Lanciano 5 "bottiglie-molotov,, all'interno di due istituti religiosi
Lanciano 5 "bottiglie-molotov,, all'interno di due istituti religiosi Misteriosi attentati la notte scorsa: teppisti o fanatici? Lanciano 5 "bottiglie-molotov,, all'interno di due istituti religiosi Tre bombe (una non è esplosa) nella casa delle suore missionarie, di via Coazze 1 Scongiurato un incendio - La madre superiora: "Chi ci vuole tanto male?" - Un quarto d'ora dopo, due ordigni scoppiano nel parlatorio dell'istituto "Arti e mestieri" Cinque bottiglie molotov \ sono state lanciate, la notte scorsa, in due istituti religiosi. Solo per puro caso, gli ordigni non hanno provocato danni. Infatti, sia nel primo che nel secondo istituto, le bombe incendiarie hanno appiccato il fuoco a una sedia e alla portineria. L'intervento dei religiosi, che hanno subito spento le fiamme, ha scongiurato una tragedia. Sconosciuti gli attentatori e il movente. Secondo la polizia, potrebbe trattarsi della bravata di qualche teppista, oppure del gesto intimidatorio di qualche fanatico. Il primo episodio è accaduto verso l'I e 20, nell'Istituto «Suore missionarie della Consolata» di via Coazze 1 (casa San Pio X). Ha raccontato la madre superiora a un funzionario della «notturna»: «A quell'ora eravamo tutte nelle nostre camere, quando un botto tremendo ci ha svegliate. Siamo accorse nel salone della comunità e abbiamo visto che una sedia era in j fiamme. Non abbiamo capito j che cosa era accaduto e ci siamo preoccupate di spegnere il fuoco che già lambiva gli altri mobìli e le pareti della stanza. Solo dopo qualche minuto, ci siamo accorte che un vetro della finestra che dà su via Bruino era infranto. Da li, gli sconosciuti avevano lanciato la bomba». Mentre una suora telefonava alla polizia, la madre supe- rssbaszUniczdulutlttbvtalc«me2nPUluppdtddd riora ispezionava l'istituto: sulla scala che porta ai piani superiori, un altro ordigno bruciava. Era stato lanciato attraverso una finestra ed era scoppiato contro il muro, senza provocare danni rilevanti. Una terza bottiglia molotov, non esplosa, è stata rinvenuta in un angolo del salone, qualche minuto più tardi. La polizia ha ricostruito l'azione del «commando» così: due o tre giovani, giunti su un'auto, si sono portati sotto le finestre dell'istituto e con un lancio di precisione (i vetri sono protetti da inferriate, lo spazio tra una sbarra e l'altra è poco più di 20 centimetri) hanno buttato le tre bombe. Una da via Coazze, due da via Bruino. Hanno commentato le suore: «Non riusciamo a immaginare chi ci possa volere tanto male». Un quarto d'ora dopo, secondo attentato. Gli stessi «bombaroli» hanno preso di mira l'istituto religioso «Arti e mestieri» di corso Trapani 25, che dista qualche centinaio di metri dalla casa S. Pio X delle suore missionarie. Una bottiglia molotov è stata lanciata contro la portineria, un'altra nella sala d'attesa del parlatorio. Tutte e due hanno preso fuoco, ma l'intervento dei religiosi, svegliati dal boato, ha scongiurato un incendio. Ha detto l'amministratore dell'istituto, Alfredo Bormida: «E' la terza volta, negli ultimi tre mesi, che sconosciuti si accaniscono contro di noi, lanciando ordigni esplosivi. La tecnica è sempre la stessa: le bombe sono scagliate contro il parlatorio, attraverso una finestra. Abbiamo pensato che gli autori degli attentati potessero essere alcuni nostri ex alunni, bocciati. Ma questa notte se la sono presa anche con le suore missionarie, per cui il nostro sospetto perde valore. Un fatto è certo: questi "bombaroli" non amano i religiosi». La squadra scientifica della polizia ha compiuto rilievi e sequestrato la molotov non esplosa. Il sistema di confezione della bomba e il materiale usato, potrebbero rivelarsi utili per identificare gii attentatori. :. ,:--.::v Una suora missionaria della Consolata osserva i danni provocati dall'esplosione
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