Le forze dell'ordine vanno all'offensiva di Remo Lugli

Le forze dell'ordine vanno all'offensiva Le forze dell'ordine vanno all'offensiva (Dal nostro inviato speciale) Milano, 11 febbraio. I grossi titoli finalmente non hanno annunciato rapimenti, bensì !a cattura di rapitori. Paolo Astrua Testori, il giovane di Novate, è stato letteralmente strappato dalle mani dei banditi i che lo tenevano in ostaggio; Fabio Broglia, lo studente di Casale, è stato liberato; a Torino è stato incarcerato uno dei presunti rapitoti del piccolo Pietro Garis. Tutto nel giro di poche ore. Qualcosa sta cambiando? | La gente, fiduciosa, si chiede se le forze dell'ordine hanno trovato la chiave giusta contro questo tipo di delinquenza; oppure se sono mutate le direttive e se c'è un nuovo corso nello svolgimento delle indagini. Poniamo queste domande a I chi è in grado di rispondere; e gli chiediamo anche che tipo di delinquenza è questa che tiene j col fiato sospeso tante persone, genitori e figli, imprenditori, uomini in vista, gente comunque che può far nascere in qualche sciagurata mente l'idea della riscossione di un riscatto. C'è fra gli inquirenti, sia a Milano sia a Torino, un senso di ottimismo e di buona speranza. Ma le parole sono chiare subito: «Non illudiamoci che con qualche arresto si possa estirpare la mala erba dei sequestri. Noi stiamo facendo grandi sforzi per contenerli. Raccogliamo elementi, li analizziamo, ci mettiamo nelle condizioni di combatterli e di prevenirli». Non sono state impartite disposizioni particolari dall'alto. C'è solo, da parte di tutti, un maggior impegno. Il sequestro è un reato gravissimo, che però rende molto con poco rischio, sempre meno di quello che corre un rapinatore in una banca. Le rapine sono, se non diminuite, stazionarie, comunque non clamorose come avveniva tempo fa. I sequestri invece continuano ad aumentare, sono diventati un'industria: in campo nazionale 326 dal '60 al 73 e 38 nel 74. Le rapine fruttavano decine di milioni, questi fruttano dei miliardi, più di cinquanta negli ultimi 14 anni. Ma è chiara anche la risposta delle forze dell'ordine: dei 38 sequestri del 74 si sono scoperti gli autori di 21, con 120 persone denunciate di cui 102 arrestate. Nei primi 40 giorni del 75 i sequestri sono stati 12 e di sei di questi si sono già scoperti gli autori con 14 arresti (gli ultimi quattro sono di oggi, a Catania, per il rapimento del ragazzo Luciano Privitera di Acireale). Mi dice un alto ufficiale dei carabinieri a Torino: «Senz'altro possiamo escludere che tutti questi sequestri nascano da un'organizzazione unica. Di volta in volta il "modus operandi" tradisce la matrice diversa. Certo, possono esistere dei gruppi che hanno attuato due o tre sequestri, ma non tutti. Le matrici a mio avviso possono essere considerate quattro: quella politica dei gruppuscoli extraparlamentari, quella della mafia, quella estemporanea di bande che si improvvisano e quella della malavita tradizionale, compresi i contrabbandieri, che si adeguano ai tempi moderni attuando questo reato molto redditizio». Ogni volta che negli uffici degli Alti Comandi giunge la notizia di un rapimento, gli inquirenti hanno davanti il buio nel quale devono a poco a poco cercare di accendere le prime fiammelle. Innanzitutto c'è da capire di quale tipo di matrice si tratta e poi bisogna addentrarcisi. «Il gruppo di Casatenovo che ieri è stato sgominato appartiene senza dubbio all'area della delinquenza comune — dice il colonnello Cetola, comandante la Legione carabinieri di Milano —. Ladri e rapinatori che si uniscono per sequestrare. Non è escluso che nei loro covi abbiano già tenuto prigioniero qualche altro. Non credo però che Broglia di Casale, liberato stanotte, sia stato nelle loro mani. Penso sia iuta vicenda diversa». Non v'è dubbio che ci sono i pendolari Sud-Nord che vengono qui ad attuare i loro piani criminosi. La mafia ha la sua buona fetta nel settore dei sequestri e quasi certamente investe denaro in grosse imprese o costruzioni in Italia e all'estero. Le banconote segnate è facile che finiscano in banche straniere per pagare palazzi, ristoranti, night o cose del genere. Alla Remo Lugli (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Persone citate: Broglia, Cetola, Fabio Broglia, Luciano Privitera, Paolo Astrua Testori, Pietro Garis