Contestano il concordato dando fuoco a due chiese

Contestano il concordato dando fuoco a due chiese Contestano il concordato dando fuoco a due chiese Sono state prese di mira la parrocchia di Strada Mirafiori e la chiesa di Sant'Anna - Il gruppo "Lavoratori anarchici" rivendica le due imprese Nessuna traccia è stata trovata finora dei sedicenti «lavoratori anarchici», che, la scorsa notte, hanno incendiato i portali di due parrocchie in punti diversi della città. Gli attentatori hanno rivendicato le loro imprese con volantini ciclostilati che hanno lasciato agli ingressi delle due chiese e in sei cabine telefoniche del centro. uL'll febbraio — vi è scritto — è il quarantaseiesìmo anniversario della rassegnazione a soccombere al patto fascista-clericale. Dobbiamo dire basta all'arricchimento dello Stato pontificio. Non possiamo assistere all'abbellimento delle chiese, mentre mancano ospedali, case e apparecchiature sanitarie. Ribelliamoci al potere del Papato». Il primo attentato (come ha riferito l'ultima edizione de La Stampa di ieri) è stato compiuto all'I,20 in strada di Mirafiori, contro la parrocchia dedicata alla «Visitazione di Maria Vergine». Nessuno ha visto gli incendiari fermarsi all'ingresso della chiesa. Solo quando le fiamme erano già alte, un passante ha svegliato il parroco don Carlo Benino, che è accorso con alcuni parrocchiani. Il rogo è stato spento senza l'intervento dei vigili del fuoco. Il portale in legno è stato gravemente danneggiato e dovrà essere sostituito. Mentre gli agenti della polizia accorrevano a Mirafiori, gli «anarchici» si spostavano in via Giacomo Medici e incendiavano l'entrata della parrocchia di Sant'Anna. Anche in questo secondo caso nessuno ha visto i responsabili dell'attentato. Solo più tardi, una guardia notturna si è accorta delle fiamme ed ha dato l'allarme. Lo stesso parroco, don Giovanni Feiles, ha spento le fiamme prima che giungessero i pompieri. I danni sono gravi: il pesante portale In legno di noce dovrà essere rifatto. ■k II sostituto procuratore della Repubblica, dott. Bernardi, ha e e firmato dodici ordini di cattura per la banda che in questi ultimi mesi ha compiuto rapine in numerose banche di Torino e della cintura, accumulando un ingente bottino. Essa si serviva persino di un'nesperta» in investimenti di denaro: Idilia Boero, 50 anni, impiegata in un'agenzia di assicurazioni di cui è 'titolare il suo convivente. Anche per quest'ultima il magistrato ha emesso un ordine di cattura per « ricettazione continuata ». Idilia Boero non è commercialista, come abbiamo pubblicato in un primo tempo, né possiede titoli accademici. Il sindacato dei dottori commercialisti ci prega infatti di precisare che l'arrestata non risulta iscritta in alcun albo professionale della categoria. * Orazio Malatesta, di 29 anni, un postino originario di Follo (La Spezia), abitante nella nostra città in via Carlo Alberto 43, è morente all'ospedale per fratture al cranio, al bacino e alle gambe. Verso le 10 di ieri, sceso da un furgone postale, stava per attraversare corso Rosselli, all'altezza del 127, quando è stato travolto da una 500, guidata da Giuseppe Passatore, residente a San Gillio, in vis Pellico. Dopo i primi soccorsi al Mauriziano, è stato trasferito al Centro di rianimazione delle Molinette. Le sue condizioni sono disperate. Fiamme nella notte, distrutti i portali parroci don Carlo Berrino e don Giovanni Feiies

Persone citate: Bernardi, Boero, Carlo Berrino, Giovanni Feiies, Giovanni Feiles, Giuseppe Passatore, Orazio Malatesta, Pellico

Luoghi citati: La Spezia, San Gillio, Torino