K.o. per i frastornati rossoblù

K.o. per i frastornati rossoblùK.o. per i frastornati rossoblù La Sambenedettese passa (3-2) a Marassi - Dopo 13 minuti gli uomini di Vincenzi perdevano già 2 a 0 (Dal nostro inviato speciale) Genova, 12 genaio. Genoa ha proprio toccato il fondo, da squadra che lottava per la promozione rischia di vedere i suoi obiettivi minimizzati, come in un binocolo alla rovescia, al punto da far pensare seriamente ad un futuro in chiave di lotta per non finire nelle sabbie mobili della retrocessione. Ai rossoblu, in questo campionato impostato male d'estate e continuato peggio — sia pure con tutte le attenuanti legate all'indisponibilità di Corso e Campidonico — mancava soltanto l'umiliazione della resa di fronte al pubblico di Marassi. A colmare questa lacuna ha provveduto la fresca, coraggiosa Sambenedettese, con l'aiuto insperato di un Genoa che st è consegnato indifeso — dove «indifeso» vuol dire proprio «senza difesa» — alla garibaldina vivacità dei marchigiani. Dopo tredici minuti, la squadra di Vincenzi perdeva già per 2-0. I difensori liguri, di fronte alle veloci puntate in contropiede di una squadra che non accusava timori reverenziali, sembravano tante bibliche mogli di hot, statue di sale, cioè. Quel poco di buono, che nelle fasi iniziali di gioco avevano combinato gli attaccanti rossoblu, aveva creato qualche illusione su un facile ritorno alla vittoria. Ma al 9', un'incredibile serie di pasticci difensivi ha dato la prima doccia fredda ai tifosi: Rosato mancava l'intervento su un cross dell'ala destra marchigiana Ripa, Multi sorpreso dall'errore del compagno, si lasciava a sua volta sorvolare dal pallone che finiva all'interno sinistro Simonato, la cui deviazione di testa batteva imparabilmente Girardi. Il Genoa non aveva quasi il tempo di riordinare le file che arrivava il secondo gol degli ospiti, preceduto — come segno ammonitore — da una grande parata in angolo di Girardi su punizione di Basilico. Al 13' Perottì sbagliava un rinvio concedendo la palla ad un marchigiano, Mosti a sua volta falliva la respinta di testa, il numero 6 Castonaro tirava fortissimo al volo ed il disperato tentativo di Rosato di chiudergli lo spazio per il tiro serviva solo, per un rimpallo su un piede del «libero» genoano, a modificare la tratettoria del tiro ed a beffare Girardi con la ptii disgraziata delle autoreti. La Sambenedettese continuava sullo slancio, approfittando del caos nelle file di un Genoa ormai moralmente a pezzi. La giovane eia destra Ripa sembrava Cruyff, l'ex alessandrino Berta faceva un figurone come regista lanciando i compagni in spazi incredibilmente vuoti. Solo II caso — tiro al volo dì Simonato respinto a porta vuota da Mosti e clamoroso errore di Basilico su respinta di Girardi — he. impedito ai marchigiani di mettere definitivamente k.o. il Genoa prima che la squadra ligure riuscisse ad abbozzare una qualche reazione. La buriana è tuttavia passata senza altri danni per i rossoblu, che negli ultimi venti minuti del primo tempo st sono parzialmente riscattati, In fase offensiva. Al 26' vn pallone di Marchini diretto a rete ha urtato contro il braccio di un difensore suscitando proteste per un mancato «rigore» che non sarebbe stato tuttavia legittimo. Tre minuti dopo, raccogliendo di testa unn traversone di Arcoleo su punizione, il giovane Marchiai ha finalmente messo a segno il pallone dell'1-2. La partita poteva ancora essere raddrizzata, tanto più che al 40' e al 45' l'estremo difensore degli otpiti Martina aveva dovuto opporsi alla disperata ai tiri di Marchini e di Bittolo. Ma subito all'Inizio della ripresa la terza doccia fredda diceva che questa era, per ti Genoa, una giornata irrimediabilmente segnata. Un rimpallo tra l'irriconoscibile Rosato e Chlmenti trasformava la prima azione della ripresa in un irresistibile a fondo della Sambenedettese: il centravanti serviva Basilico sulla sinistra, questi gli restituiva palla nel corridoio, tagliando fuori tutte la difesa e sul tiro di Chimentl, Girardi non poteva che raccogliere per la terza volta la palla in rete. Al 66' Pruzzo — oggi frastornato come gli altri — riusciva ad alimentare di nuovo le speranze, ribattendo in rete una difettosa respìnta di Martina su tiro di Rizzo (entrato al posto di Rossetti). La vivacità della Sambenedettese, a cui Bittolo e compagni riuscivano ad opporsi solo con affannosi interventi e con /allacci alla disperata, si incaricava subito di riportare gli animi a contatto con una cruda realtà. Ripa al 68' sbagliava un gol a porta vuota: per tre volte Chimentl — il migliore, con lo stesso Ripa e Berta — andava via solo, sbagliando la mira o facendosi atterrare prima dì entrare in zona di tiro. Il veemente finale rossoblu, con un mancato aggancio di Marchini a due metri dalla porta e con un tiro di Rizzo deviato in angolo, faceva sfiorare, senza raggiungerlo, un 3-3 che avrebbe mitigato II dramma ma non nascosto la realtà. Una clamorosa giornata no, insomma, ha fatto definitivamente crollare il castello di carla su cut erano costruite le speranze del Genoa. Sarebbe tuttavia erroneo dire che si è trattato soltanto di sfortuna. «Il calcio — dice Vincenzi — è un mestiere in cui chi sbaglia paga». Forse finirà di pagare anche lui, pur se è colpevole soltanto di aver amministrato, senza protestare, gli errori degli altri. Gianni Pignata Genoa: Girardi; Rossetti (Rizzo dal 46'), Mosti; Bittolo, Mutti, Rosato; Perotti, Arcoleo, Pruzzo, Bergamaschi, Marchini. Sambenedettese: Martina; Romani, Catto; Agretti, Marchini, Castronaro; Ripa (Trevisan dal '70), Berta, Chimentl, Simonato, Basilico. Arbitro: Lazzaroni. Reti: Simonato (S.) al 9', Rosato (G.) autorete al 13', Marchini (G.) al 29', Chimentl (S.) al 46', Pruzzo (G.) al 66'.

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