Prime valutazioni positive sulle decisioni del governo

Prime valutazioni positive sulle decisioni del governo Le reazioni ai provvedimenti per Peconomia Prime valutazioni positive sulle decisioni del governo Da parte degli industriali - L'ing. Carlo De Benedetti: "Era necessario restituire vitalità al sistema produttivo" - I riflessi sugli enti locali piemontesi - Il sindaco Picco: "Prospettive migliori per il mondo del lavoro" - Perplessità in alcuni settori Prosegue a Torino e in Piemonte la valutazione dei provvedimenti « varati » dal Governo per la ripresa economica. I giudizi — necessariamente non definitivi perché mancano i dettagli sul contenuto delle decisioni — sono spesso contrastanti. Sarebbero occorsi stanziamenti dieci volte superiori a quelli disposti giovedì dal consiglio dei ministri per accontentare tutti i settori in difficoltà per la recessione. Boccata d'ossigeno Imprenditori, amministratori pubblici e sindacalisti, tuttavia, riconoscono che finalmente c'è stata una « inversione di rotta ». Una boccata di ossigeno dopo tante misure restrittive. Si tratterà ora di vedere se gli interventi governativi rappresenteranno soltanto un episodio o costituiranno l'avvio di una terapia che porti infine alla guarigione dei tanti malanni d'ogni settore produttivo. Il sindaco Picco è in sostanza ottimista: « I provvedimenti del Governo, attesi da tempo, costituiscono una precisa risposta politica al problema degli investimenti. Consentono di individuare prospettive più lusinghiere per l'economia piemontese e, di con- 1 seguema, per l'occupazione ». Ci saranno riflessi sull'attività degli enti locali? « Sarà necessaria una maggiore accessibilità al credito, perché ben difficilmente i nuovi stanziamenti riusciranno a coprire il costo totale delle opere. E' comunque indispensabile che nel definire i suoi provvedimenti, il Governo si impegni a rendere pubblico — a un anno dalla loro entrata in vigore — il consuntivo-verifica dei nuovi meccanismi finanziari ». Soltanto così facendo — sostiene il sin- I 1 I tomi di miglioramento della situazione economica a livello nazionale e internazionale, in particolare sul fronte dei prezzi, nella disponibilità di credito, nella bilancia dei pagamenti ». Che cosa significa l'immissione di mille miliardi nel circuito economico? « Non è possibile esprimere giudizi specifici: occorre attendere di conoscere i contenuti precisi degli interventi. Comunque, quei mille miliardi rilanceranno la domanda, e questo è positivo. Speriamo anche che qualifichino l'offerta, senza finire unicamente nella spesa corrente, pubblica o delle famiglie ». A questo proposito, il presidente dell'Unione industriale ha insistito sul fatto che il Piemonte è particolarmente interessato al scstegno dell'esportaione (« rappresenta un quinto del totale nazionale»), all'ammodernamento degli impianti di siamo grandi daco — sarà possibile restituire credibilità alla programmazione degli investimenti e stimolare una corretta utilizzazione delle risorse disponibili. « Sono più che opportune e vanno inquadrate in una serie di fattori innovativi che devono caratterizzare la politica economica del Paese »: così l'ing. Carlo De Benedetti, presidente dell'Unione Industriale di Torino, ha commentato le decisioni del consiglio dei ministri. « Per un anno — ha detto — si è governato con l'occhio all'inflazione: è stato giusto farlo. Tutto, però, ha un limite e il prezzo di una violenta recessione è talmente alto che, sia pure sempre con la massima attenzione, si doveva ridare slancio al sistema economico ». Gli italiani hanno sopportato con grande senso di responsabilità i sacrifici imposti dalla situazione congiunturale. Le forze sociali, in particolare, « hanno contribuito a fronteggiare le difficoltà ». Le industrie — soprattutto le piccole e le medie — « si sono accollate oneri superiori alle oggettive possibilità del momento — afferma De Benedetti —. I sindacati hanno assunto una più incisiva corresponsabilizzazione nell'affrontare la crisi. Proprio quest'ottica ha portato alla stipulazione dei recenti accordi ìnterconfedcrali, soprattutto di quello sulla contingenza ». « Ora — ha detto ancora il presidente degli industriali — anche il Governo ha deciso di operare una svolta nella politica economica, passando dalla politica del no indiscriminato a quella che definirei del "no al fine di...", adottando alcune di quelle misure che da mesi abbiamo sollecitato. E' quindi soprattutto questo quadro complessivo che vorremmo favorevolmente sottolinea' re. Ne possono derivare moderate aspettative per i mesi futu ri. considerando anche alcuni sin ... „ i produttori di macchine utensili e i ni*** >,a„ì rii iMi»0oiim0n^ ni ! altri beni dì investimento »), al rilancio dell'edilizia l« come settore di interventi strutturali con positivi riflessi congiunturali»). La speranza degli imprenditori piemontesi — conclude De Benedetti — è che « nell'iter legislativo queste parti qualificanti dei provvedimenti non vengano sacrificate ». La stretta creditizia Altri giudizi sono meno positivi. Sostiene un imprenditore: « La possibilità di limitare il periodo recessivo è legata a un significativo rallentamento della stretta creditizia (con relativa riduzione dei tassi d'interesse) e all'avvio immediato di un piano per l'edilizia residenziale ». Secondo altri, « i principali problemi delle piccole e medie aziende rimangono irrisolti ». Moderatamente positive le reazioni nel mondo dell'agricoltura. « Ci dovrebbero essere 10 miliardi per la zootecnia e altrettanti per la meccanizzazione — com- menta il dott. Bruno Pusterla, direttore della federazione regionale dell'Unione agricoltori —. Sono fondi certamente utili, ma non sufficienti ». Speranze di ripresa sono state espresse anche dal commercio. Non entusiasti i piccoli esportatori, che pure hanno detto di apprezzare le misure adottate per il loro settore. Edilizia. « I veri provvedimenti, quelli tanto attesi e sollecitati dai costruttori e dai sindacati, devono ancora venire — commenta l'ing. Giorgio Grometto, presidente dei costruttori torinesi —. Sono stati rinviati ancora una volta. Pare che all'interno della compagine governativa non sia ancora stato raggiunto l'accordo su alcuni punti ». Intanto, la crisi produttiva dell'edilizia si aggrava: « Ogni giorno ci sono chiusure di cantieri, ogni giorno diminuisce il livello occupazionale». Infrastrutture sociali Secondo Grometto, « l'immediato rifinanziamento dei programmi di opere pubbliche e di infrastrutture sociali » impedireb be l'arresto dei lavori in corso. Afferma: « Le decisioni per l'edilizia scolastica alleggeriscono solo in parte la gravità della situazione: per l'edilizia residenziale attendiamo le misure promesse dal ministro dei lavori pubblici ». Si tratta del piano triennale per 3 mila miliardi e del risparmio-casa, che Grometto giudica « provvedimenti positivi, ma ancora inadeguati ». Occorre integrarli senza lasciar passare altri mesi di inerzia. La situazione diventerebbe irrecuperabile. Renato Romanelli

Persone citate: Bruno Pusterla, Carlo De Benedetti, De Benedetti, Giorgio Grometto, Grometto, Renato Romanelli

Luoghi citati: Piemonte, Torino