Libero dopo 23 giorni Broglia Un riscatto di conto milioni? di Franco Marchiaro

Libero dopo 23 giorni Broglia Un riscatto di conto milioni? Conclusa la tremenda avventura dello studente di Casale Libero dopo 23 giorni Broglia Un riscatto di conto milioni? Scaricato da un'auto alle 3 e mezzo di notte a Formigliana sulla Vercelli-Biella -1 rapitori lo hanno rapato - Il commovente incontro con i genitori e il lungo interrogatorio del magistrato di Vercelli - Il padre, primario neurologo di Casale, esclude di aver pagato il riscatto a d i (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 11 febbraio. Fabio Broglia, il diciottenne studente di Casale Monferrato rapito alle 2 del 19 gennaio scorso all'uscita dal «Bell's Club» di Milano, è libero. I rapitori l'hanno scaricato da un'auto alle 3,30 di stamane a Formigliana, piccolo comune ad una ventina di chilometri da Vercelli, verso Biella. Tre ore prima il padre, professor Sergio Broglia, pri-1 mario neurologo del Santo | Spirito di Casale, accompagnato da un amico, Enrico Bagna, commerciante in rottami di ferro, avrebbe depositato il riscatto in un tratto dell'autostrada Milano-Genova, poco distante dal capoluogo lombardo. Il professore non ammette questa circostanza, confermata però dal procuratore della Repubblica di Vercelli, dottor Toninelli, che conduce l'inchiesta. La somma sarebbe di 100 milioni, notevolmente inferiore ai due miliardi richiesti subito dopo il sequestro. Liberato e accompagnato a I casa dallo stesso papà, Fabio | Broglia è poi tornato alle 11 a( Vercelli, convocato dal magistrato. E' stato un interrogatorio protrattosi per molte ore. Il giovane è uscito dalla procura alle 18,30. Appariva provato ma sereno, soddisfatto dell'andamento dell'interrogatorio. Il suo racconto è stato lucido, ricco di particolari, riferiti con sicurezza. Il suo racconto ha d'altra parte convinto il procuratore Toninelli e il sostituto Scaglia. «Tante sono le ipotesi che si prospettano — ha affermato il dottor Toninelli — tutte però partono da un sequestro a scopo di estorsione. Nulla allo stato attuale può far credere ad una simulazione». L'inchiesta proseguirà nei prossimi giorni. Il procuratore di Vercelli dovrà tra l'altro vagliare la posizione di Luciano Ongaro, l'amico di Fabio, con lui al momento del sequestro, poi arrestato per simulazione e infine indiziato di concorso in sequestro di persona. L'Ongaro sarà trasferito al carcere di Vercelli a disposizione di quell'autorità giudiziaria. Su un punto non vi sono dubbi: quando lo studente è stato rapito, l'Ongaro era con lui. Il magistrato ha anche interrogato il professor Broglia, sui contatti con i rapitori e sulle modalità del pagamento del riscatto. Fabio Broglia sabato 18 gennaio, come in altre occasioni, si era I recato a Milano scendendo al j Palace Hotel. La sera, con l'Ongaro, l'aveva trascorsa al ' Bell's Club, una discoteca poi chiusa dalla questura (sembra fosse frequentata da omosessuali, si esclude però che in questo ambiente possa essere maturato il rapimento). Erano usciti verso le due, pochi passi lungo viale Bligny e l'aggressione, conclusasi col rapimento dello studente e il rilascio in circostanze molto oscure del suo accompagnatore. Qualche giorno dopo i rapitori si facevano vivi inviando una lettera al professor Bro¬ gtprlzctcc«in 1 | I | ( i | I glia. Nel messaggio, che riportava una frase scritta di proprio pugno da Fabio, era la richiesta del riscatto: due miliardi. Davano anche indicazioni per mettersi in contatto con loro: la famiglia del rapito avrebbe dovuto rispondere con un'inserzione nella rubrica annunci economici della «Stampa». Veniva specificato il testo: «Cacciatore di ritorno da safari vende due leonci¬ Casale. Fabio Broglia con il padre (La Stampa - C. Bosio) ni». Ma alla richiesta del riscatto il professor Broglia rispondeva con una conferenza | stampa: non avrebbe pagato perché le sue condizioni economiche non lo consentivano. «Invito i rapitori — aggiungeva il neurologo — a liberare Franco Marchiaro (Continua a pagina 2 in quarta colonna)