Cave di sabbia minacciano strade e campi lungo il Po
Cave di sabbia minacciano strade e campi lungo il Po Protestano i contadini del Consorzio acque Cave di sabbia minacciano strade e campi lungo il Po Da Faule a Carignano la velocità dell'acqua aumenta, distrugge le sponde e mette allo scoperto i piloni dei ponti - "Le opere di difesa sono scalzate e aggirate, ogni anno scompaiono giornate di terreno" - Si chiede un severo controllo delle scavatrici I contadini hanno paura del Po. Il fiume sta rodendo a poco a poco le sponde, si mangia i basamenti dei ponti e dei soprapassaggi, minaccia le strade ed i campi. Gli agricoltori di Faule, Pancalieri, Casalgrasso e Polonghera, sostenuti dai colleglli di Lombriasco, Racconigi, Moretta, Carmagnola e Carignano con i quali formano il Consorzio delle acque, protestano e chiedono un intelligente intervento delle autorità. Che cosa è successo? « Nulla di nuovo, purtroppo — sostengono gli Interessati — i responsabili non negano le Licenze per gli scavi nel letto del fiume, non controllano che i titolari, di quelle esistenti rspettlno le. norme di legge». Giorno dopo giorno le draghe scavano sempre più profondo, la velocità delle acque aumenta, travolgendo tutto ciò che incontrano nel loro cammino. Oggi la situazione è la seguente: tre licenze, fornite dal Genio civile di Cuneo, per l'estrazione di sabbia nell'alveo del Po, due per l'affluente Varaita. Il risultato è sconfortante. Il ponte sul Po tra Pancalieri e Faille è chiuso al traffico pesante perché le sollecitazioni dei camion potrebbero far crollare 1 piloni di sostegno. E' stato costruito quattro anni fa. In condizioni precarie anche quello di Casaigrasso, ì suol basamenti sono quasi totalmente allo scoperto. La Provincia di Cuneo ha speso 40 mdldonl per la costruzione di una « briglia » che freni la velocità delle acque. Ma la precauzio- ne serve a poco perché a mezzo chilometro di distanza c'è una cava. « Da una parte st fa la briglia, dall'altra si toglie consistenza al tondo — dicono i contadini — siamo perciò sempre allo stesso punto ». Ora si è aggiunta una nuova preoccupazione: il Genio civile di o a i a i Torino ha concesso una licenza per estrarre, in regione Pale, mille metri cubi di ghiaia. Si dice: « Nessuno controlla. Le scavatrici hanno un lavoro preventivato per due mesi, ma possono asportare la quantità totale in soli due o tre giorni ». L'estate scorsa un gruppo di proprietari ha presentato un esposto alla Direzione delle Acque, al Magistrato del Po, alle Prefetture di Torino e Cuneo, al Genio civile delle due città. Lamentavano che da dieci anni gli Impianti per la lavorazione di sabbia e ghiaia « estraggono ogni giorno dall'alveo del fiume ed a notevole profondità, presso le foci di torrenti, nelle anse, lungo le difese di sponde, migliaia di metri cubi di materiale ». La conseguenza è che « il fiume ed i suoi affluenti non riescono più a sostituire tale materiale, il letto si è notevolmente abbassato ». L'acqua si è portata via le sponde, a Carignano regione « Pret » se ne sono andate In una sola volta 100 giornate di terreno, è minacciata la strada « le opere di difesa, a suo tempo predisposte dall'autorità pubblica, sono state scalzate, divette ed aggirate ». ', L'esposto ha provocato un controllo da parte del Genio civile, ma nessun procedimento, Tutti sono preoccupati. Si afferma: « E' diffìcile convincere la gente a fare denunce pubbliche ». Pare che gli stessi sindaci si ritirino di fronte alla possibilità di una presa di posizione. Dice quello di Polonghera dott. Comogllo: « / danni sono ingenti, la minaccia incombe sui nostri terreni. Mi ero fatto interprete delle lamentele, ma quando è stato il momento di parlare con dati precìsi di fronte al funzionari del Genio civile i miei collegh si sono rtratt ». Non tutti però. Il cav. Cniattonue, sindaco di Faule confema: « Il danno è enorme, se ne stanno andando tutte le sponde. Tra Faule e Casaigrasso, in due anni, se ne sono andate 15 giornate di proprietà privata ». Incalzo battagliero U vicesindaco di Carignano. Mosso: Provo dolore e vergogna. Il nostro patrimonio agricolo, le nostre strade, gli stessi vengono danneggiati in nome della speculazione. Ed i lavori, tipo la " briglia " a Casaigrasso, che oggi si fanno per rimediare ai guai, non servono a nula se non verrà posto un limite agli scavi. Non vogliamo impedire un'attività vogliamo soltanto che si rispettino le norme riguardanti la profondità e la distanza dalle sponde degli scavi, vogliamo che le licenze vengano limitate e concesse soltanto nelle zone dove non è possibile fare danni ». Il Consorzio delle acque si è riunito nei giorni scorsi per esaminare la situazione. È' stato deciso di programmare per il prossimo mese un incontro pubblico con sindaci, amministratori responsabili delle acque e cittadini. « Vorremmo — si spiega — una buona volta coordinare le iniziative per porre fine ad uno stato di cose che rischia di diventare disastroso ». Maria Valabrega Uno degli impianti per l'estrazione di ghiaia e sabbia dal Po: i contadini li contestano hé Ti h li idi iitti sC
Persone citate: Carignano, Maria Valabrega
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