Aborto: il via alla battaglia di Luisella Re

Aborto: il via alla battaglia Da venerdì a Roma conferenza di femministe Aborto: il via alla battaglia « Non a caso — dicono le femministe del Movimento di Liberazione della Donna — la denuncia missina contro il Cisa di Firenze è scattata, dopo mesi di "omertà", a pochi giorni dall'apertura della "Conferenza nazionale sull'aborto". Il disegno, a lunga scadenza, era di riguadagnare lo spazio perduto con la sconfitta sul divorzio, ergendosi a difensori di una falsa morale, che condanna i 5 milioni di aborti presunti ogni anno, ma non fa nulla per evitarli. Lo scopo immediato era di imbavagliare con una trappola repressiva le voci sempre più fitte contro le norme sulla sanità e integrità della stirpe, che proprio al Convegno avrebbero rinnovato il vigore della denuncia ». Se l'obicttivo era il silenzio, chiaramente è mancato. La vicenda giudiziaria non ha fatto altro che aumentare la pubblicità attorno alla « Conferenza sull'aborto » che si terrà a Roma da venerdì. Intanto alla sede dell'Mld, in via Torre Argentina, fioccano da tutta Europa adesioni e richieste di ospitalità. Una delegazione della Lega « Droits des femmes » è attesa per giovedì. Quattro giornaliste del «Women's Report » arriveranno venerdì mattina « perché interessate » — dicono in una laconica lettera — a informare la stampa del proprio paese sulle cose straordinarie che accadono in Italia». «Se l'iniziativa della denuncia ai carabinieri presentata a Firenze — si commenta — fosse partita da radicali e femministe si potrebbe parlare di calcolo intelligente: non avrebbero mai ottenuto, altrimenti, tanto clamore attorno alla conferenza. Per loro è un'indubbia vittoria politica ». Una lotteria La « Conferenza sull'aborto », che comincia il pomeriggio di venerdì al teatro Centrale e si conclude la sera di domenica all'Adriano, si preannuncia fitta di interventi. Relatori — incerti sull'opportunità politica dell'adesione fino al « prima-Firenze» — hanno ora annunciato la propria partecipazione. L'avv. Mauro Mellini terrà la relazione introduttiva: « La legge sull'aborto è oggi forse la più disapplicata. Accade che si colpisce un numero ridìcolo di donne che si sono sottoposte a pratiche abortive: una vera e propria lotteria. Dopo, ogni processo diventa una commedia infame, perché simula una volontà di accertamento inesistente. Oggi, dì fatto, l'aborto clandestino è "una necessità sociale" già depenalizzata. Se si arresta Spadaccia, non è perché ha appoggialo una serie di aborti, ma perché pretende di agire a viso aperto. Ciò corrisponde a una morale secondo cui il peccato si risolve in confessionale mentre l'opinione sul peccato è eresia e si conclude sul rogo ». Le cifre sembrano dargli ragione. Gli aborti sarebbero oggi ir. Italia 1 milione e 200 mila l'anno secondo l'Uncsco, 850 mila secondo il mi¬ nistero della Sanità, 5 milioni e mezzo secondo alcuni ginecologi intervenuti ad un congresso a Bologna, nel '68. Nell'annuario italiano di statistiche giudiziarie, nel decennio '55-'65, sono stati registrati solo 150 aborti. Nello stesso periodo si presume ne siano avvenuti circa 15 milioni. « Porterò al Congresso — dice l'avv. Bianca Guidetti Serra — la testimonianza di diverse esperienze giudiziarie. Da esse risulta che si tende ad arrivare alla denuncia in casi eccezionali. E. quando questi si verificano, ad evitare le conseguenze penali. I mezzi sono numerosi. Il più sfruttato? E' chiaro che l'aborto — per sussistere come reato — deve presupporre uno stato di gravidanza. Quasi mai, però (a meno che esistano accertamenti ufficiali) è possibile provarlo. Ed ecco insinuarsi il dubbio: siamo certi che la donna sotto processo fosse incinta? ». da qui all'assoluzione il passo è breve. Libera scelta « La nostra battaglia — dice Marilena Levato, dell'Mld — non è soltanto volta all'eliminazione di una ipocrisia giuridica. Rivendichiamo il diritto all'aborto come momento della lotta per la riappropriazione, da parte delle donne, del proprio corpo e della propria esistenza. La maternità deve essere una libera scelta ». La maternità come libera scelta, sostengono comunque all'Mld, non potrà derivare solo da una più equa legislazione sull'aborto. «Ci battiamo anche per la diffusione degli anticoncezionali » dice un loro volantino. In materia di contraccettivi, sono state presentate da tempo in Parlamento proposte di legge di diversa matrice politica. L'on. Maria Magnani Noya interverrà alla Conferenza di Roma per illustrare quella socialista: « La nostra proposta non si pone in alternativa alla depenalizzazione dell'aborto. Consideriamo la legalizzazione dell'aborto urgente: non possiamo accettare che continui l'epidemia di lesioni, infezioni e morti conseguenti ad aborti di emergenza. Solo nel '71 gli articoli che vietavano la propaganda dei contraccettivi sono stati dichiarati illegittimi. Ma oggi la situazione è mutata di poco: gli anticoncezionali restano irraggiungibili a troppe donne. Inoltre, i mezzi meccaiùci contro la maternità, come la spirale, volendo, possono essere perseguili. L'art. 552 del C. P. infatti punisce chi procura l'impotenza alla procreazione, non chiarendo se si tratti di impotenza temporanea o definitiva. Nella no stra proposta chiediamo che, alla parola impotenza, sia aggiunto l'aggettivo "permanente ". E chiediamo che si restituisca la procreazione alla volontà dell'individuo attraverso l'istituzione di con sultori (che forniranno assi slenza gratuita), inseriti in centri di medicina preventiva». Eleonora Bertolotto Luisella Re

Persone citate: Bianca Guidetti Serra, Eleonora Bertolotto, Maria Magnani Noya, Marilena Levato, Mauro Mellini, Spadaccia

Luoghi citati: Bologna, Europa, Firenze, Italia, Roma