Rogo di Primavalle: da domani tre giovani di fronte ai giudici di Fabrizio Carbone

Rogo di Primavalle: da domani tre giovani di fronte ai giudici In corte d'assise la misteriosa strage avvenuta due anni fa a Roma Rogo di Primavalle: da domani tre giovani di fronte ai giudici I due figli del segretario locale del msi morirono arsi vivi nel loro alloggio - Tre esponenti di "Potere operaio" sono accusati di avere provocato l'incendio con una latta di benzina - Un'istruttoria che ha sollevato molte polemiche Roma, 22 febbraio. A quasi due anni di distanza Achille Lollo, 25 anni, universitario legato al gruppo extraparlamentare di sinistra «Potere operaio» (oggi non più attivo nell'arco delle formazioni giovanili), siederà sul banco degli accusati, rinviato a giudizio per la morte di Virgilio e Stefano Mattei, 22 e 8 anni, bruciati vivi nel rogo della loro casa, in via Lorenzo Campeggi al quartiere Primavalle. E' accusato di strage insieme a Marino Clavo e Manlio Grillo, della stessa formazione politica, latitanti. Il processo si aprirà a Roma, lunedì 24 febbraio. Da una parte ci sono Almirante e tutti i missini che hanno fatto di questo tragico episodio, motivo di una campagna politica veemente: Virgilio e Stefano Mattei erano i figli del segretario della sezione «Giarabub» di Primavalle; sono diventati simbolo di «italianità». La «strage» è «comunista» dicono i manifesti che sono stati affissi tutt'intorno il tribunale di piazzale Clodio. Il fatto. Sono passate le 3 di lunedi 16 aprile. E' buio fondo. Un incendio avvolge il terzo piano di via Campeggi nel popoloso quartiere di periferia. Accorre gente, polizia, autoambulanze. Mario Mattei, la moglie Anna, i figli Silvia, Antonella, Lucia e Giampaolo si salvano, chi uscendo di casa, chi saltando dal balcone. Muoiono bruciati Virgilio e Stefano: il primo lo si jcorge semicarbonizzato alla finestra nel tentativo inutile di salvarsi. E' un attentato: qualcuno ha versato benzina da una tanica sul pianerottolo di casa, facendola defluire nell'appartamento. Viene trovato un cartello: «Mattei e Schiavoncin colpiti da giustizia proletaria». Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore Domenico Sica e portano ben presto ai mandati di cattura. Achille Lollo viene arrestato. Si cerca un suo amico, Marino, e la polizia crede trattarsi di Sorrentino, studente universitario, legato alle lotte del liceo «Castelnuovo». Marino Sorrentino non c'entra e lo fa sapere: l'accusato allora è Marino Clavo. Il clima. L'aprile del '73 è il mese nero per eccellenza. A Milano, tre giorni prima del rogo di Primavalle, i missini attaccano la polizia a colpi di bombe a mano: muore l'agente Marino. La città è scossa, ancora una volta. Scintilla delle violenze neofasciste era stata la presenza nella città di Ciccio Franco, il trascinatore dei «Boia chi molla» di Reg¬ gio Calabria, il cui comizio ! era stato vietato dalla polizia. Ai funerali dei fratelli Mattei, lo stato maggiore del msi ; rispolvera camicie nere e sa| luti romani: una parata e una dimostrazione di forza, isolata dalla popolazione di Roma. I missini vogliono far dimenticare la bomba di Milano e soprattutto il fallito attentato al treno Torino-Roma: è la prima volta (il 7 aprile) che un estremista di destra viene preso con le mani nel sacco. Nico Azzi, l'attentatore ferito dall'ordigno che stava piazzando nella toilette, e Giancarlo Rognoni (l'organizzatore, latitante), sono del gruppo «La fenice». Si è sollevato il velo sui piani eversivi dei fa¬ scisti (.«Rosa dei venti», Gerii, Sam, Mar, «Ordine nuono»). Le indagini. Cercando i colpevoli del «rogo di Primavalle» emerge la faida dei missini del quartiere; gli attentati intimidatori contro di loro; persone coinvolte che parlano troppo e che non vogliono dire nulla. La perizia ordinata dal magistrato viene cominciata con molti giorni di ritardo, quando qualcuno aveva spazzato le scale della palazzina. Contrastanti sono le versioni che un agente di polizia riferisce sul ritrovamento del cartello: allo stesso piano di casa Mattei? Sul pianerottolo di sopra? Su quello di sotto? Resta il fatto che si tratta di un foglio bianco, non annerito dall'incendio. Tanti interrogativi. L'accusa e la difesa. Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo rischiano l'ergastolo per strage. Secondo l'accusa, sono stati loro a versare la benzina e a dare fuoco. Tutte queste accuse si reggono sulla perizia ufficiale, che spiega come è stato possibile far passare il contenuto di una tanica (5 litri) nell'intercapedine di tre millimetri tra la soglia e la porta. La difesa afferma il contrario con una controperizia che spiega come l'incendio si sia propagato dall'interno e come si giustifichi la morte di Virgilio e Stefano Mattei: nella loro stanza c'era del materiale infiammabile che ha dato vigore .il ro go. Perché l'appartamento dei Mattei è bruciacchiato nel corridoio e distrutto nella camera dove dormivano i due figli del segretario missino? Come si spiega il fatto che Anna Mattei è uscita, per salvarsi, dalla porta di casa, vestita, anche se erano le 3 di mattina? Per avvalorare la tesi dell'estraneità di Lollo e Clavo ai fatti un collettivo extraparlamentare di sinistra ha pubblicato il libro: «Primavalle, incendio a porte chiuse». Anche i missini hanno il loro opuscolo. Il processo avrà al suo centro l'esame della meccanica dell'incendio: per assolvere o condannare i tre di «Potere operaio». Fabrizio Carbone Roma. Achille Lollo, al centro con i baffi, l'unico imputato detenuto (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Calabria, Milano, Roma, Torino