A Milano, vetri infranti ed insulti scritti sui muri

A Milano, vetri infranti ed insulti scritti sui muri A Milano, vetri infranti ed insulti scritti sui muri Assalto alla Lega calcio Teppisti al "lavoro" durante la chiusura degli uffici - Il Milan stigmatizza gli incidenti - I tifosi "ultras" respingono tutte le responsabilità - Danni per circa mezzo milione di lire (Dal nostro corrispondente! Milano, 25 febbraio. Ancora una volta la sede della Lega italiana calcio, in viale Filippetti, è stata l'obiettivo di gesti vandalici compiuti da ignoti. La matrice comunque non dovrebbe essere tanto misteriosa come poteva sembrare in altre circostanze: le frasi stesse scritte sui muri del palazzo con le classiche bombolette spray {'malia', •bastardi', 'Lega italiana, figlia...') denunciano chiaramente che dovrebbe trattarsi di teppisti, gli stessi forse che hanno sparato razzi in campo durante la partita fra Milan e Juve, provocando cosi la squalifica del campo per due giornate. Secondo l'addetto stampa della Lega, il dottor Tigani, i danni dovrebbero ammontare a circa mezzo milione di lire. Nella sede della Lega, a Porta Romana, lavorano una quindicina di persone agli ordini del segretario, l'avvocato Lino Raule. Al momento dell'incursione del >commando», verso le 23, i due piani occupati dalla Lega erano deserti. Alcune persone si sono avvicinate all'ingresso — che è distante una quindicina di metri dal viale ed è abbastanza isolato — strappando da una vicina aiuola una spranga di ferro con la quale hanno sfondato la porta a vetri ed una tapparella. Hanno cercato probabilmente di entrare nella sede della Lega, ma hanno dovuto desistere in quanto oltre alla tapparella c'è una seconda chiusura formata da un'inferriata. A questo punto, visti inutili i loro tentativi, hanno lanciato la spranga contro il vetro del primo piano e poi sono fuggiti. •Saranno stati una decina — ha detto un inquilino del caseggiato vicino —, dopo il disastro che hanno fatto, sono saliti su due autovetture, mi sembra di grossa cilindrata, allontanandosi veloce-1 mente-. Quando sul posto è giunta la «volante ticinese" ormai era troppo tardi e d'altronde l'inquilino che aveva dato l'allarme non ! ha potuto fornire i numeri di tar- j ga dei due mezzi data la scarsa il- ; luminazione e l'altezza da cui ha | seguito l'episodio. E' stata dunque una squallida «vendetta» contro la Lega, nel cui uffici il giudice sportivo, quindi la disciplinare, hanno confermato le due giornate di squalifica al campo del Milan. In proposito, il Milan ha confermato che punterà la sua tesi difensiva sull'estraneità dei tifosi rossoneri agli episodi incriminati Il Milan ovviamente ha appreso con una certa apprensione la notizia dell'assalto alla Lega. «Sembra che tutto congiuri contro di noi — hanno commentato il presidente Buticchi e il general manager Vitali —, ad ogni modo non pensiamo che questo possa influire sulla sentenza della Caf. E' indubbio che i nostri tifosi non c'entrano assolutamente con questa vicenda cosi come sono estranei agli episodi di San Siro-. Nella questione sono intervenuti anche i rappresentanti della «Fossa dei leoni» e dei «Commandos tigre» che hanno protestato la loro assoluta innocenza. Il presidente della «Fossa dei leoni», Segalini, ha anche specificato che al momento dell'assalto era in riunione al bar Ovidio di via Trece- j nate con i componenti il consiglio | direttivo. 'Mancavano molte persone — ha detto —, perché nel bar giocavano a scala quaranta e non c'era posto per tutti. Non credo comunque che siano andate in Lega. Ora farò un'inchiesta: se dovessero emergere responsabilità da parte dei nostri iscritti, sono il primo a denunciarli alla polizia'. Evviva, Segalini ha l'alibi, quindi tutto è a posto. Giorgio Gandolfi Milano. La sede della Lega Calcio dopo l'assalto dei teppisti (Telefoto Olympia)

Persone citate: Buticchi, Giorgio Gandolfi, Lino Raule, Segalini, Tigani

Luoghi citati: Milano, Olympia