Per Fiorentina-Milan dichiarazioni di pace

Per Fiorentina-Milan dichiarazioni di pace Per Fiorentina-Milan dichiarazioni di pace (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 15 febbraio. Dalla vecchia » piota » del Filadelfia — Cavalllto ora non c'è più — alla mensa della Fiorentina: passano gli anni ma Flocco non è j cambiato, continua a rifugiarsi davanti ad una bottiglia di barbera, a rimpiangere il passato e a lamentarsi di quello che considera un esilio. Lontano da Milano si sente sempre un emarginato: lo era a Torino, lo è ora a Firenze per cui brontola, riporta alla luce presunti dispettucci, cerca insomma lo spunto per riaccendere lampi dell'antica gloria milanese ma si ha l'impressione che la sua dialettica non lo sorregga più come un tempo anche perché Firenze non è città che accetti facilmente le battute. Il suo caustico senso di umorismo, soprattutto se non lo confortano i risultati. La recente sconfitta col Bologna ha accentuato il baratro che si è aperto tra il tecnico e i tifosi, anche se la società ha cercato di ristabilire la tregua rinnovando la fiducia, almeno a parole, a Rocco. Ouesti comunque ha una sua dirittura morale, se le cose dovessero peggiorare niente di più facile che sia il primo a rinunciare all'incarico come fece un anno fa quando si accennava alla sua sostituzione nel Milan con Giagnonl. A maggio il « paron » avrà 63 anni: « Quanti bastano — ricorda — per chiudere col calcio ». Certo la sua situazione non è facile, specie ora che gli mancano quattro titolari e che si tro- va al cospetto di un Milan deciso a rifarsi della « stangata » di San Siro con la Juventus. La contestazione è nell'aria anche se stamane I tifosi delle due parti si sono incontrati ad Antella, un piccolo centro a pochi chilometri da Firenze, scambiandosi doni. Quelli del ' Viola Club * hanno premiato anche un ex, Chiarugl, ed il capitano del Milan Rivera consegnando loro un libro d'arte, « Ricorda Firenze ». con la malcelata speranza probabilmente che sia un ricordo poco felice per ì rossoneri. A Giagnoni invece hanno dato una cassetta di prodotti locali. Il tutto mentre le forze dell'ordine hanno passato in rassegna per l'ultima volta il dispositivo di sicurezza per domani: severo controllo dei tifosi all'ingresso dello stadio, con sequestro di qualsiasi oggetto che possa trasformarsi in un'arma impropria e anche all'uscita delle autostrade. Cinquecento agenti sorvegleranno i punti cruciali del Comunale fiorentino collegati via radio e pronti ad intervenire in caso di risse o di pugilati. Insomma, grazie all'opera svolta dal centro coordinamento club, grazie anche alla rinuncia alla trasferta da parte dei commandos rossoneri, domani a Firenze non dovrebbero esserci incidenti tipo quelli di San Siro. Questo in teoria: in pratica nessuno si nasconde che il Comunale domani scotterà nel caso che la Fiorentina dovesse perdere. Il discorso allora cambierebbe. la contestazione sarebbe inevitabile verso Rocco e i dirigenti viola. Recentemente a fare le spese dell'ira di alcuni tifosi è toccato a Desolati e ad alcuni giovani viola: un altro passo falso della Fiorentina e Rocco ne subirebbe le conseguenze per cui potrebbe verificarsi la • rottura » più o meno intenzionale tra lui e la società. Roggi, Della Martira e Merlo sono infortunati, Guerini è squalificato. Le uniche speranze di recupero valgono per Merlo ma è difficile che l'interno, nonostante sia rimasto aggregato alla squadra, possa farcela. Rocco pertanto dovrà schierare il giovane Rosi a centrocampo oltre che un altro baby, Lelj in difesa. Anche dopo l'allenamento di stamane ad Antella pure Giagnoni non ha risolto i suoi problemi: Maldera e Turone restano sempre in ballottaggio anche se il libero ha visto sensibilmente migliorare il ginocchio gonfio. Giagnoni deciderà soltanto domani prima dell'inizio. Per concludere dobbiamo registrare alcune parole di Rlvera sulla sua ventilata possibilità di darsi alla politica come candidato della de: » E' una vecchia storia — ha precisato —■ che torna a galla ogni volta che ci avviciniamo alle elezioni. Non c'è assolutamente nulla di vero ». Giorgio Gandolfì