Incontro Fiat-sindacati per i veicoli industriali

Incontro Fiat-sindacati per i veicoli industriali Come affrontare la crisi del settore Incontro Fiat-sindacati per i veicoli industriali Si discute la situazione produttiva - L'azienda ha chiesto di sospendere per 15 giorni il lavoro - La congiuntura negativa ha fatto ridurre le vendite: quindicimila veicoli sono giacenti Incontro sindacati-Fiat per i veicoli industriali, settore che produce automezzi con portata superiore a 3,5 tonnellate ed occupa ventimila lavoratori. La delegazione sindacale è composta dai coordinatori nazionali della Federazione lavoratori metalmeccanici Zavagnin, Zilli e Morese, accompagnati dai segretari provinciali dei Sindacati di categoria. L'azienda è rappresentata dal dott. Paolo Annibaldi, direttore delle relazioni sindacali, assistito dal dott. Aldo Baro, vicedirettore dell'Unione Industriale, e da alcuni responsabili dei veicoli industriali. Il dott. Annibaldi ha ricordato che la Fiat aveva già espresso preoccupazioni per l'andamento del settore fin dal novembre scorso. Ha parlato di crisi, precisando che è di carattere congiunturale, e non strutturale come quella dell'auto; va imputata alle restrizioni del credito, all'alto costo del denaro, al blocco dell'edilizia, alle difficoltà in cui si dibattono tutte le industrie che hanno riflessi negativi sui trasporti merci ed alla mancata realizzazione di piani di opere pubbliche. La crisi dei veicoli industriali si manifesta in tutta Europa, anche se con modalità che cambiano a seconda dei Paesi. Il rappresentante della Fiat ha poi informato i sindacati che sono giacenti 15 mila autocarri ed autobus. Se si continuasse a produrre con il ritmo attuale (350 automezzi al giorno), ad aprile si arriverebbe ad uno stock di 20.000 camion ed autobus, con un carico finanziario insostenibile per l'azienda. E' quindi necessario prevedere la perdita di 15 giornate lavorative. La delegazione della Fiat ha anche detto che l'azienda non è rimasta con le mani in mano. Ha cercato sbocchi all'estero, soprattutto mediante la costituzione di un gruppo internazionale con la Khd, che ha il primo posto in Europa e si colloca a livello della Mercedes, con una potenziale capacità produttiva di 160 mila veicoli all'anno. Inoltre, la Fiat ha progettato una gamma molto varia di prodotti, in modo da soddisfare le esigenze di un numero sempre maggiore di clienti sui diversi mercati italiani ed esteri. Un altro dato fornito dall'azienda riguarda il mercato interno: il gruppo Fiat-OM-Lancia copre il 90 per cento della richiesta di veicoli pesanti in Italia. Quali le prospettive? Per i veicoli industriali si guarda al futuro con un certo ottimismo. Se la Fiat riuscirà a realizzare i suoi piani, e se andranno in porto quelli pubblici, nel secondo semestre del '75 la situazione del mercato dovrebbe registrare un buon miglioramento. Il primo atteggiamento dei sindacalisti è stato di sorpresa e di contestazione. Essi hanno innanzitutto osservato che i veicoli industriali erano ritenuti un settore che avrebbe potuto offrire alternative a quello dell'auto in crisi. Hanno precisato che l'attuale denuncia di difficoltà della Fiat contrasta con il fatto che certe lavorazioni sono state spostate in Francia, mentre avrebbero potuto rimanere in Italia. In merito il dott. Annibaldi ha risposto che si tratta di gamme diverse di modelli e di razionalizzazione del lavoro. Ogni azienda, in Italia e all'estero, si sta specializzando nelle diverse produzioni. Ha aggiunto che la Fiat esporta nel Terzo Mondo parti staccate che vengono montate localmente e nei Paesi europei prodotti finiti. Un'altra obiezione dei sindacati è stata quella degli straordinari. Essi hanno sostenuto che la richiesta di lavoro straordinario è in contrasto con la denunciata esigenza di ridurre la produzione. I rappresentanti della Fiat hanno negato che nel gruppo veicoli industriali si sia fatto, nell'ultimo periodo, ricorso allo straordinario. Da alcuni mesi — hanno detto —, salvo casi di commesse particolarmente urgenti, le ore straordinarie sono state quasi completamente abolite. La riduzione produttiva non interessa in questo momento gli autobus, e quindi lo stabilimento di Cameri, nel Novarese, che occupa circa 1600 persone. Per tale fabbrica verrà fatta una verifica ad aprile. In quella occasione si parlerà anche dello stabilimento da costruire a Grottaminarda, presso Avellino. I sindacati hanno chiesto alla Fiat dati maggiormente approfonditi sulla situazione e le prospettive del settore. L'azienda si è impegnata a fornirli stamane. Annarosa Gallesio

Persone citate: Aldo Baro, Annibaldi, Gallesio, Morese, Novarese, Paolo Annibaldi, Zavagnin, Zilli

Luoghi citati: Avellino, Cameri, Europa, Francia, Grottaminarda, Italia