Chaban Delmas polemico con Chirac abbandona tutte le cariche nell'"Udr"

Chaban Delmas polemico con Chirac abbandona tutte le cariche nell'"Udr" Un'altra svolta cambia fisionomia al movimento gollista Chaban Delmas polemico con Chirac abbandona tutte le cariche nell'"Udr" (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 febbraio. Chaban-Delmas ha mantenuto la promessa, dando le dimissioni da tutte le cariche che aveva nel movimento gollista, ed ha chiaramente detto oggi che il suo gesto significa una protesta contro il primo ministro Chirac che recentemente si è impadronito della segreteria Udr. «L'operazione Chirac — ha detto — lega di¬ rettamente il partito al governo, praticamente asservendolo. Così io preferisco riprendere la mia libertà d'azione come semplice iscritto». L'ex candidato alle presidenziali lascia sia il Consiglio nazionale, sia il comitato centrale, sia l'ufficio esecutivo del movimento, per organizzare un'opposizione al primo ministro che domenica prossima si presenta al Consiglio nazionale per essere rieletto. Ma si tratta di un'opposizione destinata ai tempi lunghi e che, intanto, lascia libero il campo a Chirac, praticamente privato di concorrenti dopo lo scioglimento del «clan dei baroni». L'intenzione di Chaban-Delmas è di «difendere il vero gollismo a Bordeaux e dintorni», per poi «ritrovare ì contatti con coloro che hanno condotto le stesse battaglie ». Chaban-Delmas ha poi fatto cenno alle correnti di dissenso gollista attualmente esistenti alla Camera, sostenendo che la maggioranza attuale non è compatta come si dice e che «in futuro vedremo le cose». Egli ha infine riservato dure critiche al governo per l'eventuale adozione del sistema proporzionale che «certamente servirà a dividere socialisti e comunisti ma indebolirà pericolosamente i gollisti ». Con le dimissioni di Chaban-Delmas cessa in ogni modo negli organi direttivi del movimento ogni opposizione organizzata a Chirac, che però rischia di manovrare un puro strumento di potere, cui manca il consenso dei «tradizionalisti» e delle vecchie leve. Solo Olivier Guichard resta in campo a condurre una contestazione in nome dell'ortodossia delusa dalla spregiudicatezza di Chirac, che molti accusano di velleità dittatoriali. Bisogna però osservare che il controllo della segreteria gollista e del governo consentono a Chirac di manovrare sufficientemente sulla base del movimento che, in questi anni, ha perso quella carica ideologica realmente «gollista» che oramai esiste solo nella mente dei «baroni». La posizione di Chirac sembra poi sempre più rafforzata dalle ultime dichiarazioni del ministro dell'Interno Poniatowski, nuovo presidente del partito giscardiano, che oggi ha cancellato ogni progetto di «coesistenza concorrenziale» tra gollisti e repubblicani indipendenti e di antagonismo nei confronti di Chirac. Parlando alla stampa ministeriale egli ha affermato la sua «solidarietà totale» col primo ministro, il pieno rispetto per la «preminenza gollista» nel Paese e in Parlamento, senza più insistere tulla pretesa di fare del partito giscardiano «il primo ài Francia». a. c.

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi