Parma: i due evasi ("forse brigatisti") avevano denaro dei sequestro Moccia? di Francesco Santini
Parma: i due evasi ("forse brigatisti") avevano denaro dei sequestro Moccia? L'inchiesta sembra avviata verso sviluppi clamorosi Parma: i due evasi ("forse brigatisti") avevano denaro dei sequestro Moccia? (Dal nostro inviato speciale) Parma, 27 febbraio. Si estende a vasto raggio, in tutta la Penisola, l'indagine che a Parma ha portato alla cattura di Pasquale Abatangelo e di Dante Saccani, i due evasi dal carcere delle Murate di Firenze. Stasera, al centro dell'inchiesta c'è Paolo Berzioli, l'anarchico arrestato per avere ospitato nell'appartamento di Borgo Retto i due giovani fuggiti dal carcere fiorentino. Gli uomini dell'antiterrorismo sono tornati in casa sua con un mandato di perquisizione. Le operazioni di controllo sono state ripetute, a sera, nell'appartamento di suo suocero, Erminio Bianchi, L'anarchico che a Parma ha scatenato la «guerra dei crisantemi» dinanzi al cimitero monumentale della Villetta. Stamattina, le maglie del segreto istruttorio, improvvisamente, si sono allargate e. dalla questura di Parma si è avuta- là notizia che sette banconote del rapimento dell'industriale del cemento Giuseppe Moccia, di Napoli, erano state trovate nella casa di Borgo Retto, nel bagaglio dei due evasi fiorentini. A sera lo stesso questore di Parma, dottor Midiri, ha smentito la notizia appellandosi al segieto istruttorio. Giuseppe Moccia, il più importante industriale meridionale del cemento, fu bloccato da cinque banditi mentre, sulla sua «gran turismo», percorreva una strada secondaria che, a Napoli, da via Orazio sale sulla collina di Posillipo. Rimase in mano ai rapitori appena una settimana. Per riaverlo, i familiari furono costretti a pagare un ingente riscatto: si disse allora che la cifra superava il miliardo. Per tutta la giornata gli inquirenti, che a Parma sono convinti di avere scoperto l'ultimo covo delle «Brigate rosse», hanno accreditato la presenza delle sette banconote da diecimila lire del riscatto Moccia nelle tasche di Pasquale Abatangelo, l'estremista bloccato a Firenze per l'«esproprio» alla Cassa di. Risparmio, in piazza Leon Battista Alberti. Gli inquirenti erano al lavoro per ricostruire il passaggio dei biglietti di ban¬ ca quando è giunta la smentita. Nessuna conferma, ma neppure un no deciso, da parte del sostituto procuratore Laguardia che guida le indagini. Il magistrato si è limitato a dire: «Abatangelo e Saccani erano in prigione quando Moccia lu rapito». Da Parma le indagini si sono spostate a Reggio Emilia. Stamane, poco prima dell'alba, i funzionari della squadra politica e della questura e gli uomini dell'antiterrorismo giunti da Bologna hanno perquisito le abitazioni di undici elementi della sinistra extraparlamentare sui quali grava il sospetto di essere in contatto con i «brigatisti rossi». L'operazione ha portato all'arresto di un operaio di 35 anni, Antonio Piccinini, ex esponente del collettivo «Operai e studenti» nel quale ha militato Alberto Franceschini, il «brigatista» amico di Renato Cur- L'arresto è statò deciso perché in casa sua, in via Samoggià, la polizia ha trovato un fucile da caccia non denunciato ed una carabina ad aria compressa. A tarda sera il sostituto procuratore Laguardia è tornato nell'antico carcere di San Francesco, al centro del quartiere medievale di Parma, per reinterrogare Pasquale Abatangelo e Dante Saccani. Al termine dell'interrogatorio, il magistrato non ha'escluso la possibilità che nella prossima settimana l'anarchico Paolo Berzioli possa essere processato per direttissima. E' accusato di favoreggiamento. Francesco Santini
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