Coniugi arsi vivi, il figlio salta dal 4° piano: grave di Gino Mazzoldi

Coniugi arsi vivi, il figlio salta dal 4° piano: grave Straziante sciagura in un alloggio a Milano Coniugi arsi vivi, il figlio salta dal 4° piano: grave 11 giovane, 19 anni, per sfuggire alle fiamme si è aggrappato alla tenda del balcone, poi, sfinito, ha lasciato la presa - Le vittime, 52 e 45 anni, prese dal panico, non si sono rese conto che potevano ancora salvarsi (Dal nostro corrispondente) Milano, 26 febbraio. Un industriale e sua moglie sono morti nel loro appartamento completamente distrutto da un furibondo incendio: un loro figlio, per sfuggire alle fiamme che lo stavano raggiungendo, si è gettato dalla finestra della sua camera, riportando gravissime ferite. L'orribile disgrazia è -avvenuta poco dopo mezzanotte in via Giacomo Griziotti 4, nella zona della Fiera Campionaria, dove al quarto piano si trova l'appartamento di 6 stanze acquistato 13 anni or sono da Domenico Porta, 52 anni, contitolare della società Fulda, una fabbrica di moquettes con sede a Trezzano sul Naviglio in via Govoni 23. L'industriale viveva con la moglie Jolanda Carcano, 45 anni e i due figli Giovanni, 19 anni, studente del IV anno di ragioneria ed Emanuela, 16 anni, studentessa liceale: solo quest'ultima si è salvata, perché in questi giorni si trova a Napoli per prendere parte ad un torneo di scherma. L'incendio è scoppiato verso le 24, subito dopo il rientro a casa di Giovanni Porta, che aveva trascorso la serata presso un coinquilino abitante al piano sottostante, il dottor Arrigo Alberghini. Secondo quanto ha raccontato il dottor Alberghini, un quarto d'ora dopo la moglie ha sentito uno scoppio e un concitato movimento in casa dei Porta, seguito da invocazioni di aiuto che l'hanno fatta correre alla finestra. Era Jolanda Carcano che gridava. I primi ad accorrere sono stati i coniugi Alessandro e Lina Floridi, che abitano di fianco ai Porta. «Quando abbiamo sentito le invocazioni d'aiuto dei vicini — ha detto la signora Floridi — mio marito ha aperto la loro porta di casa con un altro inquilino, Mario Gritti, che abita al secondo piano. Hanno dovuto scappare perché una folata di fumo nero li ha investiti. Io ho chiamato il "113"». Parecchi inquilini dello stabile, quando hanno visto le fiamme uscire dalle finestre dell'appartamento dei Porta, sono stati presi dal panico e si sono precipitati in pigiama in strada o nel cortile. Jolanda Carcano è stata vista più volte sul balcone con le mani nei capelli, terrorizzata. Gridava: «Ora mi butto: le fiamme stanno distruggendo tutto». Da lontano si sentivano le sirene dei pompieri che stavano arrivando: improvvisamente Giovanni Porta è stato visto scavalcare il balcone della sua camera ed ha gridato: «Aiutate papà e mamma: sono bloccati dalle fiamme nella camera di Emanuela». Subito dopo si è sporto all'infuori aggrappato alla maniglia della tenda coprisole: la sua figura era illuminata dal bagliore delle fiamme. II ragazzo è rimasto in quella posizione per circa 5 minuti, sotto lo sguardo sbigottito dei testimoni: sarebbe bastato che qualcuno fosse accorso con dei materassi e tutto si sarebbe risolto senza eccessivi danni. Nessuno ci ha pensato. Giovanni Porta, che continuava a urlare parole incomprensibili e a dondolare nel vuoto, stremato dallo ftglcitlagnplccdardt«Sapcparsforzo ha dovuto mollare la I lptpresa ed è precipitato nel cortile finendo su un'aiuola. Subito soccorso, Giovanni Porta è stato avviato d'urgenza prima all'ospedale San Carlo e poi al centro grandi ustionati dell'ospedale di Niguarda dove attualmente si trova. Si nutrono poche speranze di poterlo salvare. L'opera di spegnimento è subito iniziata: i vigili del nd—gtaglts fuoco hanno investito l'appartamento con getti di schiumogeno e acqua. All'una e trenta le fiamme erano domate. Il cadavere di Domenico Porta, irriconoscibile, è stato trovato nel disimpegno; quello della moglie in uno sgabuzzino attiguo alla camera della figlia. Entrambi ormai carbonizzati. «Quando siamo arrivati sul posto — ha raccontato oggi l'ingegner Carmelo Miggiano, comandante dei vigili del fuoco — la situazione era ormai drammatica. Ma i coniugi avrebbero potuto salvarsi se non fossero stati presi dal panico. Se avessero avuto il coraggio di affrontare subito il fumo tappandosi la bocca, avrebbero potuto uscire dalla porta d'ingresso spalancata da due coinquilini; invece si sono attardati all'interno e il fumo li ha storditi, impedendo loro di raggiungere il bagno». Qui il fuoco non avrebbe trovato esca, perché il pavimento non è coperto da moquette e le pareti sono piastrellate: sarebbe bastato aprire la finestra e attendere l'arrivo dei pompieri. Gino Mazzoldi Milano. Domenico Porta e la moglie Jolanda (Tel. Ansa) Milano. Giovanni Porta, ferito gravemente (Tel. Ap)

Luoghi citati: Milano, Napoli, Trezzano Sul Naviglio