Duro attacco al governo della destra "Likud,, di Giorgio Romano

Duro attacco al governo della destra "Likud,, Duro attacco al governo della destra "Likud,, Israele: polemica interna mentre arriva Kissinger (Nostro servizio particolare) Gerusalemme, 10 febbraio. Il nuovo periplo mediorientale di Henry Kissinger ha avuto inizio alle 17,45, col suo arrivo all'aeroporto Ben Gurion, dove — sotto una stretta sorveglianza della polizia confinaria e dell'esercito — lo hanno accolto il ministro degli Esteri Ygal Allon e un tempo da lupi. Il termometro si mantiene intorno allo zero e il timore che la neve, caduta nella mattinata e durante la notte, riprenda, ha richiesto misure d'emergenza nella capitale e lungo le strade, rese sdrucciolevoli dal ghiaccio, e ha fatto approntare alcune jeep per gli spostamenti del segretario di Stato. Alle parole di saluto di Allon all'aeroporto, Kissinger ha risposto dicendosi lieto ogni volta che ha occasione di giungere in Israele e di incontrarsi con .gli amici, nello spirito di cooperazione che caratterizza i rapporti reciproci: «Spero che questa volta faremo nuovi progressi nella comune via verso la pace e ho appreso con piacere che ieri il governo israeliano si è espresso favorevolmente per la trattativa dei "piccoli passi". Ovviamente, gli Stati Uniti non sono impegnati in nessun metodo particolare, ma è bene che si sia d'accordo sulla strada da tentare e spero che conseguiremo risultati concreti e rapidi. L'integrità e la sicurezza di Israele sono sempre in cima alle preoccupazioni degli Stati Uniti». I primi incontri hanno avuti inizio stasera nella casa del capo del governo, dove, dopo una cena di lavoro, con i principali membri delle due delegazioni, è cominciata una seduta per l'esame della situazione, esame che continuerà domani in una serie di riunioni ad una parte delle quali — oltre ai ministri Rabin, Allon e Peres ed ai loro consiglieri — interverranno anche il capo di stato maggiore dell'esercito e l'ambasciatore a Washington. La giornata di martedì non prevede giri turistici, ma solo una visita di omaggio al capo dello Stato, col quale Kissinger parlerà dell'incontro che il presidente Katzir avrà alla Casa Bianca ai primi di marzo, nel corso del suo viaggio negli Stati Uniti. Mercoledì, il segretario di Stato si recherà al Cairo e poi a Damasco; giovedì sarà di nuovo a Gerusalemme e venerdì andrà ad Amman (dove, invece di Hussein, partito per St. Moritz ad incontrare lo scià dell'Iran, lo riceveranno suo fratello e il primo ministro), poi a Ginevra a discutere con Gromyko. Alla vigilia delle conversazioni di Kissinger, a cui le parti attribuiscono importanza decisiva, c'è stata in Israele una dura presa di posizione della destra nazionalista, la quale sostiene che il governo non ha un mandato per restituire i colli di Gidi e Mitla o i campi petroliferi di Abu Rodeis e che pertanto il partito Likud intende chiedere lo scioglimento della Camera ed elezioni anticipate, perché siano dati a nuove persone il compito e la responsabilità della trattativa. Il segretario del «Fronte del lavoro» ha prontamente contestato le affermazioni dell'opposizione. Tutta la stampa parla della diciottesima visita di Kissinger in Israele e delle dichiarazioni fatte dalle parti negli ultimi giorni, ponendo tra l'altro in rilievo le parole di Sadat dette ieri al Times di Londra, in cui ha sottolineato l'urgenza di arrivare ad una soluzione e il fatto che l'urgenza sembra il leitmotiv della stampa egiziana. II giornale del pomeriggio Maariv afferma che tante discussioni e interviste hanno diffuso una fitta nebbia sulla situazione, per cui è difficile capire a che punto stiano le cose. Il giornale aggiunge che nell'atteggiamento di Israele è intervenuto un certo cambiamento e che, dopo la seduta del gabinetto di ieri, si capisce che il governo non si oppone più alla Conferenza di Ginevra e non la teme. L'altro quotidiano, Jediot Ahronot, dice che il passare del tempo aggrava la situazione: Israele è disposta a grandi rinunce, mentre l'Egitto sta fermo sulle sue posizioni, e lo stesso Kissinger deve chiedersi se lo Stato ebraico è arrivato o no all'estremo delle sue concessioni: «Il ministro americano non partirà da Israele a mani vuotoy, conclude il giornale. Nessuno qui si illude che, se anche le attuali conversazioni segneranno un progresso, ci sarà qualche soluzione concreta nel corso di questo viaggio; ma se i contatti di questi giorni saranno positivi, si pensa che Kissinger tornerà nella regione il mese prossimo per conretare i nuovi ac¬ cordi parziali. La stampa di Israele pone anche in rilievo la notizia di fonte americana relativa all'arrivo in Egitto, dopo il primo dicembre, di ingenti quantitativi di armi sovietiche, tra le quali ci sarebbero almeno quattro aerei Mig 25, e mette in rilievo, tra l'altro, che gli egiziani costruiscono trincee fortificate e postazioni per l'artiglieria sulla line adella separazione delle forze, otto chilometri all'interno del Sinai, Giorgio Romano