Prima verifica Fiat - sindacati

Prima verifica Fiat - sindacati Quante auto invendute? Prima verifica Fiat - sindacati Domani pomeriggio all'Unione Industriale - Il confronto durerà quattro giorni Mentre 183 mila dipendenti sono ancora a casa per il lungo ponte natalizio, riprende a pieno ritmo, fin da domani, il dialogo tra la Fiat e i sindacati. Alle 15 i rappresentanti dell'azienda e della Federazione provinciale metalmeccanici (Cgil, Cisl, UH) si incontreranno all'Unione Industriale per la prima verifica dei programmi produttivi. II confronto durerà quattro giorni. La delegazione Fiat renderà nota ai sindacati l'entità degli stocks di auto invendute (che, malgrado la sospensione dell'attività, non sembra siano scesi in misura rilevante). Presenterà inoltre il piano di produzione previsto per gennaio e le prospettive di vendita per il trimestre febbraio-marzo-aprile. In base a queste indicazioni, ed a quelle più generali legate alla situazione economica, si dovrà decidere. Previsioni? E' difficile farne. Non si conoscono i dati che saranno oggetto di discussione da domani a venerdì. Se le parti riscontreranno che ci sono elementi oggettivi tali da giustificare un taglio della produzione, non è escluso che si prenda in considerazione un proporzionale intervento della Cassa integrazione. I rappresentanti della Firn sottolineano però che non accetteranno un semplice automatismo tra auto in eccedenza e riduzioni dell'orario di lavoro. « Bisognerà tenere conto di altri fattori quali la mobilità di manodopera e l'utilizzo delle prestazioni straordinarie », dicono. E si parlerà, molto probabilmente, anche degli investimenti al Sud, della diversificazione produttiva e dell'organizzazione del lavoro. Nel corso del confronto si dovrà tener conto, ricordano i sindacati, anche del numero di lavoratori che nell'arco del '75 lasceranno la Fiat. Dalla fine del '73 è in atto in tutto il gruppo di blocco delle assunzioni: in cifre significa circa diecimila dipendenti in meno ogni anno. Per coloro che rimangono l'azienda ha assicurato, nell'ultimo accordo di Roma, che non vi saranno licenziamenti. r. beli.

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