Sarti: no alla benzina più cara

Sarti: no alla benzina più cara Concluso a Saint-Vincent il convegno sul turismo Sarti: no alla benzina più cara Non penalizziamo il turismo, principale "industria" italiana (Dal nostro inviato speciale) Saint Vincent, 18 febbraio. L'ex sottosegretario dell 'austerity ed attuale ministro del Turismo e dello spettacolo, Adolfo Sarti, a conclusione del convegno d. Saint-Vincent, ha dichiarato che si opporrà a qualsiasi «penalizzazione» del turismo e in particolare ad un eventuale aumento de', costo della benzina. «Il turismo — ha detto Sarti — è la più grande industria italiana, con un fatturato di 3500 miliardi, di cui 1300 di provenienza estera». Di qui l'esigenza — che non può essere più rinviata se non si vucle «penalizzare» l'economia italiana — di correre ai ripari, dopo un 1974 che ha suonato un campanello di allarme. Gli obiettivi immediati, secondo il ministro, devono essere conseguiti nel '75 approfittando di certi fattori che giocano a vantaggio del nostro Paese: «Il cumblo favorevole della lira rispetto alle altre monete, l'offerta det buoni benzina che Interessa II 76 per cento degli stranieri (bisognerebbe, però, che fossero maggiormente diffusi n.d.r.), il richiamo dell'Anno Santo e infine il nostro minor grado di dipendenza dalle oi ganizzazionl di viaggi internazionali che attraversano un periodo difficile». Entro il febbraio 1976 ci sarà poi la conferenza nazionale del turismo per redigere un programma di «risanamento». Dietro allo slogan che lo stesso Sarti ha inventato, «Turismo, un Impegno nazionale», sta una concezione del turismo che può essere riassunta con il termine di globalità. In altre parole: il turismo non è soltanto una voce economica, è anche, ed insieme, una serie di fattori psicologici, è l'efficienza di servizi, è la cultura, è l'ospitalità. Chi si interessa di questo settore non può badare, per esempio, soltanto al numero degli alberghi, bensì preoccuparsi del fatto che gli stranieri conoscano la classificazione alberghiera italiana in maniera tale da ricevere la medesima qualità di servizi sia in Val d'Aosta sia in Sicilia. A questo proposito vale la pena di ricordare l'intervento di Paolo Grassi, sovrintendente del teatro «Alla Scala» di Milano, il quale ha insistito sulla necessità di mostrare, a noi stessi e agli stranieri, un'Italia in tutta la sua complessità, non solo quella archeologica, «comprese le fumose periferie delle grandi città, perché rappresentano un fatto culturale e sociale parte integrante del nostro Paese». «Gli alberghi — ha detto Grassi — sono solo un mezzo, non un fine». La presenza italiana all'estero in fatto di spettacoli e manifestazioni culturali ha un legame di interdipendenza anche con il commercio e l'industria, perché certe scelte vengono influenzate dall'immagine che un Paese dà di sé. A questa affermazione si è riferito il ministro quando ha dichiarato che l'Italia deve reagire allo scandalismo esasperato di certa stampa estera soltanto con la verità, senza ricorrere «a facili controffensive verso Paesi concorrenti, perché la verità è ancora a nostro favore». Gianfranco Bernardini, rappresentante della Cgil per il settore commercio e turismo, ha ribadito, nel suo intervento, la necessità di un'alternativa turistica che si evidenzia poi nel passaggio da un cosiddetto «mercato delle vacanze», di sapore consumistico e privato, ad un turismo inteso come servizio sociale e ormai bisogno primario della popolazione. «Non bisogna dimenticare — ha detto il sindacalista — che 38 milioni di italiani sono ancora esclusi dalla nostra vicenda turistica». Partendo da dati non confortanti, come la utilizzazione degli impianti solo in misura del 25 per cento, Bernardini ha auspicato il superamento di alcune difficoltà che incidono gravemente sul settore. «Offriamo — ha detto — un prodotto di una arretratezza strutturale quasi cronica, una cattiva gestione del trasporti, e rischiamo di continuare a sviluppare l'organizzazione alberghiera sulla speculazione urbanistica e sul depauperamento del paesaggio». Per quanto riguarda, infine, il problema della criminalità, i sindacalisti intervenuti unitariamente al «convegno aperto» dell'Enit hanno unanimemente insistito sulla considerazione che questa è i prodotto della strategia della tensione, del problemi sociali, mali dai quali non sono immuni gli stranieri. Il ministro Sarti, intervenuto su questo argomento, ha respinto la proposta di creare corpi di «poii2ia turistica», a salvaguardia dell'unità delle forze di polizia, alle quali tuttavia chiederà una più stretta collaborazione così da mandare meno rose alle straniere scippate, rapinate o aggredite, ospiti di un Paese «difflclle», ma non incivile. Mario Fasanotti

Persone citate: Adolfo Sarti, Bernardini, Gianfranco Bernardini, Mario Fasanotti, Paolo Grassi, Sarti

Luoghi citati: Italia, Milano, Saint-vincent, Sicilia, Val D'aosta