Aggancio in orbita tra astronavi russe di Paolo Galimberti

Aggancio in orbita tra astronavi russe "Soyuz 17", missione compiuta Aggancio in orbita tra astronavi russe Mosca, 12 gennaio. L'astronave sovietica «Sojuz 17», con due uomini a bordo, ha agganciato oggi la stazione orbitale «Saljut 4», lanciata due settimane fa, e ora i due veicoli spaziali formano una sola grande casa spaziale, con una cubatura di oltre cento metri, che ruota su un'orbita a circa 350 chilometri dalla superficie terrestre. Alle ore 13 di Mosca (le 11 in Italia), l'agenzia Tass ha annunciato, in un dispaccio dal centro di direzione del volo situato alla periferia di Mosca, che i due cosmonauti, Aleksej Gubarev e Georgij Grechko, «sono passati senza scafandri dalla " Sojuz " alla "Saljut", hanno acceso la luce e gli impianti di trasmissione e hanno esaminato gli equipaggiamenti scientifici». L'aggancio tra i due veicoli è riuscito perfettamente, ma l'operazione ha causato egualmente un po' d'apprensione tra i tecnici del centro di direzione del volo, che non hanno potuto seguirla «in diretta» attraverso i contatti radio in quanto in quel momento i veicoli si trovavano fuori dalla zona di ascolto. Soltanto al successivo passaggio, Gubarev ha lanciato, già dalla «Saljut», l'atteso messaggio: «Tutto bene. Siamo a bordo della stazione orbitale». L'operazione d'aggancio è avvenuta in tre fasi. Dapprima la «Sojuz», che seguiva un'orbita elittica con apogeo di 260 chilometri e perigeo di 190, è stata portata sull'orbita della «Saljut» {un'orbita circolare con un raggio di 350 chilometri). Poi i due veicoli sono stati portati a distanza utile per l'aggancio con il sistema di avvicinamento automatico. Infine, quando la «Sojuz» non era che a cento metri di distanza dalla coda della «Saljut», ì due cosmonauti sono passati al comando manuale. «Sojuz 17» era stata lanciata ieri falle 3 del mattino ora dì Mosca) dal centro di Baikonur, nell'Asia centrale sovietica, per una missione della quale s'ignora la dura¬ ta, ma che, secondo il decano dei cosmonauti sovietici Georgij Beregovoj, non presenta alcun compito nuovo sul piano della ricerca scientifica e spaziale. Il volo di «Sojuz 17» va dunque inquadrato nel programma di preparazione del volo congiunto con gli americani del luglio prossimo e sembra avere lo scopo di collaudare i sistemi di pilotaggio e di sicurezza dell'astronave sovietica, che qualche volta in passato ha creato seri grattacapi ai dirigenti del programma spaziale russo (e due missioni della serie «Sojuz» si conclusero tragicamente: «Sojuz 1» si disintegrò in volo, uccidendo Komarov, e «Sojuz 11», per un guasto al sistema di pressurizzazione, riportò a terra i cadaveri di Dobrovolskij, Volkov e Patsaev). Paolo Galimberti

Persone citate: Aleksej Gubarev, Komarov, Volkov

Luoghi citati: Italia, Mosca