Due banditi in un'agenzia ippica scappano senza il bottino: presi

Due banditi in un'agenzia ippica scappano senza il bottino: presi Ieri mattina nella centrale via Andrea Doria Due banditi in un'agenzia ippica scappano senza il bottino: presi Il gestore: "Avete sbagliato indirizzo, non c'è una lira" - Uscendo sbattono contro la porta a molla, sparano per rabbia - Un vigile e un poliziotto ne bloccano uno - Altro episodio : rapina in un'orologeria Tentata rapina ieri mattina ad un'agenzia Ippica di via Andrea Doria: due sprovveduti banditi, dopo aver minacciato il gestore e sparato un colpo di pistola, sono scappati senza bottino. Uno è stato catturato da un vigile urbano In collaborazione con un appuntato di polizia. Si chiama Renato Foglio Celozzi, via Roveda 16. II complice è riuscito a fuggire, ma è stato identificato dalla polizia verso sera: è Evangelista Giustozzi, 22 anni, con residenza In via Roveda 22, ma praticamente senza fissa dimora. L'assalto, tragicomico, alle 10,30. I due rapinatori, a volto scoperto, entrano nel locale adibito a bar, al piano della strada. Si calano sul volto un passamontagna scendendo le scale verso il seminterrato, dove si trovano gli uffici. Il concessionario, Giovanni Botto, 65 anni, li vede entrare con fare circospetto: «Avevano in mano le pistole e mi hanno gridato: 'Stai fermo, è una rapina!"». Botto non si scompone. Piega il giornale che tiene in mano, risponde: «Perdete il vostro tempo, qui non teniamo denaro». E, olimpico, riprende a leggere. I due si guardano stravolti, si rivolgono al direttore della sala corse, Ugo Bortot, che entra in quel momento: «Dacci tu i soldi, poche storie». Ancora Giovanni Botto: «Avete sbagliato indirizzo, non c'è una lira». Reazione dei banditi: afferrano i mazzetti di scommesse che sono sul banco, li stracciano con rabbia. Poi fuggono. Raggiungono il bar al piano superiore mentre dalla sala corse arriva la voce del Botto: «Fermateli, sono rapinatori». Uno dei due spinge con violenza la porta che dà sulla strada, ma il battente è a molla, torna indietro e sbatte in faccia al bandito. Il barista Gaudenzio Bruno esce da dietro il bancone: «Volevo saltargli addosso — dirà più tardi in questura —, devono averlo capito». Infatti in quel momento un rapinatore punta la pistola e spara: il proiettile si conficca nel bancone. Lottando col battente a molla, i banditi guadagnano il marciapiede. Ma la gente ha già sentito urla e sparo, arriva una «volante» con l'appuntato Sanna che era appostata a poche centinaia di metri. Interviene anche il vigile urbano Mario Girardi. I banditi, correndo, si strappano dal volto il passamontagna, uno getta la pistola, mentre agente e vigile li tallonano. L'inseguimento termina in piazza Cln: qui viene bloccato il Celozzi. Il complice, invece, entra nei magazzini Stantìa di corso Vittorio angolo via Carlo Alberto e riesce a dileguarsi. Ma ha guadagnato solo qualche ora di libertà. * Due banditi armati di pistola hanno rapinato ieri l'orologeria di Sette Arveno, 54 anni, in via Asiago 29. Il bottino: circa dieci milioni di gioielli. Verso le 19,30, nel piccolo negozio c'era, oltre al proprietario, la moglie, Miranda, 50 anni. «Ho sentito bussare al vetro — ha detto quest'ultima —. Attraverso la porta ho visto un giovane. Chiedeva di poter ritirare un orologio ». Appena socchiuso l'uscio, c'è stata la sorpresa: un complice, anche lui a viso scoperto, ha dato uno spintone alla donna. « Mani in alto, è una rapina, state calmi » ha intimato minacc.'ando i coniugi con una pistola. Uno è rimasto di guardia, l'altro si è diretto verso la grossa cassaforte che è dietro il bancone. « Mi Ila costretto ad allontanarmi con le mani alza-1te — ha detto il gioielliere —. | unni iiiiiiiiiiiiiiimmi In quel momento, quello vicino alla porta si è infilato una calzamaglia sul volto ». Pochi calcolati movimenti del bandito. Con calma ha arraffato dai ripiani alcuni rotoli di panno pieni di gioielli, li ha messi in un sacco di plastica. Quindi ha fato un segno al complice. « State zitti » hanno ancora ordinato prima di uscire di corsa. Fuori c'era ad attenderli una « 128 » con la quale sono fuggiti. Renato Foglia arrestato - Il complice Evangelista Giustozzi - L'orefice rapinata