La MECCANOGRAFICA TORINESE

La MECCANOGRAFICA TORINESE Lettera a La Stampa Le linee del Centro e del Sud America Dal Consiglio di azienda della « Società Italia di Navigazione » di Genova riceviamo la seguente lettera: «In seguito alla lettera pubblicata il 16 febbraio e inviata a La Stampa dalla "Coe e Clerici", rappresentante in Italia, come agenzia, di interessi armatoriali stranieri, riteniamo doveroso puntualizzare quanto segue: • « La Coe e Clerici obietta, limitatamente al traffico con il Messico, che la bandiera italiana coprirebbe attualmente il 45 per cento del traffico. A questo noi aggiungiamo che la seconda bandiera direttamente interessata a tali trasporti, quella messicana, copre solo il 15 per cento. Il che significa che il restante 40 per cento viene trasportato dalla terza bandiera: cioè da navi che battono bandiera non appartenente a nessuno dei due Stati tra i quali avviene l'interscambio. « Per essere ancora più precisi diciamo che la " Cte ", la compagnia spagnola, rappresentata, in Italia dalla " Coe e Clerici " partecipa per una quota che ammonta addirittura al 30 per cento (superiore quindi a quella fissata secondo lo stesso principio, ormai acquisito dal diritto internazionale, per il quale alla terza bandiera non dovrebbe complessivamente spettare una quota di traffico superiore al 20 per cento). Emerge quindi piuttosto chiaramente che proprio su questa rotta c'è ampio spazio per un consistente inserimento della flotta di Stato, in questo caso dell' "Italia di navigazione" senza peraltro contrastare, semmai compendiando, l'attuale presenza dell'armamento privato italiano. • «Il traffico per le Antille (piccole e grandi) è tutt'altro che inconsistente e il suo continuo sviluppo ha consigliato alla società Costa Armatori, prima impegnata nel Sud America atlantico, a inserirsi anche in questo settore, offrendo un " joint service " con la Sidarma. La presenza delle compagnie Lauro e D'Amico per questa linea è limitata a qualche scalo, senza soddisfare le esigenze di un normale traffico in linea che viene invece assorbito per la maggior parte da una compagnia non italiana né centroamericana; si tratta come noto della compagnia olandese " C.R.O. ", che imbarca circa il 35 per cento del traffico dell'Italia. Anche la " Cte " svolge un servizio dall'Italia per questi Stati. «Dobbiamo invece rilevare che nessun accenno è stato fatto dalla " Coe e Clerici " circa il potenziamento del servizio per il Sud America atlantico e per la nuova linea che dovrebbe servire il Golfo Messico Usa. Forse perché non vogliono turbare lo status quo sapendo bene dei colloqui già avviati qualche anno fa, e poi Inspiegabilmente interrotti, fra la società Italia, Lloyd Brasileiro e la Likes Lines (queste ultime rappresentate ambedue dalla "Coe e Clerici") per una razionalizzazione dei rispettivi servizi. «Vi è da chiedersi perché, pur non essendo chiamata direttamente in causa, e conoscendo la situazione sopra descritta, la "Coe e Clerici" abbia ritenuto ugualmente di fare le sue imprecise precisazioni. Probabilmente i motivi ci sono: ne conosciamo almeno due riassumibili nei termini "carbone" e "banane", sui quali per brevità non insistiamo ma che la ditta interessata conosce molto bene. «Per quanto concerne il carbone ricordiamo che la "Coe e Clerici" è uno dei maggiori importatori. «Concludiamo scusandoci per il ritardo della risposta, dovuto alla speranza, ingenua e non corrisposta, che la nostra direzione provvedesse, doverosamente, a controbattere le asserzioni della "Coe e Clerici", fortemente lesive dei nostri attuali interessi, legati al programma di ristrutturazione della flotta di Stato».

Persone citate: Clerici, D'amico