Baldazzi fa la "guerra,, a Fossati di Giorgio Bidone

Baldazzi fa la "guerra,, a Fossati Il vicepresidente del Genoa si è deciso alla rivolta Baldazzi fa la "guerra,, a Fossati Il dirigente contestatore è, con il presidente, il principale azionista rossoblu: "Per evitare la retrocessione, dice, bisogna fare piazza pulita di Fossati e di Silvestri. Io sono disponibile" fDal nostro corrispondente) Genova, 21 febbraio. •Da dodici anni, il signor Fossati è al potere, nel Genoa, e la colpa è sempre degli altri, quando le cose vanno male. Eppure, sotto la gestione di Fossati, il Genoa è stato per otto anni in serie B, e per un anno in serie C. In dodici anni, il Genoa ha distrutto ben undici allenatori: Ghezzi, Fongaro, Tabanelli, tanto per lare dei nomi, che dopo essere stati al Genoa hanno dovuto cambiare mestiere. Silvestri, invece, è rimasto per quattro anni in panchina, e adesso, addirittura, è stato promosso general manager*. Chi spara a zero su Renzo Fossati, presidente del Genoa, è il vicepresidente Gian Luigi Baldazzi. Bolognese di nascita, ma da tempo trapiantato a Genova, 41 anni, sposato, due figli, all'epoca della nomina il più giovane commendatore d'Italia, Baldazzi ha deciso di uscire allo scoperto, di capeggiare la parte, sempre più numerosa, a livello sia di azionisti sia di semplici tifosi, di coloro che chiedono, e si dicono certi di ottenere, un totale cambiamento di rotta. Le sue accuse scoppiano con l'effetto di una bomba ad alto potenziale. 'Nell'attuale situazione della squadra e della società, che è disastrosa, io sono disponibile — afferma Baldazzi —, e mi faccio avanti. Fossati si assuma la responsabilità di quanto ha fatto, e lasci il Genoa. Qui si sta ripetendo la drammatica vicenda del 1970, quando il Genoa retrocedette in serie C, con Fossati prima e l'avvocato Bazzani poi amministratori unici. Bisogna dire basta, a Fossati e a Silvestri che, imbeccato dal presidente lancia proclami in cui parla di fare "piazza pulita" degli azionisti e dei dirìgenti che criticano Fossati. La piazza pulita cercherò di farla io, invece, anziché lasciarla fare a un semplice dipendente della società ». 'Per attuare questo programma, però, è necessario II conforto della maggioranza delle azioni, e Fossati dice di controllare più del 50 per cento del capitale sociale-. •Le barzellette — è la risposta — raccontiamole dopo le 9 di se- ra. Tanto più che l'operazione di aumento del capitale sociale di 140 milioni non è valida, a norma di legge: primo, perché il telegramma con cui la società fiduciaria ha annunciato la sua intenzione di sottoscrivere non conteneva i dati relativi all'acquirente, mentre la legge dice che in casi di questo genere occorre presentarsi di persona: secondo, perché entro il 10 gennaio occorreva versare i tre decimi del capitale, sempre secondo quanto prescrive la legge, e invece questo versamento è stato latto soltanto il 17 gennaio, con valuta a decorrere dal giorno 20, cioè sette giorni dopo la scadenza prevista dalla legge. Vedremo in assemblea, ad ogni modo, chi avrà la maggioranza delle azioni'. Baldazzi si sente sicuro del fatto suo, ha aspettato parecchio tempo prima di lanciarsi nella battaglia di contestazione, la prima che, a questo livello, venga intrapresa da un dirigente contro il presidente in carica. 'Fossati ha sempre voluto condurre lui, personalmente, le campagne acquisti, ed ha sempre compiuto gaffes paurose, i risultati purtroppo li abbiamo sott'occhio. L'estate scorsa, poi, Fossati e Silvestri si sono fatti avallare dalla firma di Vincenzi il loro comportamento: segno, questo, che non erano acquisti seri-. Le cifre dicono Campidonico è stato valutato 440 milioni, Bergamaschi 400 milioni, Arcoleo 225 milioni, e che, l'estate prossima, il Genoa dovrà sborsare oltre mezzo miliardo per l'acquisto definitivo di questi elementi. -Tra l'altro — aggiunge Baldazzi — I medici avevano avvisato Silvestri che Campidonico aveva un ginocchio in disordine, ma la risposta del general manager è stata "queste cose non diciamole". Ora basta, occorre che i tifosi sappiano come stanno le cose, lo non prometto l'impossibile, ma ho le idee chiare, ed un programma di azione che esporrò all'assemblea, in aprile. Basta con gli acquisti non seri, di cui Fossati e Silvestri erano consapevoli, basta con questo andazzo societario, basta con lo scaricare tutte le colpe su un capro espiatorio, come Vincenzi, che ha avuto un'unica colpa, quella di essere stato troppo debole. Prima che la situazione diventi irrimediabile, per evitare una nuova retrocessione in serie C, come cinque anni fa, bisogna davvero lare piazza pulita: ma di Fossati e di Silvestri*. Giorgio Bidone Polemiche per Silvestri

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