Per Thoeni l'ora della verità di Giorgio Viglino

Per Thoeni l'ora della verità La Coppa del Mondo di sci riprende domani in Canada Per Thoeni l'ora della verità In Giappone ha denunciato una forma precaria: più che gli avversari, deve temere se stesso - Ormai Gros può sperare soltanto negli errori degli altri - Le gare giapponesi hanno rilanciato Stenmark, Haker e Hinterseer ■ Klammer in posizione d'attesa (Dal nostro inviato speciale] Garibaldi Mountain, 26 febbraio. Vancouver è la porta del Canada sul Pacifico, una porta larga e capace attraverso la quale passano navi a migliaia, in tonnellaggio pari a quello che ospitano, sommate, Seattle e tutte i porti statunitensi fino al confine californiano. Ma alla nostra storia sciistica che riprende qui dopo l'esilio giapponese, interessa una sola nave entrata all'inizio del secolo nella Lyons Bay, la comandava Whistler, e il suo nome era Garibaldi. Wlstler si è messo a girare, ha scoperto queste montagne e a distanza di anni è nato II Garibaldi Park che è una zona enorme, e c'è la montagna Whistler, dove gli sciatori faranno la loro discesa libera venerdì. La storia non coinvolge quindi direttamente Garibaldi, il globetrotter che avrà girato sì mezzo mondo, ma fin quassù non è mai arrivato. La presenza italiana in queste contrade è molto più recente e concreta, è una presenza di lavoro, di tradizioni. Dalle montagne canadesi ritorniamo a parlare di sci, dopo i giorni giapponesi che hanno mosso anche troppo le acque. La Coppa del Mondo, che sembrava chiusa dopo l'ultimo concorso europeo, quello del Monte Bianco, ritorna ad essere aperta a parecchi risultati, il Giappone è costato un knock-down a Piero Gros, forse a Gustavo Thoeni e ha rilanciato invece Stenmark, Herik Haker e Hansi Hinterseer, lasciando Klammer in posizione d'attesa. Detta così, è poco meno che una Caporetto per gli azzurri, e invece le cose non sono state poi così tragiche. Certo, abbiamo perso un favorito, Gros, che adesso deve giocare tutto d'attacco per un recupero improbabile ma non impossibile; Thoeni invece si è assestato un po' meglio al comando e aspetta che i nuovi si facciano sotto. Lui, che finisce per essere l'unico sciatore polivalente dello sci attuale, ha a disposizione sei gare, da qui alla Val Gardena, per migliorare il suo punteggio, che già comprende tre successi e un secondo posto. Stenmark e Hinterseer sono slalomisti e segnatamente su nevi tenere, Haker gioca soltanto in libera e gigante, Klammer è liberista. Gustavo deve piuttosto guardarsi da se stesso poiché in Giappone ha sciato male, soprattutto ha rinunciato a fare meglio, cosa che per lui equivale a denunciare una forma precaria. La verifica verrà su piste belle e ben preparate con una neve di marca e tipo europei che non dovrebbe quindi dare sorprese negative. Quando si parla di verifica non c'è ovviamente nessuno che sfug¬ ga. Klammer gioca forse la sua ultima carta perché chissà se la discesa in vai Gardena si disputerà, e lo fa dopo un mese di assenza dalla libera nella quale è fatale abbia perduto il ritmo e la scioltezza per la velocità, che qui sarà sicuramente alta. Ed è verifica anche per Stenmark, che deve adesso saper vincere da favorito e non più da out-sider, e per Hinterseer, che è sempre stato discontinuo, e per Haker, che lo è ancora di più, al limite da sembrare l'unico non professionista fra tutti. E' anche l'esame per Pierino Gros, campione sfortunato in assoluto, più di ogni avversario presente e passato. Piero ha perso malamente due gare che poteva vincere. Le ha buscate a Fullpmes in gennaio, dove era in testa, per un errore da collegiale in vacanza, e ha perso lo slalom di Naeba l'altro giorno, quando viaggiava ad un ritmo impossibile per gli altri. Rivista in televisione un po' di volte, con il rollatempo che dava riferimenti precisi, la gara giapponese appare proprio come un'occasione mancata. Dopo trenta fecondi Pierino aveva un margine di 8 decimi su Hinterseer, quindi avrebbe potuto chiudere facilmente la manche al di sopra del secondo di vantaggio. Invece ha inforcato con lo sci destro un palo piantato leggermente storto nel terreno, quando ormai era lanciato verso la porta successiva; lo sci era completamente -scarico», e quindi vulnerabile a essere spedito via. A questi cinquanta punti mancati Pierino deve ora la propria retrocessione a riserva: può vincere soltanto se gli altri perdono, e perdono secco, come del resto ha già fatto lui giocandosi il girone d'andata trionfale con questo secondo periodo ancora scarno. Più o meno la situazione di Coppa è tutta qui e accanto ad essa può rivestire parecchio interesse quanto riusciranno a fare gli altri azzurri nelle gare singole. Plank ha ambizioni di classifica nella graduatoria speciale per i discesisti e soprattutto vorrebbe trovare la via del successo dopo una stagione passata a raccogliere piazzamenti. E come lui Anzi e Besson sono alla ricerca di una conferma per se stessi. De Chiesa Radici e Pegorari debbono tornare ai vertici nello slalom e cercano neve almeno dura se non ghiaccio, prodotto che sembra scomparso al di fuori dell'Italia, dove nevica ostinatamente sempre. Schmalzi, che ha cominciato a metà stagione, cerca II salto di qualità fra i primi cinque visto che finora è sempre arrivato fra il sesto e il decimo, mentre Pietrogiovanna spera in un ritorno della forma che almeno gli consenta di riprendere a marzo dopo l'incidente giapponese. Poi ci sono le ragazze, che dal Giappone vengono via con un bel bilancio, il terzo posto di Cristina Tisot-Arigoni in gigante, e il quarto di Claudia Giordani in slalom: risultati e soprattutto modo di sciare brillante, senza troppi complessi. Dalle tante incertezze europee, in giro per il mondo le timide ragazzine si sono rivelate più tenaci di tutti, segno che se c'è qualcosa che non va è al di fuori della squadra e dello sci giappo- Giorgio Viglino

Luoghi citati: Canada, Giappone, Italia, Seattle, Vancouver