Un altro trionfo dello sci azzurro di Giorgio Viglino

Un altro trionfo dello sci azzurro Anche se Stenmark batte per 4 centesimi Gros nello slalom di Wengen Un altro trionfo dello sci azzurro Lo svedese ha conservato il primo posto nonostante la magnifica rimonta di Pierino - De Chiesa terzo con una rabbiosa seconda manche - Gustavo Thoeni, quarto, vince la combinata conquistando 36 punti - Dubbia squalifica per Radici, così Pegorari da 10° diventa 9° (Dal nostro inviato speciale) Wengen, 12 gennaio. E' difficile mantenere programmi complessi, ma quando essi vanno a conclusione c'è più soddisfazione. Oggi gli azzurri hanno ottenuto una serie completa di risultati e il successo mancato per quattro centesimi soltanto a beneficio di Stenmark intacca appena un bilancio assolutamente e totalmente positivo. Nello slalom, Gros ha sfiorato la sua quarta vittoria mancandola nella seconda manche per uno sbandamento ben oltre la metà percorso: De Chiesa si riconferma campione di valore assoluto, seguendolo al terzo posto, « danneggiando » Gustavo Thoeni che è quarto, per evidenti ragioni di prudenza dovute alla cura posta nella ricerca del successo in combinata. Completa il quadro il nono posto di Pegorari in sicura e costante ascesa mentre a Radici è stato rubato il settimo posto per una squalifica quanto meno assai dubbia. Nella combinata che grazie al regolamento di Coppa vale come una gara singola ha vinto Gustavo, largamente, ed è ricomparso a livello mondiale Rolly Thoeni piazzato al quinto posto. Nella graduatoria a squadre, la squadra azzurra ha preso decisamente Il largo, mentre in quella individuale Pierino ha ridotto di venti punti il proprio distacco e Gustavo è risalito al terzo posto con trentasei punti fatti in una volta sola. Perché le cose vadano bene agli uni debbono filar storte per gli altri e peggio di così per Franz Klammer e per gli austriaci in generale non poteva concludevi la giornata. Klammer ha dimostrato i propri limiti assoluti scendendo in slalom con grazia elefantina, goffo e impacciato su un fondo malamente ghiacciato, soltanto tenace nell'inseguire il sogno di una affermazione impossibile. E' finito sesto, tenuto lontano anche da Rolly Thoeni che ha corso soltanto con l'obbiettivo di togliere punti all'avversario. In generale va male per tutta la squadra austriaca strapazzata oltre il prevedibile. Il primo in classifica è Hinterseer cui è stato regalato il decimo posto con la squalifica di Radici, poi c'è Zwilling diciannovesimo e il povero Klammer stretto a sandwich sul fondo tra un canadese e un giapponese. Lo slalom com'è stato dimostrato a Garmisch e confermato qui è un discorso da italiani, nel quale si può inserire soltanto Stenmark al massimo livello, e a turno un polacco, il Eachle- da della gara passata, uno spagnolo. Ochoa, un paio di tedeschi Neureuther e Schlager. Gli americani si sono distrutti nel breve volgere di otto giorni tra allenamenti e discese sulle piste tedesca e svizzera, e hanno soltanto Bruce che va bene ma per una manche e non più. Oggi l'avversario più pericoloso per gli italiani è stato il tracciato della pista, anacronisti¬ co anche se pittoresco, il fondo gelato in modo sbagliato c a tratti quasi impraticabile. Per gli italiani e per Ingemar Stenmark. ragazzino prodigio ormai uscito di parte per dire con orgoglio fin dall'inizio: •> lo vittoria •. Nella prima manche tracciata da Peccedi, Radici ha fatto un po' da cavia partendo col numero due, poi è venuto Stenmark assolutamente perfetto, ed ha ge- lato tutti dando un paio di secondi all'azzurro. Da Gustavo non si aspettava tanto, bastava non prendesse rischi. Lui non II ha cercati ma questi sono venuti lo stesso, un turbinare di pali divelti che gli sono finiti in mezzo alle gambe e gli hanno fatto rischiare una clamorosa caduta per due o tre volte: prudenza e sfortuna e il tempo è rimasto alto. Il compito di attaccare toccava a Gros ma Pierino non se la sentiva di affrontare il lastrone di ghiaccio del muro con troppo slancio, preferiva girare bene, derapare un poco e poi mollare i freni di li in avanti: era troppo tardi per i sei decimi che perdeva all'intermedio: recuperava soltanto tredici centesimi prima della fine e rimaneva secondo. Guai con il tracciato per De Chiesa, che finiva decimo, e poi buone discese di Pegorari e Bieler, discreta di Rolly Thoeni. Uscivano invece Pietrogiovanna e Arnold Senoner. L'intervallo era lungo e gelido. Si riprendeva all'una con soltanto metà della pista ammorbidita dJ sole. Il punto chiave si rivelava ancora il muro dove De Chiesa risolveva molti problemi per sé e per i compagni che lo avrebbero seguito di li a poco. Trovava la giusta linea ed era al traguardo con un tempo eccellente. Gros faceva meglio di lui ma di mezzo secondo appena e Thoeni buscava qualche decimo. Non rimaneva che Stenmark considerando Bruce già oltre il proprio limite con una manche buona. E Stenmark sbagliava subito lievemente dopo quattro porte dal via. All'intermedio perdeva cinquantaquattro centesimi da Gros e con essi la gara, ma re^uoerava gradualmente nella seconda parte, segnatamente nel secondo cambio di pendenza dove Pierino era finito leggermente sulle code perdendo coordinazione. All'arrivo II computer tardava un attimo a dare il nome del vincitore forse perplesso anche lui da distacchi tanto piccoli, ma alla fine faceva sbucare il nome di Stenmark. Peccato. Giorgio Viglino Wengen. Gustavo Thoeni, 4° in slalom, 1° in combinata (Tel.)