Slittano il piano Finmare i sindacati chiedono di più di Emilio Pucci

Slittano il piano Finmare i sindacati chiedono di più Slittano il piano Finmare i sindacati chiedono di più La relazione del ministro Gioia alla commissione della Camera è stata rinviata e si terrà quando il comitato sindacati-ministeri avrà ultimato i lavori - L'occupazione, uno dei punti "caldi" del piano Roma, 26 febbraio. La presentazione ufficiale della ristrutturazione della flotta di Stato è «slittata». Questo pomeriggio il ministro Gioia avrebbe dovuto riferire ai deputati della Commissione Trasporti e Marina mercantile, ma la riunione è stata praticamente rinviata (come ha chiesto il sottosegretario Lucchesi) e probabilmente si terrà solo a lavori ultimati del Comitato tecnico misto sindacati-ministeri. Il Comitato, composto da rappresentanti dei ministeri della Marina mercantile, del Bilancio, del Tesoro, dei Trasporti e delle Partecipazioni Statali e dei sindacati, ha lo scopo di armonizzare il pro¬ gramma di ristrutturazione predisposto dalla Finmare con le proposte dei sindacati. Nelle prime due riunioni gli argomenti trattati sono stati i servizi passeggeri — la Finmare punta ad uno smantellamento della flotta entro tre anni, mentre i sindacati vogliono tenere in vita almeno le linee per il Sudamerica e l'Australia — e i servizi merci; martedì prossimo il Comitato si occuperà dei problemi connessi ai collegamenti con le isole. Relativamente all'assetto dei servizi merci, il piano prò posto dalla Finmare, per il quale esistono già proposte alternative dei sindacati, prevede, fra immissioni di nuove unità e radiazioni, un totale di 41 navi (più tre noleggi temporanei) al 31 dicembre 1975, 43 (più tre noleggi) al 31 dicembre 1976 e 47 al 31 dicembre 1977. Secondo la Federazione marinara «la ricerca di nuovi rapporti con i paesi in via di sviluppo, soprattutto con quelli produttori di materie prime, si traduce in tuia spinta permanente all'aumento dell'interscambio e quindi dei traffici marittimi». Di conse- ! guenza propone un raffor ; zamento della flotta merci ben più consistente di quello | previsto dalla Finmare, con ! l'acquisto di 15 nuove navi. Lo stesso discorso vale per i collegamenti con le isole. | D'accordo con la Finmare sul | potenziamento dei traghetti, i lavoratori marittimi ritengoI no anche che la funzione deli la flotta in questo settore do■ vrà essere necessariamente ; collegata alle regioni interes| sate. Per attuare al meglio i questi collegamenti i sindacaI ti stimano necessarie 55 navi, j Ventotto traghetti sono già j esistenti, ma dieci di essi doi vrebbero essere sostituiti. L'ultimo argomento che il . Comitato affronterà sarà : quello dell'occupazione, uno j dei punti «caldi» del piano, i La riduzione entro tre anni dell'attuale personale da 13 jmila 570 a 5313 persone, non I è accettato dai sindacati che, come s'è già detto, non voj gliono sentir parlare di licen; ziamenti. I La Confitarma ha diffuso I in serata una sua analisi della j flotta italiana pubblica e pri! vata. Questi i dati più significativi: la marina mercantile | italiana ha raggiunto la consiI stenza di 10 milioni di tonneli late di stazza lorda, ponendo ;S1 al sec0ndo posto nella Cee, , i'so per cento della flotta è ' privato ed è costituito, da cir ! ca 350 aziende; per la flotta ! controllata dallo Stato il 9 ; per cento è della Finmare, il j 2,5 per cento della Finsider, j l'8 per cento dell'Eni e lo 0,5 | per cento delle Ferrovie dello i j I Stato; nel 1974 la flotta italiana ha coperto circa il 95 per cento delle necessità nazionali del trasporto marittimo. Emilio Pucci

Persone citate: Gioia

Luoghi citati: Australia, Roma