Ha vinto "Maggie,, di Mario Ciriello

Ha vinto "Maggie,, UNA DONNA SUCCEDE A HEATH Ha vinto "Maggie,, E' il nuovo leader del partito conservatore inglese - Eredita il posto che fu di Churchill e di Eden - Ha 49 anni, è sposata, ha due figli e due lauree, ed è considerata di destra - Schiacciante sconfìtta del favorito Whitelaw, ex ministro per l'Ulster (Dal nostro corrispondente} Londra, 11 febbraio. Margaret Thatcher ha vinto, è il nuovo leader del partito conservatore, il nuovo leader dell'opposizione, il nuovo potenziale capo del governo. E' stata una vittoria abbagliante, ancora più sbalorditiva di quella ottenuta martedì scorso, al primo ballottaggio, contro Edward Heath. Mai prima d'oggi una donna aveva diretto un grande partito Dritannico, soltanto le regine avevano conosciuto le gioie e le amarezze del potere. Ora invece una graziosa e sorridente signora di 49 anni è entrata d'impeto nella storia di quest'isola, ha occupato un suo seggio accanto ai grandi protagonisti. Erano cinque i candidati in gara, William Whitelaw, James Prior, sir Geoffrey Howe, John Peyton e Margaret Thatcher. Hanno votato 274 dei 276 deputati tory alla Camera dei Comuni, e queste sono state le loro scelte. Peyton 11 voti; Howe 19; Prior 19; Whitelaw 79; Thatcher 146. Ne bastavano 139 per vincere, ma Margaret ha superato di gran lunga il traguardo. Ha trionfato. Anche se Prior, Howe e Peyton fossero stati assenti e William Whitelaw, il favorito, avesse raccolto tutti i suffragi anti-Thatcher, il suo totale sarebbe stato insufficiente. La donna era imbattibile. O meglio, era divenuta imbattibile: e tutto nel corso di poche settimane, di pochi giorni forse. Ancora in ottobre, dopo le elezioni generali, Margaret Thatcher era una figura di secondo piano, amata dalla destra, rispettata da molti ma non presa sul serio da alcuno. E fu un errore, perché la donna è astuta e coraggiosa combattente. Capì che il partito voleva liberarsi di Heath, e sfruttò tale esasperazione per abbatterlo. Capì che la base era stanca deirestabZzs^jerat tory, e attrasse a sé, sedusse, il voto della destra e dei malcontenti. Sono tali premesse che rendono difficilissima una valutazione degli obiettivi politici di Margaret Thatcher. Il partito, depresso e diviso, invoca una nuova strategia, una nuova « identità ». Margaret Thatcher, donna di molte doti, può senza dubbio contribuire a questo rinnovamento. Ma vi è un grande interrogativo. Saprà, potrà e vorrà la Thatcher spostarsi dalla sua posizione di destra verso il centro? E' probabile, ma resta da vedere se le sue politiche economiche e sociali, finora vaghe ma certo assai conservatrici, riconquisteranno i suffragi tory persi nelle zone industriali e nelle città dell'Inghilterra e della Scozia. Un'ora dopo il trionfo, Margareth — «Maggie», per i giornali — si è presentata a una conferenza stampa e ha subito fatto sfoggio delle sue qualità. « Un pugno di ferro in un guanto di velluto », come ha detto un commentatore. Con poche e risolute parole e sempre con quel suo eterno sorriso, ha posto fine alla confusione nella stanza, ha fatto scomparire, intimiditi, i fotografi, ha annunciato di aver soltanto 15 minuti, poi, con l'aria e il tono di una diciottenne, ha dichiarato: « It's like a dream... E' come un sogno... Guardo i nomi dei leaders tory e non mi par vero di vedere il mio dopo quelli di Churchill, Mac Millan, Douglas Home e Heath ». « Vi è così tanto da fare, ma non devo agire con troppa fretta. Ho chiesto al mio "governo ombra" di restare al suo posto e non credo che vi saranno difficoltà. Poi, comincerà un lungo periodo di consultazioni. Il partito conservatore è pieno di cervelli di prim'ordine, bisognerà trovare il modo di usarli ». Invano i giornalisti hanno cercato di strapparle una parola sui suoi progetti politici, sulla crisi economica, sull'inflazione. Margareth Thatcher non s'è lasciata intrappolare, è troppo esperta, conosce i vantaggi della cautela. Su un punto non vi sono però dubbi: è intensamente pro-Europea, l'ha ripetuto di recente. Ha preferito parlare della casa, della famiglia, soddisfare le piccole curiosità. « Appena conosciuto il risultato, ho chiamato mio marito, per telefono. Ma lui sapeva già che avevo vinto, era tutto eccitato. Ho dovuto dirgli di calmarsi. Anche i figli sono giubilanti ». Altra domanda: « Signora Thatcher, adesso non potrà più andare al supermercato. Avrà una guardia del corpo. Dovrà prendere delle precauzioni ». Risposta: « Lavorerò di più a casa », Il nuovo leader dell'opposizione di sua Maestà non vuole per¬ dere la sua immagine di massaia perfetta. « Non avrà paura del premier Wilson quando dovrà affrontarlo ai Comuni? » « Avrò verso di lui gli stessi sentimenti che lui avrà verso di me ». « E' attratta dalla politica estera e dalle questioni militari? » « Le adoro ». Un coro di applausi. Fuori della sala, frattanto, i suoi sostenitori si abbandonavano a gioiose rapsodie. Il deputato John Spence proclamava: « Margaret è come Giovanna d'Arco. Mostrerà al mondo che il partito tory non è pronto per il rogo ». E Rhodes Boyson: « E' fiorita una nuova rosa, tutto cambierà. E' l'ora della riscossa ». Per tutti i movimenti femministi è un giorno di festa, una data storica, anche se paradossalmente questi gruppi, per lo più radicali o di sinistra, vedono nella Thatcher la corifea della borghesia più borghese. Margaret continua a ricordare che suo padre era un droghiere e che i suoi successi sono dovuti soltanto alle due lauree, alla sua operosità, ai suoi meriti, ma per chi non l'ama, come Heath ad esempio, è soltanto una « reazionaria » e basta. Si vedrà. Forte dei suoi nuovi poteri, «Maggie» acquisterà forse una diversa visione della società. Mario Ciriello (A pag. 3: La che la sa lunga. Servadio). massaia Di Gaia

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