Bretagna: nuovi attentati dell'«esercito separatista» di Loris Mannucci
Bretagna: nuovi attentati dell'«esercito separatista» In lotta contro il governo francese Bretagna: nuovi attentati dell'«esercito separatista» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 5 gennaio. Gli attentati sono ricominciati in Bretagna, dove il « Fronte di liberazione » ha riorganizzato il proprio « esercito », naturalmente clandestino. La « Armée repubblicaine de Bretagne », che un decreto sciolse, teorica- mente, il 30 gennaio dell'anno scorso in seguito ad. una serie di azioni terroristiche, si ripresenta col nome di « Armée revolutionnaire de Bretagne ». La sigla è la stessa « Arb », ed è ripresa l'esplosione di bombe nelle esattorie, nelle case dei sindaci considerati troppo ligi al governo, negli impianti statali. L'ultima azione dell'«Arb» risale alla notte fra il 2 ed il 3 gennaio. Nel recinto dell'arsenale di Brest è stato distrutto un pullman, sono stati danneggiati altri cinque veicoli, il tetto ed i muri del garage. L'inchiesta ha accertato che gli attentatori erano giunti dal mare, nessuno li aveva visti perché la notte era scurissima e la nebbia fitta. Erano probabilmente sei o sette. La loro imbarcazione è passata dal porto commerciale, poi sotto gli ormeggi dei panfili del Club nautico: qui il commando ha atteso la bassa marea per potersi recare, a piedi, attraversando le banchine dinanzi alla direzione del porto, sino all'autorimessa della base navale. Giunti sul posto, gli attentatori hanno collocato una carica di tritolo sotto la ruota di un pullman, regolato il timer sull'ora dello scopino, quindi se ne sono andati. Quando è avvenuto lo scoppio, dopo luna di notte, il mare era ritornato alto e aveva cancellato ogni traccia. , L'attentato viene considerato una risposta all'arresto di Kaou Puillandre, 36 anni, accusato di complicità nell'attentato compiuto contro la gendarmeria di Fouesnant nel novembre 1973. Assieme a lui sono state arrestate, il 31 dicembre scorso, altre dieci persone e la sottoprefettura di Chateaulin ha ricevuto un messaggio che diceva: « Sono stati arrestati, ma la lotta continua. Evviva il Fronte di liberazione della Bretagna ». Dopo un lungo interrogatorio, dieci degli arrestati sono stati rimessi in libertà, ma non Kaou Puillandre, e la reazione degli autonomisti è stata immediata. Ora si temono altri attentati. Parecchi bretoni non accettano ciò che definiscono la «colonizzazione» /raccese, sostenendo che il governo di Parigi ha sempre sfruttato la loro terra e la loro mano d'opera. Quando non contestano l'appartenenza alla Francia, rivendicano certi diritti basandosi sul testo del « trattato di unione » tra Parigi e la Bretagna, firmato nel 1532. Secondo quell'accordo, ad esempio, i bretoni non dovrebbero fare il servizio militare fuori del loro territorio, potrebbero essere processati soltanto dai loro tribunali, e Parigi non avrebbe il diritto di imporre tasse senza l'accordo dell'assemblea bretone. Questo punto di vista viene naturalmente respinto dal governo, e sta di fatto che l'assemblea bretone non esiste più: venne sciolta da Parigi (illegalmente secondo i bretoni) all'epoca della Rivoluzione francese. Loris Mannucci
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