I paesi progrediti aiutino quelli del "Terzo Mondo"
I paesi progrediti aiutino quelli del "Terzo Mondo" IL PATTO DI SOPRAVVIVENZA DI RICHARD GARDNER ! I paesi progrediti aiutino quelli del "Terzo Mondo" liicharit N, Canina, ex sottosegretario al Dipartimento ili Slato americano durante te presidenze ili Kennedy e lolntson. lui scritto questo articolo per l.n Slumpn sulto nuove, possibili soluzioni delle relazioni economiche tra I Paesi industrializzati e lincili del Terzo Mondo. Nelle relazioni economiche abbiamo raggiunto una svolta critica. Le crisi mondiali dell'alimentazione e dell'energia, accompagnate da un'acuta inflazione e da una recessione costantemente crescente, hanno seriamente inciso sui rapporti tra i Paesi industriali progrediti dell'Europa. dell'America settentrionale e del Giappone, da un lato, e i Paesi in via di sviluppo del Medio Oriente. dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina, dall'altro. Davanti a un'inflazione di due cifre, alla crescente disoccupazione e alla stagnazione dello sviluppo, le nazioni ricche si concentrano più che mai sui propri affari interni. Tuttavia i Paesi progrediti non possono attendersi che i Paesi in via di sviluppo forniscano una cooperazione politica o economica se per essi non dimostreranno una maggiore preoccupazione per le priorità e gli interessi di questi ultimi. Oggi il mondo non ha bisogno di discorsi egoistici sulla sovranità, quanto di un «patio recìproco di sopravvivenza» tra Paesi progrediti e Paesi in via di sviluppo, un patto tale che le limitazioni reciprocamente stipulate della sovranità di ciascuno siano rivolte alla tutela della sovranità di tutti. Per «patio reciproco di sopravvivenza» tra i Paesi progrediti e quelli in via di sviluppo non intendo un unico trattato globale o una dichiarazione di princìpi. Questi negoziati generici — come e confermato dalle recenti esperienze dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite — non hanno alcuna probabilità di dar luogo a risultati significativi. Il «palio di sopravvivenza» di cui parlo è una struttura concettuale capace di guidare i negoziati specifici che ci aspettano nei prossimi anni. Cooperazione Allo stato attuale il problema della coopcrazione «nord-sud», cioè fra zone avanzate e zone depresse del mondo, dopo il periodo di emergenza è realmente spaventoso. Nel suo indirizzo del 30 settembre 1974 alla riunione annuale del Consiglio dei Governatori del gruppo bancario mondiale, Robert S. McNamara ha dichiarato che — se non si troveranno i mezzi per incrementare l'attuale livello dell'assistenza ufficiale per lo sviluppo (Oda) sotto il profilo del potere di acquisto reale, anziché in meri termini monetari — il miliardo di persone dei Paesi con redditi medi unitari inferiori a 200 dollari subiranno un deterioramento del loro livello di vita pari allo 0,4 per cento prò capite all'anno entro il 1980. Per rendere possibile una crescita annua del 2,1 per cento pio capite del loro prodotto nazionale lordo — cioè un tasso modesto di crescita sotto qualunque aspetto — sarebbe necessario un incremento dell'Oda, calcolato in dollari 1973, da 9.4 miliardi di dollari nel 1975 a 13,5 miliardi di dollari nel 1980, vale a dire un incremento di circa 4 miliardi. Con l'attuale tasso di inflazione il livello dell'Oda dovrebbe raggiungere 24 miliardi di dollari nel 1980 sulla base dei prezzi correnti in tale epoca. Tenendo conto dell'inflazione prevista, e a prescindere da un ulteriore deterioramento dell'economia mondiale che aggrave¬ rebbe ancor di più il problema dei Paesi di basso reddito, un incremento dell'Oda di 5 miliardi di dollari all'anno per gli anni 1976-80 sarebbe il minimo necessario in rapporto ai prezzi correnti in quegli anni. Uno