Ma sarà Bach? di Riccardo Vianello

Ma sarà Bach? Concerto per flauto e clavicembalo Ma sarà Bach? Gaz/elioni e Canino Puntuale ritorno del flauto d'oro Severino Gazzelloni e di Bruno Canino, nella veste di clavicembalista, ieri pomeriggio al Conservatorio per l'Unione Musicale. Quest'anno si sta facendo una vera scorpacciata di Bach ed Haendel, dei quali è del tutto superfluo rimarcare la grandezza. Squisitamente dialoganti le loro Sonate per flauto (in origine un flauto diritto, dalla sonorità più modesta) e basso continuo. Impressiona la vivacità con cui in esse scorrono, ben lubrificati congegni sospinti dal vento della poesia, gli esuberanti Allegri: vere occasioni per dare tutto il possibile respiro virtuosistico agli esecutori, ed assicurare loro la completa padronanza espressiva. Sulle Sonate bachiane presentate ieri permane consistente il sospetto che si tratti di geniali apocrifi; l'anonimo che li avesse eventualmente elaborati meriterebbe comunque molto rispetto. I falsi in musica, talvolta, godono di questo privilegio. Saggiamente Gazzelloni e Canino hanno eseguito le sei Sonate, corpose nella loro relativa stringatezza, alternandole senza seguire un ordine rigoroso. Ne è risultata, in numerosi momenti, una curiosa vena vivaidiana, insolitamente più accentuata in Haendel che in Bach (ma bisogna tener conto dei sospetti di attribuzione). Singolare, inoltre, la conclusione della BWV 1033 di Bach (o del suo epigono imitatore), con due scorrevoli Minuetti in luogo del consueto presto o allegro. Infaticabile, minuzioso sillabatore, Severino Gazzelloni, uno dei pochi personaggi musicali del nostro Paese di ri- ieri al Conservatorio nomanza internazionale, ha avvinto ancora una volta lo strabocchevole pubblico. L'impeccabile dominio del mestiere, l'alto livello del suo virtuosismo, non gli impediscono di cogliere a fondo la chiara semplicità, la profonda bellezza delle musiche bachiane ed haendeliane. Non solo il suo flauto, dunque, appare più che mai d'oro fino. Bruno Canino, la cui incessante attività di factotum musicale non finisce mai di stupire, sedeva al piccolo clavicembalo del Conservatorio, il cui suono s'è rivelato piacevolmente equilibrato con quello del flauto, tenendo conto che il carattere delle Sonate comporta funzioni di decisa responsabilità da parte del tintinnante ed insinuante strumento. Siamo propensi a credere che Canino sia uno dei pochi partners che assicurino una completa tranquillità, una perenne sicurezza della più ammirevole fusione ai virtuosi d'oggi. Ai concerti di Gazzelloni è sempre presente una foltissima e colorita folla di giovani e giovanissimi, ieri in parte addirittura sistemati sul legnoso pavimento della vetusta sala, a pochi passi dagli esecutori. S'è potuto avvertire che gran parte dell'attuale interesse per la grande musica che trascina gli adolescenti è dovuto proprio a musicisti come Gazzelloni, dotati non solo di alto magistero, ma anche d'un indubbio fascino comunicativo. L'appuntamento con Gazzelloni e Canino è rinnovato per mercoledì; con loro saranno di scena anche la soprano Gloria Davy, presente ieri tra il pubblico, ed il violoncellista Rocco Filippini Riccardo Vianello