Non dobbiamo tentare l'avidità dei banditi

Non dobbiamo tentare l'avidità dei banditi Non dobbiamo tentare l'avidità dei banditi Meglio farsi versare gli stipendi in banca per evitare la solita "rapina del 27" alle busta-paga Torino: un'tmpiegata delia Fim-Clsl rapinata di 7 milioni destinati alle buste paga di 29 funzionari e impiegati del sindacato di via Sarbaroux 43; Venarla: due banditi irrompono armati all'esattoria e rubano gli stipendi (55 milioni) del dipendenti comunali e dell'ospedale; Roma: tre uomini mascherati, mitra in pugno, seminano il terrore nella centrale del telefoni di Stato e s'impadroniscono delle buste paga degli impiegati: 300 milioni. E' cronaca freschissima. Ma non nuova. Ogni fine mese avvengono episodi analoghi ai tre che abbiamo citato. Il 27 non è più soltanto giorno di paga; è giorno di rapine. Dai giornali si ha notizia di una vera e propria emorragia di denaro. E mentre i milioni spariscono a centinaia nelle fauci di questo mostro dei giorni nostri che è la violenza spietata e armata, ci sono persone indifese che rischiano la vita o che riportano traumi psichici davanti alle pistole, ai ' mitra, alle lupare pronte a sparare. Spesso qualcuno muore: un agente di polizia a Roma (e la moglie, vinta dalla disperazione, si butta dalla finestra); un ferroviere a Milano. Anche questa è cronaca degli ultimi giorni. Combattere la delinquenza dilagante è compito dei carabinieri e della pubblica sicurezza. Ma non solo loro. Da tutti può venire un contributo per scoraggiare le imprese di banditi sempre più sfrontati, pronti a rimediare nel giro di pochi minuti un colpo andato a male (è accaduto l'altro giorno . nel Pordenonese, dove la stessa banda ha assalito due banche nel giro di mezz'ora: la seconda dopo aver fallito nella prima). Che cosa si può fare? Numerose aziende hanno indicato una soluzione: pagano i dipendenti con assegni non girabili o versano il denaro sui conti correnti bancari. Così le bu¬ ste paga restano vuote. Riportano soltanto le cifre delle spettanze e delle trattenute. Il denaro è al sicuro da ogni insidia. L'interessato può farvi ricorso a proprio piacimento. D'accordo, ci sono alcuni inconvenienti. Non tutti posseggono un conto corrente (ma possono aprirlo senza formalità). Inoltre, il denaro contante è più pratico. Non si può andare a fare la spesa d'ogni giorno con un assegno. Altrettanto si dica per il pieno di benzina, il conto dell'idraulico o per altre piccole operazioni. A ben vedere, comunque, sono inconvenienti da poco. Basta sapersi organizzare per tempo; ritirare di tanto in tanto una somma e con quella giostrare a seconda delle necessità. Assai più validi i motivi a favore degli stipendi versati in banca. Primo, si tengono i banditi lontano dalle tentazioni, E non è poco. Secondo, non vi sarano ritardi (dovuti alla necessità della ditta di rifare conteggi e buste) nei pagamenti; terzo, non si mettono in pericolo vite di funzionari e contabili; quarto, il 27 si torna a casa senza il timore d'uno scippo (quante persone sono state aggredite, la sera, sotto casa o in garage? Quante volte lo stipendio è andato perduto per sempre?). Insomma, l'importante è creare difficoltà al malviventi, costrìngerli a scoprirsi, a rischiare, senza mettere in pericolo la vita di tanti innocenti. Sì contribuisce, oltre tutto, alla tutela della propria tranquillità. Che l'espediente serva è indubbio: è significativo quanto accaduto il 28 novembre (ancora giorno di paga!) alla Stars di Villastellone. I banditi rapinano stipendi per 400 milioni. Solo 50 sono in contanti; il resto è in assegni inesigibili. Foraggio in meno per la piovra con tentacoli ar¬ mati di mitra. re. ro.

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino, Villastellone