Volevano "pensionare,, Fanfani i giovani democristiani modenesi

Volevano "pensionare,, Fanfani i giovani democristiani modenesi Il contrasto fra vertice e movimento giovanile Volevano "pensionare,, Fanfani i giovani democristiani modenesi Una frase su Fanfani del delegato provinciale dei giovani (« fu fatto senatore a vita perché trascorresse come i nostri nonni una vecchiaia tranquilla, senza altri pensieri ») avrebbe contribuito allo scioglimento del movimento giovanile - Le polemiche (Dal nostro inviato speciale) Modena, 26 febbraio. « Ci sono, a mio parere — scrive il delegato provinciale de di Modena Emilio Sabattini — alcune indicazioni e scelte precise che dovrebbero emergere dal prossimo Consiglio nazionale del partito: la prime dovrebbe essere la caduta di Fanfani; non per nulla forse alcuni anni fa fu dichiarato senatore a vita perché trascorresse, come è consueto ai nostri nonni, la vecchiaia dalla barba bianca e dalla incipiente sclerosi, in tranquillità, lontano da pensieri superiori alle proprie capacità e aspirazioni ». Questo brano, scritto da Sabattini, ha fatto esplodere l'ira di Fanfani e ha concorso a determinare la direzione democristiana nella decisione di liquidare d'autorità il movimento giovanile del partito, con i suoi trecentomila iscritti, nominando un comitato di cinque commissari al posto dei dirigenti attuali. Le frasi dello scandalo sono apparse nel numero del gennaio scorso di « Modena giovani », il periodico del movimento giovanile de modenese, nel contesto di un articolo dal titolo: « De, tutto tace; il Consiglio nazionale saprà dare delle risposte? ». Sabatini, che incontriamo nella sede del partito in piazza Sant'Agostino, non ha difficoltà ad ammettere che ne è l'autore. Ha ventitré anni, è studente al quarto anno di giurisprudenza, da cinque anni iscritto e da uno e mezzo delegato provinciale eletto dalla maggioranza, appartenente alla corrente di Forze Nuove (sessanta per cento, contro il quaranta per cento di dorotei e fanfaniani). Sul suo giornale, di cui è unico redattore, aveva anche scritto: « E' difficile immaginare che il Consiglio nazionale possa contribuire attraverso una seria analisi a modificare l'attuale situazione interna con particolare riferimento alla realtà sociale del Paese, di cui la de è sempre meno rappresentante ». Ora, pur senza attenuare la sua critica di fondo, precisa in relazione alle notizie romane: « Non intendevo certo colpire la persona del segretario Fanfani. Volevo soltanto manifestare un netto dissenso politico sulla linea dell'attuale maggioranza. La terminologia usata fa parte del colorito gergo giovanile, può essere stata un'espressione infelice, comunque ribadiamo la nostra convinzione che la linea politica della de non sia aderente alle esigenze degli anni in cui viviamo ». Sabattini, che ha a fianco un membro della segreteria de modenese, Manzini di Forze Nuove (la corrente che detiene la maggioranza assoluta in provincia, 52 per cento) rifa la storia dei contrasti tra partito e movimento giovanile, ricorda lo scontro frontale di correnti al congresso giovanile di Palermo nel giugno scorso U(Allora forse sarebbe stato giustificato lo scioglimento con nomina di commissari»), denuncia: «Il partito non si è mai posto il problema del mondo dei giovani nei suo complesso, tralasciando i temi della condizione giovanile e delegandoli a noi. In polemica con il quotidiano de II Popolo che oggi dà notizia del «commissariamento) intitolando: «Con i giovare la de apre un franco dialo- no», Sabattini e altri giovani de modenesi replicano: «Non si apre nessun dialogo, c'è stata una rottura. Invece noi riteniamo che se i giovani hanno sbagliato, perché alla loro età è lecito sbagliare, occorre discutere con loro non agire autoritariamente». E' giudicata inoltre particolarmente grave la decisione di consentire l'iscrizione d'ora ir poi solo ai giovani sotto i ventun anni (adesso l'età massima è di ventisette anni): «Fanfani ha voluto cancellare il nostro movimento e ripartire da zero». Quanto al partito, a Modena l'episodio era già stato ridimensionato due settimane fa. Il segretario della sezione di Sassuolo, Levrini, fanfaniano, aveva chiesto per iscritto precisazioni dopo la sortita di «Modena giovani». Il segretario provinciale, Orlandi (Forze Nuove), direttore respon¬ sabile del periodico giovanile, aveva risposto facendo pubblicare sul bollettino del partito una precisazione: «Non mi associo al giudizio espresso su Fanfani e particolarmente mi rammarico per le forme usate». Dal canto loro i giovani delle correnti fanfaniana e dorotea non se ne erano neppure accorti. Carlo Giovanardi, leader di minoranza del movimento, si giustifica: «Eravamo presi dalle elezioni nelle scuole, del resto la frase non ci meraviglia, in precedenza abbiamo letto anche di peggio. Da quattro anni i nostri dirigenti giovanili hanno fatto a Modena il compromesso con i comunisti, agiscono in contrapposizione alla de. Sono favorevole allo scioglimento dell'organizzazione, ora deve nascere qualcosa di nuovo», Antonio De Vito

Luoghi citati: Modena, Palermo, Sassuolo