dei melodi più interessanti per combinare le risorse dell'Opcc con quelle dei Paesi industrializzati ai fini della salvezza reciproca potrebbe essere rappresentato da una sovvenzione sugli interessi, sottoscritta prevalentemente dai Paesi industrializzati, al fine di convertire ingenti prestili concessi dai Paesi dell'Opcc a condizioni di mercato, in prestiti a condizioni accessibili per i Paesi di basso reddito. Più precisamente: un nuovo ente internazionale, associato con la Banca Mondiale, potrebbe prendere in prestito i 3 miliardi di dollari che si prevede che i Paesi dell'Opcc dovrebbe ro fornire ogni anno, a un tasso di interesse dell'8 per cento, e potrebbe prestare tali fondi al 3 per cento ai Paesi di basso red- dito, cioè a condizioni molto fa- • vorevoli agli annali lassi di inflazione. Secondo sludi eseguiti dal personale della Banca Mondiale, sarebbe necessario un fondo del 25,4 per cento del valore nominale di un prestito per sovvenzionare una differenza di interessi del 5 per cento per progetti di prestito (esborso lento) e un fondo del 54.61 per cento del valore nominale per un prestito programmato (esborso più rapido), ipolizzando la scadenza dei prestili ai Paesi di basso reddito in un periodo ventennale con un termine di mora di 4 anni. I profitti Circa 100 milioni di dollari di questa somma potrebbero provenire ogni anno dai profitti delle normali operazioni di prestito della Banca Mondiale. Dei restanti 800 milioni, 500 milioni sarebbero forniti dai Paesi indu¬ strializzali e 300 milioni dai Paesi dell'Opcc. Poiché gli utili della Banca Mondiale derivano soprattutto da risorse messe a disposizione dai Paesi industria¬ lizzati, il fondo di sovvenzione sarebbe effettivamente ripartito per due terzi tra i Paesi industrializzati e per un terzo tra i Paesi dell'Opcc. Il più evidente vantaggio politico di questa proposta è dato dal fallo che sarebbero necessari piccoli quantitativi di risorse aggiuntive da parte di ciascun Paese. Lo Scià dell'Iran ha ptoposto la creazione di un l'ondo speciale connesso con la Banca Mondiale e amministralo da un organo composto da un uguale numero di rappresentanti dei Paesi progrediti, dei Paesi dell'Opcc c degli alni Paesi in via di sviluppo. L'organo responsabile dovrebbe poi costituire un comitato esecutivo scegliendone i membri da un elenco di persone qualificate proposte dalla Banca e dal Fondo. Questa soluzione tripartita apparirebbe ragionevole in considerazione dell'ingente contributo fornito dall'Opec alla gestione della speciale assistenza sovvenzionata prevista. Ma prima di concludere si deve particolarmente sottolineare quanto sarebbe desiderabile in- eludere l'Unione Sovietica negli sforzi multilaterali, e ciò non so-, lo nclrintcrcssc della distensio- 1 ne e della solidarietà mondiale, ma perché l'Unione Sovietica ha un enorme potenziale economico ed ha beneficialo dell'aumento dei prezzi delle materie prime. Poiché, tuttavia, non appare probabile una piena partecipazione sovietica al sistema del Fondo e della Banca, l'Urss dovrebbe comunque essere invitata a partecipare alla sovvenzione sugli interessi per il fondo di 3 miliardi di dollari della Banca Mondiale o a qualche iniziativa parallela delle Nazioni Unite sotto gli auspici della Assemblea generale, la cui attività potrebbe essere coordinala con quella del gruppo della Banca Mondiale. Sc all'epoca della guerra fredda l'Unione Sovietica rimase estranea alle iniziative multilaterali per lo sviluppo, in un'era nuova che si preoccupa della sopravvivenza mondiale dovrà essere fatto ogni sforzo per assicurarne la partecipazione. Richard Gardner
Persone citate: Canina, Kennedy, Richard Gardner, Robert S.
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