Bignardi invita il governo a fare a meno del psi" di Luca Giurato

Bignardi invita il governo a fare a meno del psi"Riunito il Consiglio nazionale del pli Bignardi invita il governo a fare a meno del psi" Attacco del segretario liberale a Sogno, inquisito per il "golpe" Al Comitato centrale del psdi le sinistre replicano ad Orlandi Roma, 14 febbraio. Mentre proseguono i lavori del comitato centrale del psdi, e aumenta l'attesa per il discorso che farà domani Tanassi perché da esso si potrà comprendere sino a quando i socialdemocratici intendono appoggiare il governo, i liberali hanno riunito oggi il loro summit, e Bignardi ha svolto un'ampia relazione nella quale afferma che l'esperienza di centro-sinistra è per ora conclusa e la politica giusta è quella di centro. «La politica italiana deve saper prescindere dal psi per tutto il tempo che ciò è necessario», ha detto il segretario liberale, dopo aver riproposto, anche se senza molta convinzione, il suo vecchio progetto del blocco dei partiti laici. La parte più viva, e in verità anche la più inattesa della relazione dopo la semplice «sospensione» dei mesi scorsi, è quella che il segretario liberale dedica all'ambasciatore Edgardo Sogno, indiziato dalla magistratura per il golpe e protagonista, con Pacciardi, di una sfida allo Stato culminata domenica scorsa con un comizio al «Teatro Adriano», a Roma. Bignardi non annuncia l'espulsione dal partito (anche perché Sogno, sospeso, non è presente alla riunione) ma invita la direzione liberale a procedere a un «nuovo esame approfondito», un esame che almeno nel pli non promette nulla di buono per l'ex ambasciatore. Bignardi, infatti, dopo una serie puntigliosa di citazioni rilasciate da Sogno alla sua agenzia, Progetto 80, pronuncia una severa requisitoria contro le tesi catastrofiche del partner di Pacciardi. Le tesi di Sogno, che Bignardi cita, sono, tra l'altro, le seguenti: «E' questione di tempo, il regime è marcio e cadrà da solo»; «L'Italia di oggi è sconcia, corrotta, umiliata e distrutta», peggio di come l'aveva ridotta Mussolini nel '45; «Di fronte a un locale fetido e infetto, strabboccante di marciume, invaso dai ragni e dai topi, dovremmo dire, come qualche liberale di nostra conoscenza, che il nostro compito è di contribuire a migliorarlo? Occorre una disinfezione totale e senza riserve con il cambio totale degli operatori politici». L'antologia di oratoria sognana, come la definisce il segretario del pli, può terminare qui. Bignardi ribadisce il primato della politica, ricorda a Sogno che prima di urlare bisognerebbe ragionare e invita il partito a meditare, e a pronunciarsi, su «queste manifestazioni». Al di là delle inevitabili reazioni che le tesi di Sogno provocano in qualsiasi democratico, è evidente, ed anche esplicita, la preoccupazione del segretario del pli di evitare «con la massima curii che si dia corso ad interpretazioni inquinanti, a immagini deformate del ruolo che il pli ha oggi in Italia». Questo ruolo è chiaramente quello del centro, duramente antisocialista ed anticomunista. E' una linea che ha l'appoggio della stragrande maggioranza del partito, ed è così contestata dalla minoranza che oggi Ennio Bonea ha inviato a La Malfa una lettera con la quale chiede l'iscrizione al partito repubblicano. Il combattivo leader della sinistra liberale aveva abbandonato due mesi or sono il pli. «E' stato — precisa oggi — un distacco traumatico, non una apostasia né una conversione ad altra e opposta ideologia ». Nel psdi, le sinistre non si dimettono, ma portano avanti la loro battaglia politica, anche qui contro una maggioranza saldamente in pugno al presidente e al segretario del partito. Questa maggioranza (Orlandi, Tanassi) sta tentando l'operazione che darebbe un colpo molto duro alla corrente di «Democrazia socialista»: il recupero di Saragat, che ieri Orlandi ha citato insieme a Tanassi in un unico discorso elogiativo. «La relazione di Orlandi è reticente», ha attaccato oggi l'ex ministro Romita, secondo il quale il psdi ha rischiato e rischia di attenuare il contatto con la classe operaia: «Da ciò — precisa — dipende una larga disaffezione manifestatasi nei confronti del psdi in questi ultimi mesi in molti settori più avanzati del Paese». Un altro oratore, Luigi Preti, vicino alla maggioranza, ma in modo molto indipendente, ha dichiarato: «Dopo le elezioni, bisogna ritentare il centro-sinistra organico. Il centrismo non ha più la maggioranza». Anche Preti tenta l'operazione Saragat: «Ha sbagliato all'inizio del '72 quando ritornò nel partito dopo 7 anni — dice — ma è una delle maggiori coscienze democratiche del Paese e deve essere messo in condizione di dare il suo autorevole apporto alla battaglia socialdemocratica ». Luca Giurato

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