiesta giudiziaria su una lunga catena di atti di violenza, di aggressioni, attentati e mancate stragi compiute da un gruppo di squadristi napoletani capeggiati dal consigliere comunale missino Massimo Abbatangelo, di 34 anni, allo scopo di alimentare nella nostra città la strategia della tensione. Il giudice istruttore del tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio il missino Abbatangelo e altri ventisette noti picchiatori neri, alcuni dei quali risultano essere attivisti e dirigenti del movimento sociale italiano destra nazionale. Sono accusati di aver tentato la ricostituzione del disciolto partito fascista e di aver violato la legge Sceiba del 20 giugno 1952 per perseguire finalità antidemocratiche ed «usare la violenza quale metodo di lotta politica». I neofascisti incriminati furono arrestati il 10 aprile dello scorso anno — alcuni si costituirono alla magistratura — e dopo qualche giorno ottennero la libertà provvisoria. Attualmente sono tutti a piede libero. Uno dei principali responsabili ed esecutori della lunga serie di spedizioni punitive e di brutali pestaggi è Salvatore Caruso di 28 anni, consigliere di quartiere del movimento sociale italiano destra nazionale, esponente della sezione di Fuorigrotta, che ha al suo attivo gravissimi atti di intimidazione e violenza contro operai e studenti democratici. Ultima sua criminosa impresa quella di due sere fa, quando ha ridotto in fin di vita l'universitario di 23 anni Giorgio D'Emilio, colpendolo al capo con una sbarra di ferro mentre affiggeva manifesti del partito socialista italiano sui decreti delegati nelle scuole. Il poveretto è da tre giorni in coma in un ospedale napoletano. Ancora una volta il Caruso è stato denunciato a piede libero. Abbiamo tra gli altri Italo Sommella, 28 anni, dirigente provinciale del Fronte della gioventù, che ha subito alcune condanne per aggressioni e ferimenti di giovani studenti; Salvatore Hassan, di 27, al centro varie volte di episodi di intimidazioni, minacce e pestaggi; Edoardo Fiore di 23 anni, Luciano Schifone di 26, Giuseppe Frugiglietti di 29, Raffaele Candido di 27, Francesco Mormile di 26, Pasquale Iovine di 47, Gaudenzio Gau¬ dente di 26, e Antimo Flagiello di 50, che si sono resi responsabili di aggressioni sanguinose ed intimidazioni. Massimo Abbatangelo, incriminato come l'ispiratore delle spedizioni punitive, degli attentati terroristici ha un fitto carnet di reati: è stato denunciato varie volte alla magistratura per lesioni personali, adunata sediziosa, resistenza aggravata, porto abusivo di armi, danneggiamenti, violazioni di domicilio e per lancio di bomba carta su comizi di studenti. Nel dicembre del 1972 è stato condannato a due anni di reclusione per l'assalto e l'incendio della sede del partito comunista di Fuorigrotta insieme ad altri quattro mazzieri: il Mormile, l'Hassan, lo Schifone e il Flagiello. La condanna non è stata mai eseguita e si è in attesa del processo di appello. L'inchiesta giudiziaria giunta al termine si riferisce ad un arco di tempo che va dal gennaio del '69 al marzo del 1973; l'indagine fu promossa dal dottor Calabrese della procura del tribunale di Napoli, quando venne presentato un lungo esposto della con¬ sulta antifascista con la cronaca dettagliata della «escalation » fascita nella nostra città. Nel rapporto — una vera e propria mappa delle aggressioni compiute dalle squadracce nere — erano elencati i numerosi e gravi fatti avvenuti negli ultimi anni con un crescendo impressionante ed indicati i nomi di quanti si erano resi protagonisti degli episodi di teppismo con riferimento alle vittime delle aggressioni. Adriaco Luise

Luoghi citati: Napoli