"Mettere aitando il msi" Aperta la raccolta di firme

"Mettere aitando il msi" Aperta la raccolta di firme L'iniziativa presentata ieri dai promotori "Mettere aitando il msi" Aperta la raccolta di firme Del Comitato che lancia l'iniziativa fanno parte i più bei nomi dell'antifascismo e molti giovani - Domani un corteo in centro Anche a Torino si apre la campagna pur la raccolta delle SO mila Arme necessarie alla richiesta di una legge che metta al bando il msl. Domani alle 16 partirà un corteo da piazza Arbarello che per via Pietro MIcva, piazza Castello, via Roma, raggiungerà piazza Carlo Alberto. Qui si inlzlerà la raccolta di adesioni. CI sarà anche un comizio. Ieri l'iniziativa è stata presentata dal Comitato promotore nell'aula magna dell'Università in via S. Ottavio. Il comitato ha sede presso il Club Turati in via Accademia delle Scienze 7, nei prossimi giorni si fisserà un orarlo di consultazione per tutti coloro che vogliono aderire e collaborare alla raccolta di firme. A rappresentare 1 promotori ieri c'erano lo scrittore Primo Levi, la medaglia d'argento Carlo Mussa Ivaldi, Giuseppe Beburdo (Adi) Cesare Delpiano (segretario CisU, giovani del Comitato agitazione degli studenti universitari, dei Cps (Comitati politici studenteschi, Lotta continua), Cpu (Collettivi politici unitari) del Manifesto, Avanguardia operaia. Hanno comunicato l'adesione il prof. Alessandro Galante Garrone, 11 giudice Gian Giulio Ambroslnl, il prof. Leonardo Mosso, l'aw. Bianca Guidetti Serra, lo scrittore Nuto Revelli, Guido Aristarco, il prof. Norberto Bobbio, Don Delmastro, Gastone Cottlno. Inoltre una ventina di consigli di fabbrica, sezioni sindacali scolastiche, consigli di zona. Il prof. Quazza, presidente del Circolo della Resistenza ha Illustrato nella lettera che reca in calce i più bel nomi dell'antifascismo torinese, ciò che si intende per lotta al fascismo e che cosa vuol dire mettere al bando il msl. « Chiedere che il msi venga posto fuori legge non significa soltanto voler cancellare la vergogna di una repubblica che si afferma nata dalla Resistenza e considera costituzionale e finanzia. Il partito che né è la totale negazione, significa promuovere un dibattito di massa capace di obbligare i partiti a prendere posizione sui legami fra la centrale del terrorismo, il potere economico e l'apparalo dello Stato. Significa investire senza margini di equivoco le istituzioni, in primo luogo il Parlamento, della responsabilità di porre finalmente In atto t principi generali e le disposizioni specifiche della Carta Costituzionale in tema di fascismo ». Chiedere che il msl venga messo fuori legge, prosegue 11 documento, « Vuol dire dunque colpire il sistema autoritario in uno det nodi essenziali e impegnare il movimento operaio ad un nuovo sforzo per togliere al governo e al potere economico un'arma di provocazione e di ricatto utile a facilitare il loro tentativo di far pagare ai lavoratori tutti i costi della crisi. Per queste ragioni, e pur vedendo i termini più generali della lotta al fascismo, appoggiare l'iniziativa della messa al bando del msi « sembra doveroso a chi, come noi, rimane convinto che nell'antifascismo e nella Resistenza si debba riconoscere non la garanzia della continuità ma l'avvio ad un radicale mutamento, e che questo avvio si sia fondato allora e debba fondarsi oggi sulla forza delle masse ». Nel '74 « la gigantesca mobilitazione antifascista » mostrò come le masse siano pronte a quest'opera. « Il poderoso slancio dal basso che dura ininterrotto dal '6S-'69 e ha ottenuto vittorie importanti nel campo dell'organizzazione del lavoro e dei diritti civili è garanzia che l'antifascismo militante può vincere con i lavoratori e per i lavoratori. Questa battaglia è un modo degno per fare del trentennale non un'occasione di celebrazione retorica ma un momento essenziale alla costruzione di una democrazia nella quale gli istituti di i partecipazione diretta trasformino profondamente le strutture della democrazia rappresentativa per dar vita a un nuovo Stato In una nuova società ». Il segretario provinciale Clsl, Delpiano, a titolo personale, è intervenuto per commentare i principi esposti nella sua lettera di adesione. Riferendosi particolarmente al mondo del lavoro egli ha affermato: « Occorre attaccare Il fascismo alle radici, nelle sue strutture economiche, in determinate forze sociali, nelle istituzioni dello Stato in cui si annida ».

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