Dopo l'annuncio di uno Stato turco-cipriota di Ferdinando Vegas

Dopo l'annuncio di uno Stato turco-cipriota Due comunità, una crisi senzialmente nell'estrema diffi La crisi endemica di Cipro si è ancora una voi la acutizzala, con l'iniziativa unilaterale della comunità turco-cipriota di proclamare uno «Slato federato turco» autonomo nella parte setten-. (rionale dell'isola, che si trova I sotto il controllo delle truppe di I Ankara. Non clic la situazione j di fatto, quale si è consolidata dopo gli avvenimenti del luglio- | agosto 1974. venga sostanzialmente modificata; ma questo non diminuisce la gravità di una mossa che non giova certo ad avviare a soluzione il problema di Cipro. Questo problema consiste es- colta di attuare insieme due esigenze opposte: la convivenza in un'unica entità statale indipendente delle due comunità, la greca e la turca, e un grado tale di autogoverno dell'una e dell'altra che le faccia sentire sicure, mantenendo tuttavia la cornice unitaria. Se oggi non si vede altra via, per raggiungere lo scopo, che quella della netta separazione territoriale, ciò è da imputarsi, sul piano remoto, al malgoverno di Makarios nei riguardi dei turchi, cominciato sin dall'indipendenza, nel I960; sul piano prossimo, allo sciagurato tentativo, da parte dei fautori dell' Enosis (unione alla Grecia), di abbattere Makarios. la scorsa estate. Che dietro al colpo del 15 luglio stessero i colonnelli di Atene è pacifico; è invece ancora da appurare quanto e in che modo vi fossero implicale responsabilità americane, per lo meno di certi servizi. Quello che e sicuro, comunque, è che furono i ciprioti a pagare dram- maticamentc le colpe degli avventurieri locali e i giochi delle grandi potenze. 11 20 luglio truppe turche sbarcarono sulla costa settentrionale dell'isola e iniziarono operazioni militari che portarono ad una parziale occupazione, finché non furono bloccate dall'accordo di cessate \\ fuoco del 22 successivo; ma i negoziali intrapresi a Ginevra fra Grecia, Turchia e Gran Bre- tagna (le tre potenze garanti de- gli accordi del 1959. in forza dei quali Cipro è divenuta indipen- dente), fallirono e si ebbe, il 14 agosto, il secondo c ben più gra- ve intervento armato. Ankara ha giustificato I'inter- vento sostenendo che aveva do- vuto ricorrervi perché veniva negata ai turchi ciprioti una re- gione autonoma nell'ambito di uno Slato federale. Sia questo un motivo reale oppure un prelesto, sta il fatto che i turchi, nei due giorni prima che il 16 agosto entrasse in vigore un nuovo cessate il fuoco deciso dall'Onu, si sono impadroniti di tutta la parte settentrionale di Cipro, sino alla cosiddetta «Linea Appula»; il 40 per cento dell'intero territorio cipriota, abitato all'80 per cento dai greci (corrispondente alla percentuale generale dei greci rispetto ai turchi), la parte di gran lunga più ricca dell'isola (70 per cento delle terre coltivate. 60 per cento dell'industria, più di metà delle risorse minerarie). Su questa base di fatto, con il triste corteggio delle decine di migliaia di profughi, soprattutto greci, e quindi le grandi sofferenze e miserie umane, si sono avviate in settembre, secondo le direttive generali dell'Onu, le trattative fra i capi delle due comunità, il gteco Clerides e il ; turco Denktash. per trovare una ■ soluzione stabile. A parte alcuni ! risultali umanitari, come il fila- I scio dei prigionieri, questi nego- I ziati non sono approdati ad al- ! cun risultalo, arenandosi non , tanto sul principio della federa [ zione. che Clerides si è detto ; pubblicamente disposto ad ac : celtare, quanto sulle modalità e [ le garanzie. Il rientro di Maka I rios in patria, il 7 dicembre, non ! facilila certo la soluzione, anche se egli si è rassegnato al princi pio federale, purché non coni porti spostamenti coatti della j popolazione, I Su quesla situazione interna già così intricata incidono poi gli interessi delle grandi potenze, data la posizione strategica di Cipro nel Mediterraneo, alle soglie del Medio Oriente. Proprio con la questione di Cipro gli Stati Uniti si sono cacciati in un ginepraio: prima tollerando, almeno, il colpo di luglio, il cui obicttivo, sul piano internazionale, era di portare Cipro nella Nato; poi, ai primi di questo mese, con la decisione del Sena| to, nonostante l'opposizione di Kissinger, di sospendere gli aiuti alla Turchia. E la Turchia ha subito risposto, tramite i turco-ciprioti, con la proclamazione unilaterale dello «Stato federato» autonomo. Ferdinando Vegas . I I j | | I

Persone citate: Clerides, Denktash, Kissinger