Sanremo, i primi sconosciuti

Sanremo, i primi sconosciuti Si tratta, per ora, solo di una proposta Una tv a colori tutta italiana ridurrà il debito con l'estero? Roma, 24 febbraio. Si chiama Isa (Identificazione a soppressione alternata) ma tutti lo chiamano ormai il « colore italiano ». Progettato e realizzato dai tecnici della Indesit di None, il nuovo sistema si è immediatamente inserito — anche se per il momento soltanto a livello di proposta — come una valida alternativa fra il Secam francese e il Pai tedesco. Di quest'ultimo viene definito addirittura « fratello », in quanto entrambi derivano da uno stesso progetto-madre, quello del sistema americano di televisione a colori Ntsc, i cui brevetti sono liberi da alcuni anni. I perfezionamenti apportati all'Ntsc dai tecnici della Indesit rappresentano appena il 5 per cento dell'insieme. Ma in quest'area percentualmente modesta si celano innovazioni tecniche d'avanguardia. Secondo gli esperti, nei prossimi cinque anni il mercato italiano dovrebbe assorbire 4 milioni di televisori a colori: 500 mila nel primo anno, 750 mila nel secondo, un milione nel terzo e nel quarto, il resto nel quinto. Qualora si adottasse un sistema straniero (Pai o Secam) 3 milioni di apparecchi verrebbero importati direttamente dall'estero e un milione proverrebbe dalle industrie italiane che li costruirebbero su licenza, pagando ovviamente sensibili royalties per lo sfruttamento dei brevetti. In questa prospettiva, sulla nostra bilancia dei pagamenti graverebbe un carico imponente: i soli 3 milioni di apparecchi provenienti direttamente dall'estero, valutati su un prezzo medio di 350 mila lire ciascuno, rappresentano da soli un flusso di denaro verso l'estero di oltre mille miliardi di lire. A questi bisogna poi ancora aggiungere le royalties psr i brevetti. Se invece si ricorresse ad un brevetto italiano la situazione potrebbe rovesciarsi: il numero dei televisori italiani venduti in Italia salirebbe a 3 milioni e quelli d'importazione scenderebbero ad un solo milione. E non si tratterebbe soltanto di un riequilibrio della bilancia dei pagamenti ma soprattutto di un'iniezione di speranza e di occupazione per l'industria elettronica italiana. I televisori equipaggiati con il sistema Isa, qualora la Raitv trasmettesse con lo stesso sistema, potrebbero ricevere soltanto i programmi italiani. Con una piccola modifica, che inciderebbe sul prezzo in maniera quasi insignificante, è invece possibile ottenere televisori bistandard che consentirebbero di captare non solo i programmi italiani ma anche quelli trasmessi con sistema Pai da Telelugano e da Capodistria. b. gh.

Luoghi citati: Italia, None, Roma