Breznev non approva i "passi" di Kissinger di Paolo Garimberti

Breznev non approva i "passi" di Kissinger Tornato alla politica, colloqui con Wilson Breznev non approva i "passi" di Kissinger Per il Medio Oriente punta sulla conferenza di Ginevra - Dichiarazioni sulla salute: il segretario ha avuto un'influenza (Dal nostro corrispondente) Mosca, 14 febbraio. A due .giorni dall'incontro tra Kissinger e Gromyko — che si ritroveranno a Ginevra, domenica e lunedì, per discutere soprattutto la situazione in Medio Oriente — Leonid Breznev ha espresso un giudizio poco lusinghiero, anche se non del tutto ostile, sulla politica del «passo alla volta», seguita dal segretario di Stato americano per risolvere la crisi tra arabi e israeliani. «In Medio Oriente — ha detto Breznev, parlando al banchetto offerto al Cremlino in onore di Harold Wilson — sono già state realizzate misure bilaterali parziali. Hanno esse attenuato la tensione in quella regione? Sfortunatamente no. Hanno esse procurato tranquillità ai popoli del Medio Oriente? Nessuna. Hanno esse frenato in qualche modo la corsa agli armamenti, così costosa e temibile nei Paesi del vicino ! Oriente? No ». Breznev ha tuttavia riconosciuto che soluzioni parziali, «quali l'evacuazione da parte degli invasori di questa o di quella parte del territorio arabo occupato», possono «anche essere titili», a condizione però che esse siano considerate soltanto tappe d'avvicinamento nel quadro di una soluzione globale della crisi e non vengano usate come «un sonnifero da dare agli arabi nella speranza che essi sì calmino e dimentichino le loro esigenze circa il ristabilimento della giustizia e l'eliminazione delle conseguenze dell'aggressione». L'unica vera panacea dei mali che affliggono la regione il Figaro e l'Associated Press mediorientale resta, per l'Unione Sovietica, la conferenza di Ginevra e, perciò, Breznev ha invocato nuovamente oggi la ripresa urgente dei suoi lavori, con la partecipazione di tutte le parti in causa, compresi i palestinesi. Il discorso di Breznev non può essere considerato un siluro alla politica di Kissinger, ma neppure una benedizione. L'Unione Sovietica non può realisticamente continuare ad opporsi alla politica del «passo alla volta», visto che essa trova consensi non soltanto tra gli americani, ma anche tra gli arabi. Ma per promettere la sua fattiva collaborazione alla soluzione della crisi mediorientale l'Urss pone condizioni. Il «brindisi» di Breznev al banchetto in onore di Wilson — del quale la televisione sovietica ha trasmesso lunghi stralci nei suoi telegiornali della sera — è stato seguito con molta attenzione dagli osservatori occidentali, che continuano ad interrogarsi sulle ragioni della lunga assenza del segretario generale del pcus dalla vita pubblica. Breznev è ricomparso ieri sera, partecipando al primo incontro con Wilson, dopo una sparizione di sette settimane, che ha fatto nascere ogni sorta di congetture — anche drammatiche — sul suo stato di salute. Oggi, il portavoce di Breznev e direttore generale dell'agenzia ufficiale Tass, Leonid Zamjatin, ha definito «totalmente infondate» le voci in proposito apparse sulla stampa occidentale. Prendendosela in particolare con Le monde, Zamjatin ha dichiarato durante una conferenza stampa: «Leonid Breznev è stato vittima di una malattia da raffreddamento. Voi sapete che c'è stata a Mosca un'epidemia d'influenza. Il compagno Breznev è stato curato in seguito a questa malattia da raffreddamento. Ecco quello che posso dirvi. Ogni altra cosa scritta a questo proposito — e non vorrei essere troppo severo — è frutto di pura e semplice invenzione». La «smentita» di Zamjatin non sembra del tutto convincente, non fosse altro perché sette settimane sono molte per curare una malattia da raffreddamento, per quanto maligna essa sia. Paolo Garimberti