La violenza sconfitta di Tino Neirotti
La violenza sconfitta La violenza sconfitta Chi è andato a votare ieri al Palazzo Nuovo dell'Università di Torino è passato tra due ali di giovani urlanti e di bastoni su cui erano arrotolati i drappi rossi della sinistra - extraparlamentare. Dallo scalone esterno ai corridoi che portavano ai seggi elettorali il cammino era diffìcile e rischioso: insulti, spinte, pugni e calci risparmiavano pochi. Se incidenti gravi sono stati evitati, si deve ai volonterosi, in maggioranza iscritti al partito comunista, che cercavano di tenere aperti i passaggi. Questa cronaca di violenza non è nuova. Ripete quella dei giorni scorsi negli atenei dì Milano e delle altre grandì città. E' la conseguenza del boicottaggio deciso dai movimenti dell'estrema sinistra. In nome della « rivoluzione », che dovrebbe cambiare tutto il « sistema », essi respingono le riforme, rifiutano e cercano d'impedire le elezioni che porteranno finalmente gli studenti nei consigli di amministrazione e delle facoltà con poteri decisionali. Qualche risultato lo hanno ottenuto. La percentuale di coloro che hanno avuto il coraggio di andare ai seggi elettorali è bassa. Costituisce comunque l'unico dato certo, essendo impossibile calcolare quanti si sono astenuti per scelta politica, e quanti per paura, disinteresse o altri motivi. Il dato certo dei votanti porta ad altre considerazioni. La sinistra extraparlamentare chiama fascisti coloro che sono andati alle urne, ma le liste che hanno avuto una grande maggioranza non sono mai quelle di destra, anzi è avvenuto il contrario: comunisti e socialisti sembrano aver ottenuto finora notevoli consensi, seguiti dai cattolici. Il fascismo è uscito battuto: come il solito si serve più dei manganelli che delle schede. Ma sono sconfitti anche i gruppi extraparlamentari di sinistra, più isolati che mai, respinti dalle masse lavoratrici, in lotta con i partiti e i sindacati che le rappresentano. Si possono criticare le riforme e ogni gruppo è libero di far propaganda perché non si voti. Ma fermare gli elettori con minacce e sopraffazione è atto spregevole. Non era accaduto in Italia dalla Liberazione ad oggi. Per trovare precedenti bisogna andare indietro: agli anni che aprirono la via alla dittatura fascista, che portarono Mussolini al potere. Tino Neirotti
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- La Missione reduce dal Giappone ricevuta dal Capo del Governo
- Italia 1
- Quanti altri Gian Sciutto?
- Ipotesi e progetti per la scienza dell'avvenire
- Un libro per ricordare quell'inverno sul Don
- Savona vuole un monumento per gli alpini caduti in Russia
- Un uomo e una donna uccisi nello stesso modo Ritrovati l'uno a frana e l'altra a Revigliasco
- L'astuto armeno Anastasio Mikoyan il solo dirigente scampato a tutte le bufere
- Dramma nella gara con la Jave
- I reduci: «Non dimenticate i dispersi»
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- L'on. Amendola nuovamente ferito in un'aggressione tra Montecatini e Pistoia
- STAMPA SERA
- Auto salta la corsia Muoiono 2 fratelli
- Rubano un'auto per rincasare 4 arrestati
- Due morti e 5 feriti per un frontale
- 21 aerei nemici abbattuti nei periodo di otto giorni
- Le sorli del patrimonio artistico italiano dopo le perdite dell'alluvione di Firenze
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Grace Kelly ha pagalo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy